Camera

Castrazione chimica, introdurla nell'ordinamento

Data: 30/10/2018
Numero: 3-00282 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Data Risposta: 31/10/2018

Per sapere – premesso che: 

il 30 settembre 2018, in seguito all'arresto del cittadino romeno che cinque giorni prima aveva derubato e stuprato una settantenne a Milano, il Ministro dell'interno Matteo Salvini ha dichiarato: « Beccato dalla Polizia di Stato lo schifoso che qualche giorno fa aveva rapinato e stuprato una donna di 70 anni in casa sua a Milano. Un recidivo. Era stato già rispedito in Romania per un'altra violenza di dieci anni fa ma, uscito dal carcere, ha pensato bene di tornare subito in Italia ! Posto che questo soggetto dovrebbe essere subito restituito alle patrie galere (e questa volta suggerisco di buttare la chiave), confermo l'opportunità della castrazione chimica farmacologica per "curare" questi infami: altri Paesi la sperimentano da anni, perché in Italia no ? »; 

nei giorni scorsi il Ministro dell'interno è tornato sulla necessità della « castrazione chimica per gli stupratori », commentando le violenze commesse a danno della sedicenne violentata e uccisa nel quartiere romano di San Lorenzo; 

la castrazione chimica consiste nella somministrazione di farmaci che agiscono sull'ipofisi riducendo la libido ed è stata sviluppata come misura temporanea preventiva per stupratori e pedofili, soprattutto se recidivi, e potrebbe essere applicata come parte della pena per reati a sfondo sessuale –: 

con quali modalità e con quali tempistiche il Governo intenda adottare iniziative volte a introdurre nell'ordinamento la castrazione chimica.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, VARCHI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MELONI, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. La deputata Varchi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-00282 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario. 

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Signor Presidente, lo scorso 30 settembre, in seguito all'arresto del cittadino romeno che cinque giorni prima aveva derubato e stuprato una settantenne a Milano, il ministro Salvini ha dichiarato: "beccato dalla Polizia di Stato lo schifoso che qualche giorno fa aveva rapinato e stuprato una donna di settant'anni in casa sua a Milano. Un recidivo. Era stato già rispedito in Romania per un'altra violenza di dieci anni fa ma, uscito dal carcere ha pensato bene di tornare subito in Italia. Posto che questo soggetto dovrebbe essere subito restituito alle patrie galere, confermo l'opportunità della castrazione chimica farmacologica per curare questi infami: altri Paesi la sperimentano da anni, perché in Italia no?" Nei giorni scorsi ancora, il ministro è tornato sulla necessità della castrazione chimica per gli stupratori commentando le violenze commesse a danno della povera Desirée violentata e uccisa nel quartiere romano di San Lorenzo. La castrazione chimica consiste nella somministrazione di farmaci che agiscono sull'ipofisi, riducendo la libido, ed è stata sviluppata come misura per stupratori e pedofili. 

PRESIDENTE. Concluda. 

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Concludo Presidente, chiedendo al Governo con quali modalità e con quali tempistiche intenda introdurre nel nostro ordinamento la castrazione chimica. 

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia, Alfonso Buonafede, ha facoltà di rispondere. 

ALFONSO BONAFEDE, Ministro della Giustizia. Grazie Presidente. Chiarisco, innanzitutto, che non c'è attualmente - per rispondere direttamente alla domanda che mi viene posta - alcuna iniziativa del Governo in relazione a una possibile introduzione della cosiddetta castrazione chimica in Italia e non c'è nessuna indicazione in tal senso nel contratto di Governo. Chiariamo che il Parlamento poi può portare avanti tutte le iniziative che ritiene opportuno, ma alla domanda rispondo in maniera chiara. Devo dire che, al netto di tutto un quadro di norme che a livello costituzionale, a livello di codice civile e a livello di convenzioni internazionali, renderebbero chiaramente incostituzionale l'introduzione di questa pena, colgo l'occasione per fare alcuni chiarimenti, perché la domanda pone il problema in maniera corretta, per certi punti di vista, per altri, in maniera scorretta. È corretto quando si parla di misura temporanea perché, effettivamente, laddove prevista all'estero, si tratta di una misura temporanea e non potrebbe essere altrimenti. Detto ciò, trattandosi di una misura temporanea, specifico che non è prevista all'estero come misura preventiva, perché è evidente che non può essere preventiva. Allora, all'estero come prevista? E' prevista come misura temporanea che implica uno sconto di pena: lo stupratore che si trova in carcere chiede allo Stato di avere uno sconto di pena e per il periodo in cui ottiene lo sconto di pena si sottopone – consensualmente, perché all'estero è previsto il consenso, quindi non l'obbligatorietà - alla cosiddetta castrazione chimica. Ora da questo punto di vista il Governo ha un'altra idea di intervento e questa idea è di non far uscire nessuno dal carcere, di tenerlo sotto controllo, con la certezza della pena, attraverso un percorso che, anche tramite personale medico, possa garantire che quella persona è sotto il controllo dello Stato. Il Governo si sta, inoltre, muovendo per tutta una serie di iniziative, quali l'inasprimento delle pene per i reati che vengono citati nella domanda. E' previsto inoltre che abbiamo appena presentato e verrà varato dal prossimo Consiglio dei ministri il cosiddetto "codice rosso" per un intervento per tutelare tempestivamente le donne che sono minacciate da possibile violenza. Inoltre, c'è un tavolo, coordinato dal sottosegretario Spadafora, che porta avanti tutta una serie di progetti nell'ambito di un unico, all'interno alla Presidenza del Consiglio dei ministri, … 

PRESIDENTE. Concluda, Ministro. 

ALFONSO BONAFEDE, Ministro della Giustizia... piano antiviolenza delle donne, oltre all'istituzione di un fondo per le vittime dei reati violenti. 

PRESIDENTE. La deputata Varchi ha facoltà di replicare, per due minuti. 

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie Presidente, non posso ritenermi soddisfatta di questa risposta con cui il rappresentante del Governo ha sostanzialmente smentito il Ministro Salvini. Dobbiamo dedurre che, a fronte di una seria emergenza sicurezza nel nostro Paese, in questo Governo prevale ancora quella linea pacifista che ha nel Presidente Fico il suo massimo esponente, in luogo di quella del Ministro Salvini. Si registra in Italia un aumento di reati contro la sfera sessuale in danno di maggiorenni e minorenni che destano particolare allarme sociale. Non si può gestire questo allarme sociale con qualche tweet o battuta ad effetto che da soli non bastano a garantire quella maggiore sicurezza che gli italiani chiedono a gran voce. L'introduzione della castrazione chimica nel nostro ordinamento, che anche Fratelli d'Italia ha dichiarato di volere e coerentemente ha depositato degli emendamenti al decreto sicurezza che vanno in questa direzione, un rimedio che avrebbe un effetto deterrente anche nei confronti di quanti si permettono di commettere reati nel nostro Paese, probabilmente certi di avere una certa impunità. E allora il tema della castrazione chimica diventa un tema importante e diventa forse la ragione per cui nel decreto sicurezza manca e forse il Ministro Salvini sta pensando di porre la fiducia. Quindi, Fratelli d'Italia si rivolge al Governo chiedendo di sposare questa soluzione perché, a fronte di un'emergenza sicurezza vera e seria come quella che il nostro Paese sta affrontando, la soluzione è tolleranza zero per pedofili e stupratori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non può essere più amore come dice il Presidente Fico.

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TommasoFoti
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