Camera

Contrasto all'antisemitismo con particolare riferimento a quello di matrice islamica

Data: 01/10/2018
Numero: 1-00051 / Mozione
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 04/10/2018

La Camera, 

premesso che: le comunità ebraiche europee sono state investite nell'arco della storia da molteplici forme di antisemitismo: dall'antisemitismo religioso cristiano a quello politico, sociale ed economico dell'Illuminismo e dell'Europa post-illuministica che causò i pogrom dell'Europa orientale e del Nord, a quello razziale del XIX secolo, che culminò con le persecuzioni naziste e le leggi razziali anche nell'Italia fascista, la repressione religiosa e le « purghe » nell'Unione sovietica, fino all'antisemitismo contemporaneo che assume forme variegate; 

l'antisemitismo si manifesta in diverse forme, a volte difficilmente individuabili da un osservatore non esperto, e a questo si aggiungono la scarsità di dati certi e omogenei sul fenomeno, che rendono complicato stimarne la reale dimensione; 

i recenti tristi fatti di cronaca, quali gli attacchi alle sinagoghe in Svezia, gli attentati in Francia, l'impennata dei crimini d'odio contro gli ebrei in Gran Bretagna, ma anche in Germania e in Austria, indicano una pericolosa ripresa dell'antisemitismo presso le comunità europee; 

contro queste vere e proprie manifestazioni di odio razziale, il Consiglio d'Europa svolge un'attività costante di prevenzione e sensibilizzazione, mentre il Parlamento europeo, in data 1° giugno 2017, ha approvato una risoluzione che invita gli Stati membri a potenziare il sostegno finanziario per iniziative e progetti educativi volti a sviluppare e consolidare partenariati con le comunità ed istituzioni ebraiche e ad incoraggiare gli scambi tra bambini e giovani di fedi diverse mediante attività in comune, varando e sostenendo adeguate campagne di sensibilizzazione; 

l'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea ha avviato, per il 2018, una nuova indagine sulle percezioni e sulle esperienze di antisemitismo fra gli ebrei in Europa, coinvolgendo tredici Paesi europei, tra cui l'Italia; 

il Centro studi Machiavelli ha pubblicato e divulgato, in data 22 settembre 2018, il rapporto « L'antisemitismo nell'Europa contemporanea » realizzato da Fiamma Nirenstein – giornalista, scrittrice, membro dell'Israeli council of foreign relations del World Jewish council – nel quale, tra l'altro, viene sottolineato come a pesare, oggi, sia soprattutto « l'antisemitismo di matrice islamica, la cui origine affonda nell'odio religioso e si nutre dell'ideologia islamista »; nel medesimo rapporto è specificato che, mentre in Europa « le forze di destra e populiste hanno di fatto escluso le frange estreme », nello spettro politico attuale da un lato permangono « piccoli movimenti antisemiti di stampo neonazista », ma dall'altro è altresì evidenziato che oggi la sinistra radicale, partendo dalla contestazione dello Stato d'Israele, « in molte sue frange si presenta ormai come una forza antisemita »; 

in Italia, come riportato da diversi quotidiani nazionali, atteggiamenti antisemiti provenienti da aree dell'estrema sinistra si sono verificati, ad esempio, in occasione del corteo del 25 aprile 2018 quando è stata platealmente contestata la Brigata ebraica da parte di gruppi riconducibili all'estrema sinistra, creando momenti di altissima tensione; 

l'antisemitismo è, quindi, un fenomeno mai sopito in Italia e nel resto d'Europa e, come evidenzia ancora il rapporto del Centro studi Machiavelli, « ai vecchi stilemi antisemiti » del passato « se ne sono aggiunti oggi di nuovi, travestiti da critiche a Israele ma in realtà motivati da odio verso gli ebrei in quanto tali », e attualmente riconducibili a tre matrici: 

a) il fondamentalismo islamico; 
b) alcune frange di estrema sinistra; 
c) alcuni movimenti di estrema destra; 

tra queste matrici quella connessa al fondamentalismo islamico rappresenta quella più pericolosa e più diffusa e, pertanto, quella che desta maggiore allarme; 

è innegabile, infatti, che molti degli atti antisemiti siano commessi in Europa da persone di fede musulmana e la forza dell'antisemitismo islamico non risente affatto del dialogo fra religioni, né riesce a suscitare una reazione adeguata da parte delle autorità europee, che continuano a negare la prevalente matrice islamica; 

il 21 aprile 2018 in Francia, a conferma di questa tesi, è stato presentato il « Manifesto contro il nuovo antisemitismo », pubblicato sul quotidiano Le Parisien, sottoscritto da politici sia di destra che di sinistra (come l'ex Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy e l'ex Primo Ministro socialista Manuel Valls), da rappresentanti di diverse religioni e da intellettuali e artisti come Gérard Depardieu, Charles Aznavour, Françoise Hardy, Alain Finkielkraut o Bernard-Henri Lévy; il manifesto denuncia il crescente antisemitismo in Francia, portato avanti, secondo i firmatari, non dall'estrema destra ma dalle comunità musulmane, e il mancato riconoscimento da parte di media e istituzioni di questo crescente « antisemitismo musulmano »; 

è di tutta evidenza, quindi, che un'azione rivolta a contrastare l'antisemitismo in Italia e in Europa debba affrontare questa emergenza, non trascurando le principali cause del fenomeno, identificate secondo i massimi esperti nell'antisemitismo islamico,

impegna il Governo:

1) ad adottare tutte le opportune iniziative per promuovere campagne di sensibilizzazione e creare piani nazionali contro l'antisemitismo ed in genere l'odio razziale e religioso, atti a garantire la sicurezza dei cittadini ebrei e degli edifici religiosi, scolastici e culturali ebraici, in accordo con le comunità ebraiche, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni non governative impegnate contro la discriminazione; 

2) ad assumere iniziative concrete per contrastare tutte le forme di antisemitismo presenti in Italia, sia quello di stampo religioso islamico sia quello politico da qualunque parte provenga.

La mozione è stata sottoscritta dai parlamentari: Lollobrigida, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, Luca De Carlo, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Gemmato, Lucaselli, Maschio, Meloni, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi. 

Nella seduta del 1 ottobre 2018 il Governo si è riservato di intervenire successivamente. Il seguito della discussione è stato quindi rinviato ad altra seduta.

Nella seduta del 4 ottobre 2018 il testo è stato modificato nel corso della seduta.

La mozione, fatta eccezione per il terzo ed il quarto capoverso sui quali il Governo ha espresso parere contrario, è stata approvata così come riformulata.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA, SEDUTA DEL 1 OTTOBRE 2018

Discussione sulle linee generali della mozione Carfagna ed altri n. 1-00045 concernente iniziative volte al contrasto dell'antisemitismo (ore 18,18).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione Carfagna ed altri n. 1 -00045 concernente iniziative volte al contrasto dell'antisemitismo (Vedi l'allegato A). Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi riservati alla discussione è pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta del 27 settembre 2018. Avverto che sono state altresì presentate le mozioni Fiano ed altri n. 1-00050, Lollobrigida ed altri n. 1-00051 e Carbonaro, Belotti ed altri n. 1-00052, che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, verranno svolte congiuntamente. I relativi testi sono in distribuzione.

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PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Lucaselli, che illustrerà anche la mozione Lollobrigida ed altri n. 1-00051, di cui è cofirmataria. 

YLENJA LUCASELLI (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, credo che coloro di noi che vivono nelle comunità ebraiche - credo che i colleghi che mi hanno preceduto ne siano un esempio - abbiano oggi assolutamente chiara la percezione che tutto quello che è stato detto sino a questo momento è giusto e corretto. Dobbiamo essere uniti in quella che è una battaglia che dovrebbe vederci tutti interessati, perché, quando ci sono dei colpevoli, solo alcuni sono colpevoli, ma siamo tutti responsabili di quello che succede. E però vorrei riportare anche un po' questa discussione, e quindi inserendo la presentazione della nostra mozione nell'attualità dei fatti, perché il problema non è soltanto il ricordo. Bisogna ricordare, è giusto e doveroso. Il ricordo, però, ci deve far capire quanto questo problema sia attuale e quanto questo problema sia diffuso, perché oggi l'antisemitismo non è più soltanto una questione di destra. L'antisemitismo è una questione culturale che, purtroppo, come diceva bene il collega che mi ha preceduto, travalica i confini e purtroppo colpisce le persone. Le comunità ebraiche europee sono state investite nell'arco della storia da molteplici forme di antisemitismo, da quello religioso cristiano a quello politico, sociale ed economico dell'Illuminismo, da quello dell'Europa post illuministica a quello razziale del XIX secolo, che culminò poi, come sappiamo, con le persecuzioni naziste e le leggi razziali anche nell'Italia fascista, così come la repressione religiosa e le purghe nell'Unione Sovietica, fino all'antisemitismo contemporaneo, che assume forme diverse, sono forme variegate. Non è più solo quello, è molto peggio. L'antisemitismo si manifesta oggi in forme diversissime, che sono purtroppo difficilmente individuabili, perché per chi non ha un occhio esperto è difficile davvero individuare in quali e quanti e tali comportamenti l'antisemitismo oggi si attua ogni giorno. I fatti di cronaca, quelli degli attacchi alle sinagoghe in Svezia, gli attentati in Francia, l'impennata dei crimini d'odio contro gli ebrei in Gran Bretagna, ma anche in Germania e in Austria, indicano una pericolosissima ripresa dell'antisemitismo presso le nostre comunità. Contro queste manifestazioni di quello che per me ancora è oggi e rimane odio razziale, il Consiglio d'Europa svolge un'attività costante di prevenzione e sensibilizzazione. Il Parlamento europeo nel 2017 ha approvato una risoluzione che invitava gli Stati membri a potenziare il sostegno finanziario per iniziative e progetti educativi volti a sviluppare e consolidare partenariati con le comunità ed istituzioni ebraiche, a incoraggiare gli scambi tra bambini e giovani di fedi diverse mediante attività in comune. L'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea ha avviato per il 2018 una nuova indagine sulle percezioni e le esperienze di antisemitismo fra gli ebrei in Europa, coinvolgendo 13 Paesi, tra cui il nostro. Il centro studi Machiavelli ha pubblicato e divulgato nel 2018 il rapporto sull'antisemitismo nell'Europa contemporanea, nel quale viene sottolineato come a pesare oggi sia soprattutto l'antisemitismo di matrice islamica, la cui origine affonda nell'odio religioso e si nutre dell'ideologia islamista. Nello stesso rapporto è anche specificato che, mentre in Europa le forze di destra, quelle populiste, probabilmente facendo uno slancio verso il futuro, hanno di fatto escluso le frange estreme, nello spettro politico attuale, da un lato, permangono i piccoli movimenti antisemiti di stampo neonazista, ma, dall'altro, viene evidenziata una pericolosissima tendenza anche delle estreme sinistre all'antisemitismo. E questo nasce un po' da quello che abbiamo detto, un po' dalla posizione, giusta o sbagliata, di contestazione o favore rispetto allo Stato di Israele. Eppure tutto questo oggi dovrebbe essere superato. In Italia, come è stato riportato da diversi quotidiani nazionali, gli atteggiamenti antisemiti provenienti da aree dell'estrema sinistra si sono verificati, per esempio, il 25 aprile, quando è stata platealmente contestata la Brigata ebraica da parte di gruppi riconducibili all'estrema sinistra, creando momenti di altissima tensione. L'antisemitismo è un fenomeno che non è stato mai sopito in Italia, mai sopito in Europa. E ancora, il rapporto del Centro studi Machiavelli ha evidenziato che ai vecchi stilemi antisemiti del passato se ne sono aggiunti di nuovi, travestiti da critiche a Israele, ma, in realtà, motivati da odio verso gli ebrei in quanto tali e attualmente riconducibili a tre matrici: fondamentalismo islamico, frange di estrema sinistra e movimenti di estrema destra. Tra queste matrici, il fondamentalismo islamico rappresenta quella più pericolosa e più diffusa, ed è pertanto quella che desta maggiore allarme. È innegabile, infatti, che molti degli atti antisemiti siano commessi in Europa da persone di fede musulmana, e la forza dell'antisemitismo islamico non risente affatto del dialogo fra religioni, né riesce a suscitare una reazione adeguata da parte delle autorità europee, che continuano a negare la prevalente matrice islamica. Lo scorso 21 aprile, in Francia, a conferma di questa tesi, è stato presentato il manifesto contro il nuovo antisemitismo, pubblicato sul quotidiano Le Parisien e sottoscritto da politici sia di destra che di sinistra, da rappresentanti di diverse religioni, da intellettuali e artisti. Il manifesto denuncia il crescente antisemitismo in Francia, portato avanti, secondo i firmatari, non dall'estrema destra, ma dalle comunità musulmane; e il mancato riconoscimento da parte di media ed istituzioni di questo crescente antisemitismo musulmano è un vero danno. È di tutta evidenza, quindi, che un'azione rivolta a contrastare l'antisemitismo in Italia e in Europa debba affrontare questa emergenza non trascurando le principali cause del fenomeno, identificate, secondo i massimi esperti, proprio in quello che dicevamo: l'antisemitismo islamico. Chiediamo, quindi, che questo Governo si impegni ad adottare tutta una serie di iniziative volte a promuovere campagne di sensibilizzazione – creare piani nazionali contro l'antisemitismo, in genere, l'odio razziale e religioso – atte a garantire la sicurezza dei cittadini ebrei, degli edifici religiosi, scolastici e culturali ebraici, in accordo con le comunità ebraiche, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni non governative impegnate contro la discriminazione. Speriamo che questo Governo si voglia impegnare ad assumere iniziative concrete per contrastare tutte le forme di antisemitismo, in ogni modo queste vengano perorate; che si impegni ad introdurre nel nostro ordinamento il reato di integralismo islamico commesso da chi, al fine di, o comunque in maniera tale da mettere in concreto pericolo la pubblica incolumità, propugna o propaganda idee dirette a sostenere sotto qualsiasi forma l'applicazione della pena di morte per apostasia, omosessualità, adulterio, blasfemia, l'applicazione di pene quali la tortura, la mutilazione, la flagellazione, la negazione della libertà religiosa, la schiavitù, la servitù o la tratta di essere umani. Chiediamo che questo Governo si impegni a punire coloro che raccolgono ed erogano denaro o mettono a disposizione beni destinati a essere in tutto o in parte utilizzati per sostenere organizzazioni che svolgono, anche nell'ambito di luoghi di culto, attività dirette a commettere atti di antisemitismo, e chiunque riceva da uno Stato straniero o da un'organizzazione o soggetti stranieri beni o denaro destinati ad essere, in tutto o in parte, utilizzati a tali fini. Mi permetteranno i colleghi solo un'annotazione personale, perché nel 2018 quello di cui noi dobbiamo farci carico è proteggere i nostri figli. Io ho dei figli ebrei e credo che sia fondamentale passare per il ricordo, ma che sia altrettanto fondamentale capire che oggi i problemi sono altri, sono di più. E se neghiamo questa evidenza, neghiamo a quei figli, ai miei figli, di avere un futuro in questa nazione (Applausi). 

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PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato il deputato Federico Mollicone. Ne ha facoltà. 

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Presidente, ci troviamo ancora una volta, alla vigilia della deportazione degli ebrei romani, a condannare l'antisemitismo. Quell'alba maledetta del 16 ottobre 1943, in cui i soldati tedeschi rastrellarono e deportarono 1.024 ebrei romani prendendoli dentro casa: un'infamia che ancora giustamente la comunità ebraica ricorda con dolore, e noi con essa. Sul 27 gennaio sono sufficienti le parole di Giorgia Meloni, espresse in occasione dell'ultima edizione: "Oggi è il Giorno della Memoria delle vittime dell'Olocausto, per ricordare a quali orrori può portare la fede cieca e incondizionata in una ideologia, la stessa che ritroviamo oggi nei terroristi islamici. Il vero antidoto a queste derive sono da sempre la ragione e la libertà: difendiamole come il nostro bene più importante" (27 gennaio 2018). Ma visto che siamo qui, è importante citare altri precedenti storici. Molto prima che Fini andasse in Israele, le organizzazioni studentesche di destra, la generazione che da Rampelli a Lollobrigida a chi vi parla è rappresentata oggi qui in Parlamento, consegnarono una lettera all'allora Rabbino capo Toaff, riconoscendo l'orrore dell'Olocausto e delle leggi razziali. Durante il Governo di centrodestra della capitale, il primo nella storia del dopoguerra, ci furono molte iniziative di solidarietà e amicizia con la comunità di Roma, a cominciare dai viaggi della memoria, rafforzati nel numero e nella qualità dall'allora ottimo assessore alla scuola Laura Marsilio. Per finire con il festival di cultura ebraica che si svolge ancora oggi nel Palazzo della cultura ebraica, al centro dell'ex ghetto, l'ex Gioberti, anch'esso donato dall'allora presidente della provincia Silvano Moffa, di destra. Per queste e altre cento ragioni non possiamo che ribadire, in modo direi scontato, la condanna di ogni discriminazione razziale, compresa quella contro il popolo ebraico e le comunità ebraiche d'Italia. Sul rapporto tra la destra e gli ebrei ha scritto inoltre libri importanti un altro giornalista di area, Gianni Scipione Rossi. Ma proprio perché siamo liberi, finalmente, da ogni senso di colpa e retropensiero, vogliamo affermare, prediligendo i toni del politicamente scorretto, che la sinistra in crisi di consenso e strategie politiche usa la retorica sull'antisemitismo spesso, troppo spesso come foglia di fico, per nascondere storicamente l'antisemitismo dei partiti socialisti e comunisti, con quello sovietico in testa. Non sento, non sentivamo fino ad oggi esponenti di sinistra (e ringrazio l'onorevole Fiano per averlo fatto) condannare le purghe staliniste. Non lo faremo, e non ci interessa la matematica e il derby dell'orrore; e riconosciamo a Fiano, appunto, di averlo fatto oggi qui. Anche in tempi recentissimi, per via dell'eterna questione mediorientale, su cui abbiamo sempre coerentemente e storicamente espresso la posizione di due popoli-due Stati: condannando ora gli israeliani quando eccedevano con il concetto della difesa delle proprie città, attaccando la striscia di Gaza, ora i palestinesi quando attentavano e attentano alle vite dei civili israeliani. Riteniamo che sia la sinistra ad avere la coscienza sporca. Basta vedere lo spettacolo patetico di quello che accade a Roma, la capitale d'Italia, ogni 25 aprile: ogni volta la Brigata ebraica viene osteggiata ed ostracizzata da parte della sinistra, impedendone spesso la partecipazione. Un'ultima considerazione, e la facciamo con grandissimo rispetto della storia e del dolore della comunità degli ebrei romani: riguarda l'intitolazione a Giorgio Almirante. Mentre parliamo, la città di Sutri oggi ha intitolato una strada a suo nome. A Roma come presidente della toponomastica ci provai, ma il sindaco di allora non ebbe la forza e il coraggio di portarla a termine, e più volte divenne, ed è ancora oggi un motivo di polemica. Oltre a ricordare che la Camera dei deputati ha pubblicato tutti i discorsi di Giorgio Almirante, come riconoscimento doveroso ad un uomo delle istituzioni, vorrei citare queste parole esplicite, e credo definitive al riguardo: "Mio marito salvò la vita ad un suo amico ebreo e alla sua famiglia, che ricambiarono quando Giorgio nel dopoguerra fu costretto alla clandestinità. Un'altra nostra amica ebrea ha pagato di tasca sua per piantare un ulivo dedicato a lui sul monte di Gerusalemme" (Assunta Almirante). Al contrario, se la delirante proposta del sindaco Raggi di dannare la memoria di tutti i compromessi dovesse divenire operativa, le consigliamo altri nomi da colpire con la damnatio memoriae: Giorgio Bocca, Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti e addirittura Aldo Moro. Come si vede, Almirante è in ottima compagnia! Ma la nostra mozione non vuole rivolgersi più solo al passato; e pur esprimendo ogni necessaria e giusta condanna rispetto agli orrori che furono, guarda all'urgenza contemporanea di difendere chi, per il proprio credo religioso, viene perseguitato e ucciso, sia ebreo, cristiano, musulmano, induista, buddista e via pregando. Siamo qui, quindi, contro ogni forma di razzismo, antisemitismo e discriminazione religiosa. Ma speriamo che quest'Aula si mobiliterà anche con la stessa legittima e sacrosanta partecipazione per i cristiani perseguitati e uccisi dalla follia estremista islamista: è oggi questa una delle emergenze più gravi, insieme all'antisemitismo. Oggi, ora (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). 

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali. Il Governo intende intervenire o si riserva di farlo successivamente? Si riserva di farlo successivamente. Il seguito della discussione è rinviato ad altra seduta.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA, SEDUTA DEL 4 OTTOBRE 2018

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Vincenzo Spadafora, che esprimerà altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno. 

VINCENZO SPADAFORA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, esprimo a nome del Governo i pareri sulle mozioni presentate: parere favorevole sulle mozioni Carfagna ed altri n. 1-00045, Fiano ed altri n. 1-00050, Carbonaro, Belotti ed altri n. 1 -00052, Fornaro ed altri n. 1-00055. Sulla mozione Lollobrigida ed altri n. 1- 00051 esprimo parere favorevole sugli impegni 1) e 2), mentre parere contrario ai numeri 3) e 4). Il nostro ordinamento, infatti, prevede già specifiche norme volte a sanzionare ogni forma di discriminazione ispirata da motivazioni a sfondo razziale, etnico o religioso. Faccio riferimento, tra gli altri, agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale. In altri termini, è già vigente un apparato di norme che sanziona penalmente non solo la partecipazione ad associazioni razziste, ma ogni altra attività di propaganda e di istigazione all'odio razziale, secondo una direttrice di tutela universale che prescinde dalla specificità ideologica o religiosa del soggetto agente. Se mi consente, poi, onorevole Presidente, intendo esprimere la mia soddisfazione nel rappresentare il Governo in occasione di questo dibattito, che trova tutti i deputati della Repubblica, di tutti i gruppi parlamentari, concordi nella ferma condanna dell'antisemitismo quale massima espressione dell'odio e dell'intolleranza. Peraltro, proprio quest'anno l'Italia presiede l'Alleanza internazionale per la memoria dell'olocausto, un organismo intergovernativo che promuove attività relative all'istruzione, alla memoria e alla ricerca sull'olocausto. È un onore per il nostro Paese, ma anche un'enorme responsabilità, che tutti noi, ciascuno sulla base del ruolo che ricopre, deve sentire come propria. La memoria è un dovere che abbiamo dinanzi alla storia passata e futura. Vi posso assicurare che, anche nell'ambito della mia attività, sono costantemente impegnato a promuovere iniziative che confermino e rafforzino l'intenzione del Governo di agire concretamente per testimoniare la propria profonda avversione all'antisemitismo, in qualsiasi forma si manifesti. "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali": questo, come sapete, è l'articolo 3, primo comma, della nostra Costituzione, e questo deve rappresentare ora e sempre il fondamento della coscienza morale e civile del nostro Paese.

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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Edmondo Cirielli. Ne ha facoltà. 

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Signor Presidente, colleghi, quando si porta in Aula un provvedimento del genere, lo si fa sicuramente per una questione etica, lo si fa per una questione morale: il dovere della memoria di fronte a una vicenda così triste della storia umana rappresenta per un Parlamento di una Nazione civile un obbligo assoluto. Tuttavia, lo si fa anche per questioni politiche, per questioni concrete, per questioni attuali, per impedire che una vergogna del genere possa ripetersi nell'attualità e nel futuro. Ecco perché la nostra mozione incentra, dopo una breve valutazione di carattere storico - perché la storia è maestra di vita, come dicevano i latini - il suo nucleo principale proprio sulle vicende dell'attualità. E, allora, se la nostra storia ci ha insegnato che, nel Medioevo soprattutto, la persecuzione degli ebrei era un sistema di lotta sociale, se l'idea per i poteri di allora, quello statale e quello della Chiesa era quella di scaricare le tensioni sociali sui capri espiatori, se in quell'epoca medievale la prevalenza dell'invidia economica, delle difficoltà, delle crisi, rappresentavano l'elemento centrale della strategia delle classi dirigenti, sì è passati poi nel Novecento a una vicenda più grave, perché l'antisemitismo si è trasformato, grazie all'ideologia nazista, in una discriminazione razziale. In Italia, abbiamo avuto la pagina vergognosa di un Governo che ha appoggiato, per contingenze politiche, una strategia del genere ed è giusto ricordarlo, soprattutto perché siamo italiani. Ma questo non deve essere un alibi per fare strumentalizzazioni politiche su pericoli attuali e futuri. Dobbiamo ricordare che, nell'ultima parte della storia contemporanea, l'Unione Sovietica, per contrastare il blocco occidentale e gli Stati Uniti, ha instillato anche nell'Occidente, nei movimenti di sinistra - e non solo in quelli di estrema sinistra -, un virus che ha portato a un nuovo antisemitismo, che si maschera nell'avversione allo Stato di Israele per poi essere tradotto in comportamenti che sono veri e propri comportamenti antisemiti. E allora, io penso che, da questo punto di vista, dobbiamo affrontare senza strumentalizzazioni e con grande realismo la situazione attuale. Per effetto di un'importante immigrazione islamica in Francia, nei Paesi nordeuropei e adesso anche in Italia, il pericolo maggiore deriva da fatti concreti, reali, come aggressioni, atti di intimidazione, fomentazione ideologica nelle moschee. Stati importanti, come l'Iran in maniera particolare, ma purtroppo ultimamente anche la Turchia, ma anche alcuni nostri alleati del Golfo Persico, fomentano in tutti i Paesi europei, anche con finanziamenti economici ingenti, una cultura non soltanto anti-Stato di Israele (che di per sé già per noi sarebbe grave perché Israele - lo ricordo - è uno dei più importanti alleati, storicamente uno dei Paesi più amici dell'Italia) e questo implica anche una diffusione di una cultura tra i giovani disadattati, immigrati di seconda e terza generazione, fortemente antisemita. E, allora, ecco perché, sottosegretario, il nostro gruppo ha posto l'accento sulla vicenda specifica del reato di integralismo islamico: noi riteniamo che, se non si interviene sui pericoli attuali e concreti - e cerchiamo solo di rispolverare vecchie bandiere logore, che hanno soltanto un ruolo di giusta memoria in sé - facciamo un errore. Ecco perché è importante in questo momento dire, come stanno dicendo in tutta Europa, non gli estremisti di destra, bensì intellettuali ex di sinistra, governanti, persone moderate di centro, che il vero pericolo che si sta annidando nelle nostre nuove società, il vero pericolo di antisemitismo proviene dall'integralismo islamico, dalla cultura radicale di odio vero e proprio razziale che deriva dalla religione musulmana, portata alle estreme conseguenze e certamente non confacente anche ai dettami di quella dottrina religiosa. Allora, l'impegno attuale è quello di contrastare i pericoli attuali. È giusto che noi facciamo un esercizio di memoria per una questione etica e che non dimentichiamo anche le responsabilità gravi della storia dell'Italia, ma io penso che, oltre all'aspetto monumentale - mi passerete il termine - e quasi museale del ricordo in sé, il Governo e la società civile devono mettere in campo tutte quelle possibilità e tutte quelle azioni per disinnescare una miccia che potrebbe portare a gravi conseguenze. Le gravi conseguenze non sono soltanto quella di non garantire la sicurezza per altri concittadini di religione ebraica che vivono in Italia, piuttosto che nel resto d'Europa, o di turisti che si trovano in Italia, mettendo in campo azioni che implementino la sicurezza, ma c'è anche una questione di cultura del riconoscimento. In Francia Le Parisien ha portato avanti un documento di tantissimi intellettuali, governanti e politici di ogni parte politica che denuncia il fatto che le autorità e i mezzi di informazione non riconoscono che in questo momento la matrice più pericolosa per l'antisemitismo è quella di religione islamica. Allora, io credo, cerco e spero che il Governo voglia rivedere la sua posizione e che anche il resto dei colleghi parlamentari punti a essere concreto e attuale, difendendo una battaglia etica e morale, ma cercando di fare tutto quello che è possibile per garantire la sicurezza, la pace e la civiltà della nostra nazione, oggi e nel futuro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Come da prassi, le mozioni saranno poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti. Avverto che è stata chiesta la votazione per parti separate della mozione Carfagna e altri n. 1-00045, nel senso di votare il dispositivo distintamente dalla premessa. Ricordo che la premessa sarà posta in votazione solo nel caso in cui il dispositivo venga approvato. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Carfagna e altri n. 1-00045, limitatamente al dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera approva (Vedi votazione n. 5). A seguito dell'approvazione del dispositivo della mozione, ne verrà ora posta in votazione la premessa. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Carfagna e altri n. 1-00045, limitatamente alla premessa, su cui il Governo ha espresso parere favorevole. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera approva (Vedi votazione n. 6) (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia- Berlusconi Presidente e Partito Democratico). Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Fiano e altri n. 1-00050, su cui il Governo ha espresso parere favorevole. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera approva (Vedi votazione n. 7). Passiamo alla votazione della mozione Lollobrigida e altri n. 1-00051. Avverto che ne è stata chiesta la votazione per parti separate, nel senso di votare le parti su cui il Governo ha espresso parere favorevole distintamente dalle parti su cui il Governo ha espresso parere contrario. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Lollobrigida e altri n. 1-00051, limitatamente alle premesse e al primo e secondo capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera approva (Vedi votazione n. 8). Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Lollobrigida e altri n. 1-00051, limitatamente al terzo e quarto capoverso del dispositivo, su cui il Governo ha espresso parere contrario. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

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TommasoFoti
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