Camera

Odg, 'Decreto sicurezza bis' - Introdurre il blocco navale

Data: 25/07/2019
Numero: 9/1913-A/40. / Ordine del giorno
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 25/07/2019

La Camera, 

premesso che: 

l'articolo 1 del provvedimento in esame reca disposizioni volte a contrastare l'immigrazione irregolare, prevedendo che il Ministro dell'interno possa limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di ordine e sicurezza pubblica, e quando si concretizzino le condizioni di cui all'articolo 19, comma 2, lettera g), della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del Mare di Montego Bay limitatamente alle violazioni delle leggi di immigrazione vigenti; 

la protezione delle frontiere esterne dell'UE è un compito assolutamente fondamentale per conseguire una gestione più efficace del fenomeno migratorio e un alto grado di sicurezza interna, che investe la responsabilità del singolo Stato membro e dell'Europa nel suo complesso; in quest'ottica una funzione rilevante potrebbe senz'altro essere svolta dalle unità militari navali impegnate tra le coste africane ed europee; 

all'indomani di una recente riunione del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica, fonti del Viminale hanno confermato una posizione di sostanziale apertura verso una soluzione che preveda l'utilizzo della Marina militare e della Guardia di finanza a presidio dei porti italiani, per la difesa dei confini nazionali; 

si tratterebbe, se confermata, di una misura che va nella giusta direzione tanto più se integrata con quanto, oramai da tempo, Fratelli d'Italia chiede su questo versante: ossia l'attivazione di un blocco navale direttamente al largo delle coste libiche, unica risposta seria veramente risolutiva all'emergenza migratoria in atto; 

in sostanza, si tratterebbe non di effettuare respingimenti in mare ma di avviare una vera e propria missione militare europea, in accordo con le autorità della Libia, finalizzata a presidiare le coste libiche e ad interdire le partenze di imbarcazioni cariche di migranti irregolari; 

sarebbe, finalmente, un chiaro e decisivo segnale di discontinuità rispetto alle politiche adottate dagli ultimi Governi per fronteggiare l'invasione di immigrati clandestini, fermare « le morti in mare » e contrastare il traffico di esseri umani e il contrabbando di armi in acque internazionali, 

impegna il Governo 

ad adottare, con urgenza, ogni opportuna iniziativa di competenza, anche in sede europea, volta a promuovere l'avvio di una missione militare europea, con la partecipazione di tutti gli Stati membri, per la creazione del blocco navale davanti alle coste libiche. 

Ordine del giorno sottoscritto dai parlamentari: Meloni, Lollobrigida, Prisco, Varchi, Maschio, Donzelli, Deidda.

Nella seduta dell'Assemblea del 25 luglio 2019, stante il parere contrario del Governo, l'Ordine del giorno è stato respinto dalla Camera

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. 
...
Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1913- A/40 Meloni. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Foti. Ne ha facoltà. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, il gruppo di Fratelli d'Italia porta nuovamente all'attenzione del Governo una proposta che, in modo inspiegabile, viene continuamente respinta ed è quella relativa al cosiddetto blocco navale. Debbo dire, peraltro, che l'ordine del giorno toglie ogni e qualsiasi possibilità di dire che la nostra strada, quella, cioè, che indichiamo, non è praticabile per via dell'Unione europea, perché il dispositivo, non a caso, coinvolge appositamente l'Unione europea (Commenti dei deputati Di Stefano e Butti)… 

PRESIDENTE. Di Stefano, moderi il linguaggio…Butti, lei moderi il linguaggio… Di Stefano… Di Stefano… perfetto. Prego, deputato Foti. 

TOMMASO FOTI (FDI). Come dicevo, signor Presidente, ci pare che oggi non vi siano alibi per non accogliere questo nostro ordine del giorno, ma soprattutto non vi è neppure un alibi sotto il profilo dei precedenti. Infatti, il collega Butti, che prima chiedeva legittimamente al Governo di poter ascoltare l'intervento, era con me nel 1997 su questi banchi quando venne presentato il decretolegge 20 marzo 1997 n. 60 che recava interventi straordinari per fronteggiare l'eccezionale afflusso di stranieri extracomunitari provenienti dall'Albania. Quel decreto-legge, convertito in legge, attuò il blocco navale e - lo dico per gli immemori - venne talmente attuato che una delle navi militari, la Sibilla (le altre due erano due fregate e due corvette), speronò una motovedetta albanese e vi furono addirittura 82 morti. Il Presidente del Consiglio si chiamava Romano Prodi e il Ministro dell'Interno Giorgio Napolitano. Dirò di più, il 12 aprile 1997 il Presidente del Consiglio, l'onorevole Prodi, veniva in quest'Aula e affermava: "Il carattere dell'operazione è un'attività volta soprattutto a stroncare una malavita organizzata che gestisce gli espatri". Sono passati ventidue anni: non è cambiato nulla ma in compenso avete cambiato le carte in tavola a tal punto da riuscire a fare peggio del Governo Prodi non attuando il blocco navale. Fratelli d'Italia contesta decisamente questa assurda posizione del Governo giallo-verde (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fornaro. Ne ha facoltà. Colleghi, per favore…colleghi! 

FEDERICO FORNARO (LEU). Il collega che mi ha preceduto ha ricordato un decreto -legge ancora degli anni Novanta e, se non ho ascoltato male, la motivazione era un eccezionale afflusso. Ricorderanno tutti le immagini di quegli anni. Il problema è che l'invasione che voi continuate a propagandare, semplicemente non esiste. Uso i dati del Ministero dell'Interno, che il sottosegretario Molteni correttamente e cortesemente ci ha fornito in Commissione. Sulla tratta dalla Libia verso le nostre coste, nei primi sei mesi del 2019, ci sono stati sbarchi pari a poco più di mille persone, cioè noi siamo a una media di 5,5 al giorno. L'invasione continuate a propagandarla, continuate a fare azione di "terrorismo psicologico" nei confronti degli italiani, disegnando una realtà che, semplicemente, non c'è ed è questa la ragione per cui voteremo convintamente contro l'ordine del giorno in esame (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali). 

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1913-A/40 Meloni con il parere contrario del Governo. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). Dichiaro chiusa la votazione. La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

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TommasoFoti
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