Numero: 5-01892 / Interrogazione in commissione
Soggetto: MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Data Risposta: 16/04/2019
Per sapere – premesso che:
con sentenza del 28 febbraio 2018, n. 1229, il Consiglio di Stato ha stabilito che spetta allo Stato, e non alle regioni, individuare i casi e le condizioni in cui un rifiuto può essere considerato « end of waste », al termine di un processo di recupero: da allora è passato quasi un anno, ma la normativa nazionale in materia, nonostante le ripetute promesse, non è stata modificata, con evidente limitazione dei progressi sul fronte dell'economia circolare, lasciando presagire — nei casi peggiori — conseguenze anche in termini d'igiene urbana;
soprattutto il mondo delle imprese del riciclo chiede la definizione di regole « end of waste » non solo nazionali ma anche europee e ciò per evidenti motivi di concorrenza e di mercato;
la realtà dei fatti dice che, a livello europeo, risultano emanati solo tre regolamenti « end of waste » e, a livello nazionale, solamente due decreti, mentre ne servirebbero decine e, ciò nonostante, resterebbe scoperta tutta l'area dell'ecoinnovazione. Dalla sentenza del Consiglio di Stato è passato un anno e si è praticamente allo stesso punto, a dimostrazione della complessità della materia;
nel pacchetto di direttive europee sull'economia circolare per l'« end of waste » sono previste tutte e tre le opzioni, ossia criteri nazionali, criteri europei (ove necessari) e il sistema « caso per caso », ossia l'« end of waste » deciso nell'ambito delle autorizzazioni ai singoli impianti, rilasciate dagli organi competenti in base all'ordinamento dello Stato. Questi ultimi, nell'ordinamento nazionale, sono appunto le regioni –:
se intenda adottare — in attesa della eventuale emanazione di linee guida statali e degli auspicati decreti « end of waste » nazionali — idonee iniziative anche di carattere normativo, volte a consentire alle regioni di rinnovare le autorizzazioni a produrre « end of waste » in scadenza, autorizzando impianti innovativi, destinati diversamente all'estero, con significative perdite per la nostra Nazione sotto ogni profilo.
On. Tommaso Foti
Nella seduta del 16 aprile 2019 l'interrogazione è stata ritirata e ripresentata in una nuova formulazione con le sottoscrizioni di Foti ed altri