Camera

Alto Adige; la lingua e la cultura italiana siano trattate con pari dignita' e ne venga garantita la diffusione

Data: 09/01/2019
Numero: 2-00220 / Interpellanza urgente
Soggetto: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Data Risposta: -

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che: 

nella giornata del 4 gennaio 2019 un drammatico incidente si è verificato nel comprensorio sciistico di Corno del Renon, in Alto Adige; una bambina di otto anni originaria di Reggio Emilia è morta e la sua mamma versa in gravissime condizioni all'ospedale di Bolzano dopo che le stesse si sono schiantate contro un albero con il loro slittino, mentre percorrevano una pista nera interdetta all'uso di questi mezzi; 

dai primi rilievi dell'inchiesta in corso sembrerebbe pressoché certo che nella cartellonistica predisposta dalla società che ha in gestione gli impianti del Renon il divieto di percorrere la pista con la slitta fosse descritto esclusivamente in lingua tedesca e con un simbolo grafico assai poco visibile; 

se tutto ciò sarà confermato dalla magistratura – nella quale gli interpellanti ripongono la massima fiducia – risulta evidente che la causa della tragedia sia da rinvenire nell'ennesimo caso di mancato rispetto dell'obbligo del bilinguismo in Alto Adige; 

negli ultimi anni, e anche in tempi più recenti, nella provincia autonoma di Bolzano sono innumerevoli le denunce riguardanti la sostanziale violazione dei criteri sull'uso delle due lingue provinciali nella segnaletica di montagna: ciò avviene per lo più attraverso l'installazione di cartelli turistici recanti toponimi riportati solo in lingua tedesca o contenenti indicazioni in entrambe le lingue ma con caratteri tipografici sproporzionatamente diversi, sempre a scapito della lingua italiana; 

va poi considerato che gli enti e le organizzazioni che si rendono responsabili della cancellazione della lingua italiana dalla toponomastica e nelle comunicazioni con gli utenti sono gli stessi che beneficiano di fondi pubblici per l'allestimento della cartellonistica; 

la perdurante e sistematica violazione delle disposizioni sull'obbligo del bilinguismo contenute nello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige rappresenta una evidente mortificazione per la popolazione di lingua italiana residente in provincia di Bolzano, nonché per gli stessi turisti che ivi si recano da altre regioni, i quali, sempre più spesso, hanno la sensazione di trovarsi come stranieri nella propria Nazione, « buoni » solo per portare risorse economiche al territorio; 

quanto descritto avviene, secondo gli interpellanti, con il silenzioso avallo delle istituzioni della provincia autonoma di Bolzano, le quali, specie dopo l'approvazione della legge provinciale 20 settembre 2012, n. 15, hanno di fatto avviato un vero e proprio « ostracismo » nei confronti di parte della toponomastica italiana; 

il Presidente del Consiglio dei ministri dell'epoca, prof. Mario Monti, ha presentato ricorso dinanzi alla Corte costituzionale contro la provincia autonoma di Bolzano per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della citata legge provinciale: il ricorso, dopo vari rinvii dovuti a modifiche della legge in questione, sarà trattato all'udienza pubblica del 2 aprile 2019; 

la stessa Corte costituzionale, nella recente sentenza n. 210/2018, pubblicata in data 28 novembre 2018, occupandosi di un caso analogo, ha richiamato una precedente pronuncia nella quale si afferma che « Il primato della lingua italiana (...) non solo è costituzionalmente indefettibile [ma è] decisivo per la perdurante trasmissione del patrimonio storico e dell'identità della Repubblica, oltre che garanzia di salvaguardia e di valorizzazione dell'italiano come bene culturale in sé (sentenza n. 42 del 2017) »; 

in un altro decisivo passaggio della sentenza n. 210/2018, i giudici costituzionali sono giunti a questa conclusione: « nella Regione autonoma Trentino-Alto Adige/ Südtirol (...) devono essere utilizzati, per un verso, toponimi anche in lingua tedesca nella Provincia autonoma di Bolzano e, per un altro, al fine di rispettarne le tradizioni, toponimi anche in lingua – secondo i casi – ladina, cimbra o mochena, nei territori ove sono presenti le rispettive popolazioni. Prescrivendo la compresenza della lingua italiana e, a volta a volta, delle lingue minoritarie, viene apprestata una tutela alle minoranze linguistiche e al loro patrimonio culturale in tema di toponomastica, senza tuttavia far venire meno, neppure in tale ambito, la primazia della lingua ufficiale della Repubblica, espressamente riconosciuta dall'art. 99 dello statuto speciale » –: 

se non ritenga opportuno adottare urgenti iniziative, per quanto di competenza, affinché in Alto Adige siano garantite alla lingua e alla cultura italiana pari dignità, utilizzo e diffusione e se, tra le iniziative volte a tutelare i cittadini italiani, non intenda considerare l'ipotesi di ricondurre alla competenza legislativa dello Stato la materia della toponomastica.

Interpellanza sottoscritta dai parlamentari: Rampelli, Lollobrigida, Luca De Carlo, Varchi, Trancassini, Foti, Mollicone, Bellucci.

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl