Camera

Centri sorvegliati per contrastare l'immigrazione clandestina

Data: 02/10/2018
Numero: 3-00210 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELL'INTERNO
Data Risposta: 03/10/2018

Per sapere – premesso che: 

tra le conclusioni adottate dal Consiglio europeo nella riunione del 28 e 29 giugno 2018, vi è la previsione che « nel territorio dell'Unione europea coloro che vengono salvati, a norma del diritto internazionale, dovrebbero essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri (...) qui un trattamento sicuro consentirebbe, con il pieno sostegno dell'Unione europea, di distinguere i migranti irregolari, che saranno rimpatriati, dalle persone bisognose di protezione internazionale, cui si applicherebbe il principio di solidarietà »; 

coerentemente con tale impostazione alcuni Stati membri hanno istituito i centri sorvegliati e, in particolare, in Germania il Ministro dell'interno ha istituito i « centri di ancoraggio », dove i migranti vengono detenuti fino a diciotto mesi nell'attesa che sia decisa la loro richiesta di asilo; 

l'ingresso di immigrati illegali, dei quali non solo è spesso difficile accertare le generalità ma anche determinare con certezza il Paese di origine, rappresenta un serio pericolo per la sicurezza degli Stati europei, anche in considerazione delle notizie più volte pervenute dall'intelligence di alcuni Stati membri, che segnalavano il rischio di infiltrazioni terroristiche tra i migranti; 

ad oggi il Governo italiano non ha ancora istituito i centri sorvegliati e, pertanto, in virtù di questa mancanza, chi continua ad arrivare illegalmente in Italia, come nel caso degli immigrati arrivati a bordo della nave « Diciotti » (molti dei quali sono ancora irreperibili sul territorio nazionale), non sono trattenuti, ma vengono lasciati liberi di muoversi senza limitazioni di libertà sul territorio nazionale, non essendo sottoposti alla sorveglianza dello Stato –: 

se non ritenga di adottare iniziative volte a dare immediata applicazione alle citate previsioni del Consiglio europeo, attivando immediatamente i centri sorvegliati nei quali trattenere chi entra illegalmente in Italia nelle more del vaglio della domanda di protezione e al fine di eseguire tutti gli opportuni accertamenti di sicurezza, rispettando il principio che, per chi entra illegalmente in uno Stato europeo, non possa essere sufficiente dichiararsi richiedente asilo per non essere sottoposto ad alcuna forma effettiva di controllo o restrizione.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MELONI, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. L'onorevole Prisco ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida n. 3-00210 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario. 

EMANUELE PRISCO (FDI). Presidente, signor Ministro, Fratelli d'Italia ha sostenuto con convinzione il suo impegno per il contrasto all'immigrazione clandestina, le è stata anche vicino nella vicenda brutta che lei ha ricordato della nave "Diciotti", in cui è stato anche stranamente indagato, e ha valutato positivamente anche il cambio di marcia impresso al Ministero dell'interno. Come saprà, il Consiglio d'Europa, il 28 e 29 giugno scorso, ha per la prima volta affermato un principio importante in materia di immigrazione clandestina, che consente di attivare centri di sorveglianza nei quali trattenere gli immigrati arrivati illegittimamente nel nostro Paese e svolgere le procedure necessarie valutare il reale status di richiedenti asilo che hanno diritto alla protezione e degli immigrati irregolari che debbono essere invece rimpatriati. Quindi, le chiediamo quali iniziative sta prendendo per la costruzione di tali centri, perché non si verifichino più questioni come sono successe a Rocca di Papa, dove gli immigrati della nave "Diciotti", ricorderà, sono scappati ovunque. Per una volta, Ministro, tutti insieme possiamo dire: ce l'ha chiesto d'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). 

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha facoltà di rispondere. 

MATTEO SALVINI, Ministro dell'Interno. Condivido. La questione della possibilità di trattenimento dei richiedenti asilo è già stata affrontata nella normativa europea, e un'ipotesi di revisione delle disposizioni attualmente vigenti è in questo momento in corso. Quanto alla normativa nazionale, questa consente il trattenimento dei richiedenti asilo per un termine massimo di 12 mesi, in presenza di determinate circostanze riconducibili alla commissione di gravi reati o alla sussistenza di condizioni di pericolosità sociale. Tuttavia, con il decreto-legge approvato il 24 settembre scorso dal Consiglio dei ministri e che mi auguro arrivi il prima possibile all'esame delle Camere, il Governo ha inteso fare un ulteriore passo in avanti, prevedendo che il richiedente asilo possa essere trattenuto per 30 giorni in appositi locali nei cosiddetti hotspot con la finalità di determinarne o verificarne l'identità. Nel caso in cui decorso tale termine tale finalità non sia stata conseguita, il trattenimento può proseguire nei centri per il rimpatrio fino a un massimo di 180 giorni. Tornando alla normativa europea, informo che una recente proposta di regolamento riguardante la Guardia costiera e di frontiera europea e la diffusione della "direttiva rimpatri" sono stati previsti i cosiddetti centri di controllo quali strutture istituite su richiesta degli Stati membri in cui le agenzie europee a sostegno dello Stato ospitante - quindi questo sarà dirimente - effettuerebbe in maniera rapida ed efficace le procedure di asilo e di rimpatrio dei migranti. Su tale proposta è in corso un dibattito a livello europeo - speriamo il dibattito si esaurisca in termini civili - sebbene sia emersa in generale una valutazione sostanzialmente positiva. Alla luce di quanto descritto, è evidente che quanto auspicato dagli interroganti potrà trovare eventuale risposta solamente in un rinnovato quadro giuridico europeo, cui mi sono riferito all'inizio e alla cui realizzazione il Governo italiano sta lavorando fornendo il più convinto sostegno. Nota a margine, dalla vicenda della nave Diciotti, da lei menzionata, ad oggi, ed è passato ormai un mese e mezzo, gli arrivi dalla Libia sono stati quantificati in: zero (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. L'onorevole Prisco ha facoltà di replicare. 

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente, oltre a un richiamo, ovviamente ad un'azione più determinata e anche rivolta alla realizzazione di questi centri, che permetteranno di svolgere tutte le procedure di identificazione su chi può rimanere perché rifugiato e chi se ne deve andare e tornare a casa sua perché immigrato clandestinamente, ricordiamo e segnaliamo che Fratelli d'Italia ha messo a disposizione del Governo ulteriori proposte, penso una su tutte proprio per non farli partire, quella del blocco navale, di modo che tagliamo la testa al toro dall'origine. Così come riteniamo che sia necessaria una abolizione - ho visto nei titoli del decreto sicurezza, non è ancora arrivato - della protezione umanitaria. Così come rinnoviamo, glielo faremo a breve, la necessità delle norme taglia business sull'obbligo di rendicontazione delle cooperative che per troppo tempo hanno lucrato sugli immigrati e, soprattutto, sugli immigrati irregolari. Aspettiamo, diciamo, qualche fatto concreto e più determinato su questi punti che abbiamo anche oggi segnalato e offerto alla sua attenzione. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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TommasoFoti
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