Camera

Proliferazione degli animali selvatici e rischi per i cittadini; prevedere un piano di abbattimento straordinario

Data: 09/01/2019
Numero: 5-01163 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI, FORESTALI E DEL TURISMO
Data Risposta: 21/03/2019

Per sapere – premesso che: 

un gravissimo incidente stradale - un morto, decine di feriti - si è verificato alle ore 4 del 3 gennaio 2019 sulla autostrada A1 in carreggiata sud, tra Lodi e Casalpusterlengo, a causa dell'attraversamento della stessa da parte di un branco di cinghiali (almeno 3);

secondo i primi rilievi effettuati, i cinghiali avrebbero raggiunto la carreggiata dopo avere scavato un cunicolo sotto alla rete di recinzione che isola la sede stradale dalla campagna circostante, tant'è che la rete stessa non risulterebbe danneggiata; 

a distanza di poche ore, episodio simile, fortunatamente senza conseguenze così gravi, ancora lungo l'Autostrada del Sole si è verificato alle ore 20 del 3 gennaio 2019, nel tratto compreso tra Fiorenzuola d'Arda e Fidenza, ove – sempre per via dell'attraversamento di uno o più cinghiali della carreggiata – due auto sono entrate in collisione: in questo caso non si sono registrati feriti, mentre la sola circolazione ha subito gravi rallentamenti, con la formazione di lunghe code; 

in entrambi gli incidenti sopra rappresentati, alcuni degli animali coinvolti sarebbero stati travolti e uccisi; 

l'esponenziale aumento dei danni, delle aggressioni e degli incidenti – che, come visto, causano purtroppo anche vittime – è frutto dell'incontrollata proliferazione degli animali selvatici. In particolare, il numero dei cinghiali presenti in Italia ha superato da tempo il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città: la presenza degli stessi nei centri abitati e sulle strade rappresenta ormai ben più di un rischio concreto per la sicurezza dei cittadini; 

appare improcrastinabile un intervento al riguardo, essendo raddoppiato – come anche denunciato da Coldiretti – negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia. La sicurezza nelle aree rurali e urbane è, dunque, fortemente messo a rischio dalla proliferazione di detti animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali, provocano danni stimati in quasi 100 milioni di euro all'anno –: 

se il Governo – alla luce dei fatti esposti, peraltro ultimi di una serie di analoghi ed altrettanto gravi – intenda promuovere un incontro con le regioni al fine di verificare quali urgenti iniziative, anche di carattere normativo e per gli ambiti di rispettiva competenza, si possano assumere per contrastare prevenire una situazione di grave pericolo quale quella evidenziata in premessa, situazione che potrebbe trovare una soluzione definitiva avviando – come servirebbe – un piano di abbattimento straordinario degli animali selvatici senza intralci amministrativi di sorta.

On. Tommaso Foti

RISPOSTA

5-01163 Foti: Misure infrastrutturali volte a ridurre la presenza di animali selvatici su strade e autostrade. 5-01307 Gadda: Misure infrastrutturali volte a ridurre la presenza di animali selvatici su strade e autostrade.

Il sottosegretario Michele DELL'ORCO risponde alle interrogazioni in titolo così come riportato di seguito.

Rispondo congiuntamente agli atti n. 5- 01163 dell'Onorevole Foti e n. 5-01307 dell'Onorevole Gadda in quanto vertono su analogo argomento. Sul tema della sicurezza e della prevenzione dalle intrusioni di animali sulla viabilità autostradale, è opportuno premettere che l'attuale assetto normativo attribuisce alla rete autostradale una mera funzione di delimitazione. Tuttavia, gli uffici territoriali del MIT hanno svolto attività che, seppur in forma indiretta, hanno avuto la funzione di protezione da ogni forma di intrusione dall'esterno. In particolare, sono stati spesso attivati piani di manutenzione straordinaria, insieme ai concessionari, dove si sono verificati episodi di intromissione di cinghiali, procedendo anche alla sostituzione dei vecchi impianti di tipo tradizionale costituiti di rete metallica di altezza 1,2 metri, con rete anti faunistica dotata di un prolungamento a terra costituito da rete elettrosaldata annegata per almeno 30 cm nel terreno. Inoltre, più recentemente, anche a seguito dell'episodio menzionato dagli Onorevoli interroganti, si è deciso di attivare un tavolo tecnico di confronto con tutte le società Concessionarie al fine di individuare ogni utile contributo da estendere quale buona pratica a tutti i gestori autostradali. Quanto ai tantissimi incidenti stradali causati dall'urto accidentale con cinghiali, il Ministero delle politiche agricole ha riferito quanto segue. Il problema dell'eccessiva presenza dei cinghiali sul territorio nazionale è da tempo all'attenzione del Governo, in particolare con l'obiettivo di predisporre un pacchetto di misure volte a rendere più incisivi gli strumenti di contrasto all'incremento delle popolazioni di cinghiali, anche attraverso una modifica della legge n. 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio). È necessario infatti agire in maniera coordinata su tutto il territorio e impostare interventi di gestione che risultino efficaci a breve termine, ma soprattutto che consentano di stabilizzare la situazione nel lungo periodo. In tale direzione, e in accordo con il Ministero dell'ambiente, il 16 novembre 2018 è stato istituito un gruppo di lavoro incaricato, fra l'altro, di formulare proposte per l'adeguamento del quadro normativo e sanzionatorio per i danni da fauna selvatica.

Tommaso FOTI (FdI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta resa dal rappresentante del Governo. Per quanto riguarda infatti le iniziative di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è consapevole che la rete autostradale è per larga parte oggetto di concessione e che pertanto non si può che applicare la normativa, che prevede la predisposizione di recinzione il più possibile idonea ad evitare invasioni della sede stradale. Per il caso specifico citato nell'interrogazione, sarà importante verificare se la rete di protezione fosse stata correttamente collocata, verifica peraltro che difficilmente potrà dare esito positivo, alla luce di quanto avvenuto. Per quanto riguarda invece gli elementi forniti dal Ministero dell'agricoltura, ritiene fondamentale una riflessione riguardo alla modifica della legge n. 157 del 1992. Osserva infatti che i piani per l'abbattimento dei cinghiali hanno una portata assai limitata e che negli ultimi tempi si è avuto un migliore risultato grazie ai lupi. Rileva con preoccupazione una forte presenza di cinghiali anche nelle zone pianeggianti, come dimostra l'episodio accaduto a Lodi. Auspica pertanto che il tavolo, cui si fa riferimento nella risposta, istituito da quattro mesi, possa in tempi rapidi affrontare e risolvere la questione, al fine di non trovarsi nella medesima situazione anche il prossimo inverno.


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