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Trasporto pubblico e disabilità; la liberta' di accesso ai mezzi sia garantita a tutti

Data: 19/09/2018
Numero: 4-01156 / Interrogazione a risposta scritta
Soggetto: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MINISTRO PER LA FAMIGLIA E LE DISABILITA', MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

secondo il regolamento (CE) n. 181/ 2011 e successive modifiche ed integrazioni, i passeggeri che viaggiano in autobus nei Paesi dell'Unione europea sono portatori di alcuni diritti fondamentali tra i quali, indipendentemente dai chilometri delle tratte percorse, condizioni di trasporto non discriminatorie anche in caso di disabilità. Nel detto regolamento si legge: « I servizi di trasporto di passeggeri effettuati con autobus dovrebbero essere a beneficio di tutti i cittadini. Di conseguenza, le persone con disabilità o a mobilità ridotta dovuta a disabilità, all'età o ad altri fattori dovrebbero avere la possibilità di usufruire dei servizi di trasporto effettuato con autobus a condizioni che siano comparabili a quelle godute dagli altri cittadini. Le persone con disabilità o a mobilità ridotta hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini in relazione alla libera circolazione, alla libertà di scelta e alla non discriminazione »; 

il tribunale di Roma, con pronuncia in linea con precedente sentenza del tribunale tribunale di Vicenza, ha di recente condannato una nota società di autobus extra-urbani che effettua servizi di trasporto low-cost in tutta Europa per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità a causa della mancata accessibilità degli autobus. Il giudice adito ha, inoltre, ordinato alla predetta società di mettere a disposizione, entro 60 giorni, mezzi accessibili alle persone disabili e la pubblicazione dell'ordinanza di condanna sulle pagine di un quotidiano nazionale; 

pur nella chiarezza del quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento, nella realtà dei fatti i cittadini italiani con disabilità hanno a che fare, purtroppo frequentemente, con disservizi e manchevolezze relative all'accessibilità dei trasporti: è ancora oggi, infatti, spropositato il numero di bus privi di pedane o spazio di stazionamento per le carrozzine; 

da ultimo, ma forse solo perché reso noto, è il caso di un minore che, a Cadeo, in provincia di Piacenza, non ha potuto usufruire del servizio di trasporto pubblico affidato alla società Seta Spa, essendo l'autobus extraurbano utilizzato da detta società privo delle pedana indispensabile per consentire al giovane di salire sul mezzo in questione; 

la situazione rappresentata si commenta da sola: è semplicemente vergognoso che, mentre a parole tutti si esprimano a favore di una reale rimozione delle cosiddette barriere architettoniche, nei fatti, vicende quotidiane attestano una situazione censurabile sotto più profili –: 

se il Governo intenda promuovere l'effettuazione di una ricognizione urgente su tutte le linee di trasporto pubblico nazionale e locale, al fine di verificare su quante di esse sia rispettato il diritto di accesso da parte delle persone disabili; 

se, in considerazione anche di quest'ultima vicenda verificatasi in provincia di Piacenza, il Governo intenda assumere urgenti iniziative di carattere normativo affinché, su tutto il territorio nazionale, sia consentito alle persone con disabilità di potere utilizzare i mezzi pubblici, in attuazione dei principi della parità di trattamento, oltre di quelli sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità; 

con specifico riferimento al caso segnalato, se il Governo disponga di elementi circa la dotazione, sui citati autobus Seta di strumenti di salita e discesa al servizio delle persone disabili e se intenda adottare le iniziative di competenza volte a favorire il superamento delle criticità evidenziate in questo come in ogni altro caso analogo.

On. Tommaso Foti

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