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Disposizioni Ue su classificazione energetica immobili e possibilita' di compravendita; miope visione comunitaria

Data: 12/12/2021
Numero: 5-07244 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050 e l'obiettivo intermedio del taglio del 55 per cento delle emissioni di CO2 nel 2030 passano anche dalla riqualificazione energetica degli edifici, con nuovi standard che saranno proposti il 14 dicembre 2021 dalla Commissione europea nella revisione della direttiva sul rendimento energetico dell'edilizia (Energy performance building directive - EPBD) che interessa gli edifici pubblici e privati; 

la nuova certificazione diventerà più stringente e sarà obbligatoria per gli edifici da costruire, da ristrutturare, in caso di vendita o di rinnovo dell'affitto, e, in particolare, da notizie di stampa risulterebbe che: il nuovo articolo 9 della direttiva, che stabilisce gli standard di rendimento degli edifici, prevede l'obbligo per gli Stati membri di assicurare che dal 2027 gli edifici pubblici appartengano alla classe F, e dal 2030 salgano di un altro gradino alla classe E; 

gli edifici residenziali, case e appartamenti, dovranno rientrare almeno nella classe F dal primo gennaio 2030 e salire almeno alla classe E dal 2033; 

i nuovi articoli 16 e 17 rendono più stringente il livello di certificazione degli Stati membri: dal 31 dicembre 2025 il certificato dovrà seguire un modello prestabilito europeo e sarà introdotto l'obbligo di rilasciare questo certificato per gli edifici e le case che vengono costruiti, venduti, ristrutturati o anche in caso di rinnovo del contratto d'affitto; 

questo significa che gli edifici con classe energetica « G », la peggiore nella classifica del rendimento energetico, resteranno automaticamente fuori del mercato a meno che non passino di classe;

per effetto delle suddette disposizioni una percentuale elevatissima di immobili in Italia incapperebbe nel divieto di cessione dell'immobile con classificazione inferiore alla classe energetica prima F e poi E, e cosa del tutto inaccettabile, le disposizioni in questione si tradurrebbero di fatto in una indiretta ma effettiva espropriazione dal diritto di proprietà dell'immobile posseduto di cui non si potrebbe più disporre pienamente laddove fosse negata la possibilità di venderlo o di affittarlo, se non a determinate condizioni -: 

se le notizie riportate dalla stampa nazionale in merito alle previsioni della direttiva « green » sulla classificazione energetica degli immobili degli Stati membri corrispondano al vero; 

se il Governo intenda attivarsi urgentemente, per quanto di competenza, per scongiurare che quella che gli interroganti giudicano una miope previsione comunitaria limiti la piena proprietà degli immobili degli italiani e la possibilità quindi di disporne senza condizioni come stato di diritto vorrebbe.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: Prisco, Foti, Butti e Rachele Silvestri.

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Rassegna Stampa

TommasoFoti
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