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Piacenza, CO.SE.PI. - Safta; l'atteggiamento dell'USB rischia di danneggiare i lavoratori

Data: 04/07/2018
Numero: 4-00619 / Interrogazione a risposta scritta
Soggetto: MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI, MINISTRO DELL'INTERNO
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 28 maggio 2018 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 2018 – in considerazione delle risultanze della visura camerale aggiornata, effettuata d'ufficio presso il competente registro delle imprese, e della situazione patrimoniale aggiornata al 31 dicembre 2017, acquisita in sede di revisione, da cui risultava una condizione di sostanziale insolvenza, in quanto a fronte di un attivo patrimoniale pari ad euro 4.531.084, si riscontrava una massa debitoria pari ad euro 5.006.299 ed un patrimonio netto negativo pari ad euro 1.192.471 – la società cooperativa « Cooperativa Servizi Piacentini soc. coop. a.r.l., enunciabile anche CO.SE.PI. soc. coop. a.r.l. » con sede in Piacenza (codice fiscale 00721170330), veniva posta in liquidazione coatta amministrativa, ai sensi dell'articolo 2545- terdecies del codice civile; 

una parte significativa del fatturato della detta cooperativa era data dall'attività effettuata per conto della ditta Safta spa, azienda storica nel mondo dell'imballaggio flessibile, tant'è che delle duecento persone attive nella CO.SE.PI. oltre la metà risultava impegnata nell'appalto dell'attività logistica svolta all'interno della predetta ditta Safta; 

è dei giorni scorsi la notizia di manifestazioni davanti alla azienda Safta spa di Piacenza, organizzate dalla USB e nel corso delle quali, a quanto consta all'interrogante, si sarebbero registrate fortissime tensioni per il picchettaggio attuato da sedicenti appartenenti alla detta sigla sindacale, volte a pretendere l'immediata assunzione da parte di Safta spa del personale che la CO.SE.PI utilizzava presso la stessa in ragione del contratto d'appalto; 

ancora una volta, sigle sindacali a giudizio dell'interrogante di residuale quando non irrilevante rappresentatività, hanno tentato d'imporre a Piacenza, e sempre nel delicato comparto dell'attività logistica, regole che tali non sono, elevando a diritto quelle che, sempre secondo l'interrogante, si configurano solamente come pretese contra legem e, quindi, arbitri; 

nell'incontro del 27 giugno 2018, davanti al prefetto di Piacenza, i rappresentati della Safta spa, convocati in ragione dello stato di agitazione attivato dalla predetta organizzazione sindacale USB, non hanno potuto che ribadire l'impossibilità di accogliere la pretesa di quest'ultima volta all'internalizzazione dei lavoratori dell'ex CO.SE.PI, confermando tuttavia la prosecuzione del contratto d'appalto con la cooperativa subentrante (che impiegherà i lavoratori già utilizzati dalla CO.SE.PI.) nonché la corresponsione delle retribuzioni dovute ai lavoratori per il mese di maggio e giugno, sostituendosi dunque sul punto il committente alla cooperativa CO.SE.PI; 

il comportamento della organizzazione sindacale USB, condizionata nell'azione da alcuni noti personaggi della sinistra extraparlamentare piacentina degli anni '80, sta mettendo a rischio non solo la procedura di cessione di tutto il pacchetto appalti della COSEPI, ma arreca dannose complicazioni al committente –: 

se il Governo non ritenga di disporre le opportune verifiche in relazione a quanto riportato in premessa, soprattutto al fine di adottare le iniziative più opportune per garantire la libertà di recarsi al lavoro da parte dei lavoratori, che non devono subire quelle che l'interrogante giudica ingiustificabili forme di violenza davanti ai cancelli della Safta spa; 

se e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di verificare – giusta la sollecitazione del commissario liquidatore ai competenti uffici del Ministero dello sviluppo economico – la possibilità di accelerare (per quanto ex lege possibile) le procedure previste per la liquidazione dell'attivo della CO.SE.PI, il che determinerà il subentro di chi acquisterà i rami d'azienda e la conseguente garanzia per i lavoratori della prosecuzione del rapporto di lavoro.

On. Tommaso Foti

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