Camera

'Condono' edilizio ad Ischia, migliaia di richieste; vigilare sui rischi legati al dissesto idrogeologico

Data: 05/12/2018
Numero: 3-00371 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Data Risposta: 05/12/2018

Per sapere – premesso che: 

con il decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante « Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze », sono state introdotte norme per accelerare la definizione delle istanze di condono pendenti relative agli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017 nel territorio dell'isola di Ischia; 

in base alla norma, per le pratiche di condono troverà esclusiva applicazione la disciplina dettata dai capi IV e V della legge 28 febbraio 1985, n. 47, cosiddetto « primo » condono edilizio; 

sembrerebbe che le istanze presentate siano migliaia, rispetto a una superficie di poche decine di chilometri quadrati –: 

se e in che modo intenda vigilare sui possibili rischi di dissesto idrogeologico che potrebbero scaturire dall'applicazione della norma.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MELONI, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. Il deputato Luca De Carlo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-00371 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario. 

LUCA DE CARLO (FDI). Si è discusso molto, signor Ministro, del decreto-legge "Genova": lo abbiamo e lo hanno atteso molto soprattutto i genovesi, i liguri; un testo su cui le Commissioni prima, e il Parlamento poi hanno dovuto lavorare parecchio, per migliorarlo. Nel provvedimento poi avete infilato un condono puntuale come quello di Ischia, che ha innescato polemiche e critiche, anche in seno alla maggioranza. Ricordo che anche lei, signor Ministro, aveva avuto parole dure e assolutamente comprensibili, perché, dopo anni a lottare contro l'abusivismo, non dev'essere stato facile per lei digerire un condono mirato con le norme di Nicolazzi, del 1985. Ma questa è una partita chiusa ormai, e di essa vi assumerete la responsabilità politica. Quello che a noi interessa oggi, che ci preoccupa soprattutto, signor Ministro, sono gli effetti di tante domande che sono pendenti, e sono migliaia su un territorio fragile e di incommensurabile bellezza. Pertanto, noi le chiediamo come intenda vigilare sui possibili rischi di dissesto idrogeologico, che potrebbero scaturire proprio dall'applicazione di quella norma (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). 

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, ha facoltà di rispondere. 

SERGIO COSTA, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Onorevole, la ringrazio per l'interrogazione. Tenga conto che chiaramente la competenza che riguarda l'aspetto urbanistico non è ministeriale: mi riferisco al fatto che è una competenza squisitamente e schiettamente locale. Aggiungiamo anche un altro elemento: come ho risposto nel corso della precedente interrogazione, il dissesto idrogeologico vede individuato nel commissario straordinario, in questo caso della regione Campania, il presidente della regione, è la medesima figura; di conseguenza il compito dello Stato è quello di fornire finanziamenti e velocizzare la possibilità di erogare i finanziamenti, e, come ho risposto precedentemente, lo stiamo facendo d'accordo con le regioni. Qual è l'elemento? La legge n. 47 del 1985, a cui lei fa riferimento, sancisce però un principio molto importante, che è richiamato dall'articolo di riferimento, l'articolo 25, del cosiddetto decreto-legge Genova: nel momento in cui si dà l'autorizzazione a risistemare, mettiamo così, un edificio crollato o parzialmente crollato, nel caso di specie, deve essere preventiva l'autorizzazione del soggetto e, quindi, della città metropolitana, in quel caso, che ha competenza per il vincolo idrogeologico, cioè per la valutazione preliminare del vincolo idrogeologico. L'elemento qual è? È ragionevole supporre che questa autorizzazione avvenga esclusivamente se non ci sono problemi di dissesto idrogeologico che vengono valutati appunto dalla città metropolitana. Non vuole essere una risposta tecnicistica, ma è semplicemente l'evoluzione normativa che mi porta a dare questa risposta. Fermo restando questo, noi ovviamente, con il nostro presidio territoriale, attraverso il braccio operativo del MATTM, che è l'ISPRA, saremo sul territorio, affiancando il sistema agenziale che è, in questo caso, l'ARPA Campania. 

PRESIDENTE. L'onorevole De Carlo ha facoltà di replicare. 

LUCA DE CARLO (FDI). Ministro, la sua risposta non mi ha soddisfatto, innanzitutto perché trovo assolutamente semplicistico e abbastanza facile scaricare sempre tutto sugli enti locali, quando la norma definisce solamente l'autorizzazione paesaggistica per l'eventuale ricostruzione. Capisco il forte imbarazzo di aver fatto un condono assolutamente puntuale e circoscritto solo ad una determinata area, perché se così non fosse, perché non avremmo dovuto fare sì che queste norme valessero su tutto il territorio nazionale? Su tutto il territorio nazionale, invece, signor Ministro, lei lo sa meglio di me, ma glielo dico da sindaco, i sindaci sono abituati a dire "no", sono abituati a dire "no", perché davanti a delle richieste che mettono a repentaglio le vite umane e davanti a delle richieste che non ottemperano alle leggi, ai regolamenti comunali o ai regolamenti regionali, i sindaci dicono "no", e questo, a volte, costa la perdita del consenso. A volte, questo non fare la "marchetta" ingenera anche nella popolazione uno stato di insoddisfazione. Ma tra il giusto e il consenso, la stragrande maggioranza dei sindaci sceglie, ancora oggi, il consenso, perché guardi che è una norma di rispetto nei confronti sia di questi sindaci che hanno sempre operato in questa maniera, ma anche di tutti quei cittadini che fanno la coda agli sportelli degli uffici tecnici e chiedono e ottemperano alle norme di legge e si rendono conto che, invece, da altre parti, puntualmente solo in determinati comuni, la legge non funziona nella stessa maniera. Questo è sicuramente irrispettoso nei confronti di tutti quei cittadini che fino ad ora, e anche domani, continueranno a rispettare la legge e di tutte quelle amministrazioni che faranno rispettare la legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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TommasoFoti
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