Camera

Odg al DDL recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese - Il Governo riferisca costantemente sui crediti realmente erogati

Data: 26/05/2020
Numero: 9/2461-AR/17. / Ordine del giorno
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 27/05/2020

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali (A.C. 2461-A/R)

La Camera, 

premesso che: 

l'articolo 1 del provvedimento in esame prevede che SACE S.p.a. conceda garanzie, in via temporanea fino al 31 dicembre, in favore della banche, delle istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito, per finanziamenti sotto qualsiasi forma erogati alle imprese italiane, nella misura massima di 200 miliardi di euro, trenta dei quali riservati alle piccole e medie imprese, inclusi lavoratori autonomi e liberi professionisti, che non rientrano tra quelle in difficoltà come definite dalla normativa europea; 

per tale operatività, SACE S.p.a. è assistita da una garanzia dello Stato, a prima richiesta (esplicita, incondizionata e irrevocabile) a copertura tanto del rimborso del capitale quanto del pagamento degli interessi; 

l'articolo 12 del decreto-legge, come modificato nel corso dell'esame in sede referente, chiarisce che nell'ambito della nozione dei lavoratori autonomi che hanno accesso al Fondo di solidarietà mutui « prima casa » (cosiddetto « Fondo Gasparrini ») rientrano anche le ditte individuali, gli artigiani, i soggetti indicati dall'articolo 2083 del codice civile. Si prevede, altresì, che i benefici del predetto Fondo siano concessi per un periodo di nove mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, anche ai mutui in ammortamento da meno di un anno; 

l'articolo 13 del decreto-legge in esame, come modificato nel corso dell'esame in sede referente, introduce — fino al 31 dicembre 2020 — un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e le imprese Mid-cap (fino a 499 dipendenti), in deroga alla disciplina ordinaria, 

impegna il Governo 

a volere riferire periodicamente alle competenti commissioni parlamentari in ordine ai risultati derivanti dall'applicazione delle norme di cui in premessa, con particolare riferimento al numero di domande presentate, accolte e — laddove previsto — dei fondi erogati per ciascuna di esse, con specifica distinzione per quanto riguarda l'articolo 1 a quelle relative alle piccole e medie imprese, rispetto alle restanti, oltre che specifica distinzione per quanto riguarda l'articolo 12 alle garanzie fino a 25.000 euro, rispetto a quelle superiori. 

Ordine del giorno sottoscritto dai parlamentari: Foti, Butti, Mantovani, Zucconi, Galantino, Caretta, Ciaburro.

Nella seduta della Camera del 26 del maggio 2020 il Governo ha espresso parere contrario 

Nella seduta della Camera del 27 maggio 2020 l'Ordine del giorno è stato riformulato così come di seguito

La Camera, 

premesso che: 

l'articolo 1 del provvedimento in esame prevede che SACE S.p.a. conceda garanzie, in via temporanea fino al 31 dicembre, in favore della banche, delle istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito, per finanziamenti sotto qualsiasi forma erogati alle imprese italiane, nella misura massima di 200 miliardi di euro, trenta dei quali riservati alle piccole e medie imprese, inclusi lavoratori autonomi e liberi professionisti, che non rientrano tra quelle in difficoltà come definite dalla normativa europea; 

per tale operatività, SACE S.p.a. è assistita da una garanzia dello Stato, a prima richiesta (esplicita, incondizionata e irrevocabile) a copertura tanto del rimborso del capitale quanto del pagamento degli interessi; 

l'articolo 12 del decreto-legge, come modificato nel corso dell'esame in sede referente, chiarisce che nell'ambito della nozione dei lavoratori autonomi che hanno accesso al Fondo di solidarietà mutui « prima casa » (cosiddetto « Fondo Gasparrini ») rientrano anche le ditte individuali, gli artigiani, i soggetti indicati dall'articolo 2083 del codice civile. Si prevede, altresì, che i benefici del predetto Fondo siano concessi per un periodo di nove mesi dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, anche ai mutui in ammortamento da meno di un anno; 

l'articolo 13 del decreto-legge in esame, come modificato nel corso dell'esame in sede referente, introduce — fino al 31 dicembre 2020 — un potenziamento e un'estensione dell'intervento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e le imprese Mid-cap (fino a 499 dipendenti), in deroga alla disciplina ordinaria, 

impegna il Governo 

a dare la disponibilità a riferire periodicamente alle competenti Commissioni parlamentari che ne facciano richiesta in ordine ai risultati derivanti dall'applicazione delle norme di cui in premessa, con particolare riferimento al numero di domande presentate, accolte e — laddove previsto — dei fondi erogati per ciascuna di esse, con specifica distinzione per quanto riguarda l'articolo 1 a quelle relative alle piccole e medie imprese, rispetto alle restanti, oltre che specifica distinzione per quanto riguarda l'articolo 12 alle garanzie fino a 25.000 euro, rispetto a quelle superiori.

Nella seduta della Camera del 27 maggio 2020 l'Ordine del giorno, così come riformulato, è stato accolto dal Governo

DIBATTITO IN AULA DEL 26 MAGGIO 2020

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Tommaso Foti. Ne ha facoltà. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, la rappresentante del Governo ha sicuramente solida esperienza governativa, oltre che parlamentare, per poter comprendere lo sconcerto che ho provato nel momento in cui ho sentito che l'ordine del giorno n. 9/2461-AR/17 ha avuto parere contrario del Governo. Mi rivolgo al Governo, per rivolgermi anche lei, signor Presidente, e al collega Borghi, perché basterebbe leggere l'articolo 143, comma 3, del nostro Regolamento, per sapere che le Commissioni possono chiedere ai rappresentanti del Governo di riferire, anche per iscritto, in merito all'esecuzione di leggi. Quest'ordine del giorno chiede soltanto, anziché di dover obbligare le Commissioni ad applicare l'articolo 143, comma 3, che il Governo, in relazione a tre articoli di legge, che sono quelli forse più cardini - l'articolo 1, l'articolo 12, e l'articolo 13 - venga spontaneamente, quando lo ritiene - periodicamente c'è scritto -, a riferire dell'applicazione di questi tre articoli di legge. Non si vede quale ratio di natura politica e ancora meno quale ratio di natura legislativa possa suggerire un parere contrario, quindi io chiedo al Governo gentilmente di rivedere questo parere, diversamente rivedremo anche gli accordi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

DIBATTITO IN AULA DEL 27 MAGGIO 2020

...
MARIA CECILIA GUERRA, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Dicevo che, anche in relazione al dibattito molto ricco che c'è stato ieri sera, vorrei rivedere alcuni dei pareri che avevo dato. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2461-AR/23 Ferro, vorrei trasformarlo da raccomandazione a parere favorevole, con riformulazione, sostituendo la parola "includere", con la locuzione "ad individuare le modalità affinché possa essere inclusa". Ci riferiamo a Poste Italiane: non è stata ancora coinvolta perché non è banca a tutti gli effetti e non può, quindi, fornire anticipazioni, però c'è una volontà, un impegno vero a cercare di coinvolgerla. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2461-AR/31 Zennaro, vorrei trasformare il parere favorevole con riformulazione in un accoglimento secco come raccomandazione. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2461-AR/103 Ferrari, che aveva avuto un parere contrario, lo trasformerei in un parere favorevole, con la riformulazione "a valutare l'opportunità di". Viceversa, per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2461 -AR/219 Delmastro Delle Vedove, invece che parere favorevole con la riformulazione "valutare l'opportunità", parere contrario. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2461-AR/128 Bubisutti, anche su questo, trasformare da parere contrario a parere favorevole con riformulazione, in questo senso: togliere il secondo paragrafo delle premesse e premettere, all'impegno, "valutare l'opportunità di". Sottolineo che la valutazione è necessaria perché le gestioni fuori bilancio sono vietate dalla legge n. 196 del 2009, però, effettivamente, considerata la situazione è necessaria e si può mettere in carico al Governo la volontà di approfondire una fattibilità limitata nel tempo. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/2461-AR/17 Foti, anche a sottolineare che la risposta del parere contrario non era dettata da una non volontà di trasparenza, ma, al contrario, dall'idea che la pubblicazione, quasi quotidiana, dei dati disponibili sui siti pubblici del Mediocredito centrale, di SACE, di MiSE fosse sufficiente, propongo, invece, di accoglierlo con un parere favorevole, con riformulazione, che dice, nelle prime due righe dell'impegno: "a dare la disponibilità a riferire periodicamente alle competenti Commissioni parlamentari che ne facciano richiesta in ordine ai risultati", e così via. Vorrei, infine, precisare due cose in relazione sempre al dibattito di ieri. Una prima cosa: sono stata sollecitata da molti proponenti a togliere la riformulazione che richiede, praticamente, a tutti di "valutare l'opportunità", "valutare la possibilità", però devo dire che questa è una formula che non è una formula cautelativa, è una formula di serietà di impegno; cioè, nei casi in cui effettivamente c'è un lavoro, un'istruttoria che è stata già parzialmente fatta, eccetera, e possiamo garantire l'impegno, allora procediamo in quel senso, sennò accogliamo la sollecitazione, ci impegniamo in un'istruttoria, ma non siamo ancora in grado di dire se effettivamente si potrà procedere e in quale forma; per questo ho chiesto anche di togliere, talvolta, elementi di dettaglio, perché ci sono anche da valutare le compatibilità, soprattutto quelle finanziarie, come talvolta nelle riformulazioni abbiamo precisato. Ultimissima cosa e chiedo scusa di abusare della vostra pazienza. Mi è stato sollecitato un chiarimento per quanto riguarda il collegamento tra i pareri dati e il "decreto Rilancio". Non sono caduta in contraddizione: il problema è che, in alcuni casi, il parere è favorevole, e ho specificato che è favorevole, però sottolineo che il tema è stato già preso in questi termini nel "decreto Rilancio", quindi, di fatto, c'è piena sintonia ed è facile prendere un impegno a cui si è già dato seguito. In altri casi, il parere è contrario e ho detto che, però, il tema è affrontato non in quei termini nel "decreto Rilancio" e, quindi, se si vuole cambiare l'impostazione che il Governo ha dato per rispondere a quel tema nel "decreto Rilancio", il Parlamento sarà ovviamente sovrano.

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