Camera

Odg al DDL: Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne - individuare soluzioni alternative allo scarico dei costi sulla fiscalita' generale

Data: 24/10/2019
Numero: 9/1939-A/24.
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 24/10/2019

La Camera, 

premesso che: 

il provvedimento in esame reca disposizioni in materia di Promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l'economia circolare; 

il provvedimento, tra le altre cose, dispone specifiche misure volte ad agevolare e promuovere il recupero dei rifiuti in mare attraverso il coinvolgimento attivo di molteplici attori e prevedendo, nel contempo, misure volte a disciplinare lo svolgimento di campagne di pulizia al fine della raccolta volontaria di rifiuti; 

ai sensi dell'articolo 2 gli oneri del sistema di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati in mare, sono distribuiti sull'intera collettività nazionale e sono coperti con una specifica componente che si aggiunge alla tassa sui rifiuti di cui al comma 639 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013 n. 147 o alla tariffa istituita in luogo di essa ai sensi del comma 668 del medesimo articolo 1 della legge n. 147 del 2013; 

la suddetta disposizione risulta in contrasto con quanto previsto dalla direttiva 2019/883/UE la quale prevede che, al fine di « evitare che i costi della raccolta e del trattamento dei rifiuti accidentalmente pescati siano soltanto a carico degli utenti dei porti, gli Stati membri, ove ritenuto opportuno, coprano tali costi con le entrate generate da sistemi di finanziamento alternativi, compresi sistemi di gestione dei rifiuti e finanziamenti unionali, nazionali o regionali disponibili » pertanto qualcosa di diverso da una quota aggiuntiva ad una tassazione locale; 

appare evidente che l'introduzione di nuova addizionale TARI rischia di configurarsi come un aggravio di onere in capo ai comuni e ai cittadini, oltre che un elemento distorsivo perché verrebbero distribuiti sulla collettività nazionale oneri che non sono correlati al servizio rifiuti territoriale, pertanto non vi sarebbe corrispondenza tra onere della tassazione e servizio fruito, 

impegna il Governo 

a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni richiamate in premessa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a rivedere le modalità di copertura degli oneri di gestione dei rifiuti di cui all'articolo 2, attraverso l'individuazione dei meccanismi di prelievo maggiormente rispondenti a quanto sancito dall'articolo 8 comma 2 della direttiva 2019/883/UE.

Ordine del giorno sottoscritto dai parlamentari: Foti, Trancassini, Butti.

Nella seduta della Camera del 24 ottobre, stante il parere contrario del Governo, l'Ordine del giorno è stato respinto

DIBATTITO IN AULA

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, questo ordine del giorno attiene al cuore politico del provvedimento, nel senso che, come abbiamo dimostrato in Commissione e come abbiamo dimostrato in Aula, è un provvedimento che in vari aspetti è condivisibile e anch'ella, signor Presidente, in alcuni interventi qui in Aula ha confermato la posizione favorevole di Fratelli d'Italia ad un'impostazione, ma è evidente che questa impostazione, nel merito, trova un suo limite nel momento in cui si addebitano alla comunità, in senso generale, i costi del provvedimento stesso. Tra l'altro, l'articolo 2 equipara tassa a tariffa anche rispetto all'addizionale, pur essendo nota la differenza giuridica che intercorre tra la tassa e la tariffa. Allora, sotto questo profilo, che neppure viene indagato, il risultato di fondo è che si pone a carico della fiscalità generale ciò che invece avrebbe dovuto seguire un procedimento diverso. Noi abbiamo chiesto, in più occasioni, che fosse indicato un fondo statale per poter poi attingere dallo stesso, nel momento in cui venivano effettuati gli interventi di recupero e si potesse dare ai singoli comuni il corrispettivo del costo dello smaltimento del recupero. Qui invece si preferisce generalizzare e porre a livello general generico tutto a carico della comunità nazionale, con un piccolo particolare: che lo facciamo per i pescatori, ma - lo dirà poi il collega De Carlo - magari dimentichiamo chi la stessa attività fa nei boschi, quindi discriminando di fatto addirittura tra chi recupera in mare e chi recupera la plastica in un altro ambito. Ecco, a me pare che l'ordine del giorno, signor sottosegretario, in realtà non dovesse essere respinto, perché si diceva di valutare non per l'oggi, ma per il futuro - cioè magari a partire dalla prossima legge di bilancio, nel caso il provvedimento sia già legge o comunque successivamente -, una copertura più idonea, che evitasse un rincaro della tassa o della tariffa dei rifiuti su tutto il territorio nazionale, con un provvedimento che tra l'altro voi sapete è affidato a un ente terzo, ma nel quale - voglio dire - non vi è sicuramente da parte del Parlamento più alcun potere né di controllo né di verifica. Io quindi le chiedo, signor rappresentante del Governo, se non valesse la pena quantomeno di accogliere questo ordine del giorno come raccomandazione, per evitare di dare l'impressione che le leggi, anche di sistema e anche di principio, trovano un'unica copertura: il portafoglio del cittadino italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). 

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1939-A/24 Foti, con il parere contrario del Governo. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

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TommasoFoti
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