Camera

Odg/6: Tribunale penale e Procura della Repubblica di Bari dichiarati inagibili, l'individuazione della nuova sede avvenga nella piu' completa trasparenza

Data: 12/07/2018
Numero: 9/764/6 / Ordine del giorno
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: -

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2018, n. 73, recante misure urgenti e indifferibili per assicurare il regolare e ordinato svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari e la Procura della Repubblica presso il medesimo tribunale (A.C. 764)

ORDINE DEL GIORNO

La Camera, 

premesso che: 

il provvedimento in esame reca disposizioni straordinarie e urgenti volte a garantire il corretto esercizio della giurisdizione del tribunale penale e della procura della Repubblica di Bari; 

l'intervento normativo si è reso necessario a seguito della dichiarata inagibilità degli immobili adibiti ad uffici giudiziari. Fondamento dell'adozione del decreto è quindi l'oggettiva impossibilità di celebrazione delle udienze penali derivante dalla sopravvenuta indisponibilità dei luoghi di svolgimento delle stesse; 

durante la seduta n. 24 di mercoledì 11 luglio della Commissione Giustizia il Sottosegretario di Stato per la Giustizia, Jacopo Morrone, annunciava che « è stata portata a termine la procedura per l'individuazione dell'immobile che ospiterà il tribunale e la Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Quindi, alle parole seguono infatti, senza ricorrere ad alcun potere straordinario, né facendo ricorso ad alcun commissario, né facendo trascorrere anni. Sono stati sufficienti poco più di quaranta giorni di Governo per dare una soluzione al problema che era presente ed è noto da oltre quindici anni e soprattutto lo abbiamo fatto, seguendo le procedure ordinarie »; 

nel corso della discussione in Aula del provvedimento il quotidiano nazionale La Repubblica pubblicava un articolo dall'eloquente titolo « Il nuovo tribunale di Bari nel palazzo dell'imprenditore che prestava soldi ai clan »; 

secondo la fonte giornalistica il Ministro della Giustizia avrebbe ordinato il trasferimento del Palazzo di giustizia del capoluogo pugliese in un immobile di proprietà di Giuseppe Settanni, l'uomo che avrebbe prestato centinaia di migliaia di euro al cassiere del clan mafioso Parisi; 

il nome di Settanni ricorre in diverse indagini giudiziarie della procura di Bari: dalla vicenda « Tarantini », alla più delicata inchiesta Domino, il maxiprocesso che ha documentato i collegamenti tra la criminalità organizzata e i colletti bianchi della città; 

la necessità di una rapida soluzione alla grave situazione in cui versano gli uffici del Tribunale di Bari, anche per una ordinata ripresa delle attività giudiziarie ordinarie, non può soccombere di fronte alla necessità, altrettanto prioritaria, di una totale trasparenza e legalità nell'assegnazione della sede, 

impegna il Governo

a collaborare pienamente con il Parlamento e fornire a tutte le Commissioni parlamentari competenti anche di prossima istituzione tutta la documentazione richiesta sull'iter di individuazione e assegnazione della nuova sede del Tribunale di Bari.

Ordine del giorno sottoscritto dai deputati: Donzelli, Gemmato, Maschio, Varchi, Lollobrigida, Foti, Rampelli, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, Luca De Carlo, Deidda, Delmastro Delle Vedove, Ferro, Fidanza, Frassinetti, Lucaselli, Meloni, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Zucconi.


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TommasoFoti
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