Camera

Flat Tax e politiche fiscali; il Governo effettui al piu' presto il taglio delle tasse

Data: 05/03/2019
Numero: 3-00588 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Data Risposta: 06/03/2019

Per sapere – premesso che: 

il gruppo Fratelli d'Italia, sia nella XVII legislatura che in quella in corso, ha formalizzato un'iniziativa legislativa volta all'introduzione della cosiddetta flat tax incrementale, vale a dire l'applicazione di un'aliquota unica agevolata sugli aumenti retributivi e sugli aumenti di reddito guadagnati in misura maggiore rispetto all'anno precedente in favore di lavoratori dipendenti e autonomi; 

recentemente organi di stampa hanno riportato la notizia che alcuni esponenti della Lega avrebbero presentato una proposta di legge di contenuto analogo;

l'introduzione della flat tax è uno degli obiettivi contenuti nel contratto di governo sottoscritto dai due partiti di maggioranza MoVimento 5 Stelle e Lega, ma con la legge di bilancio per il 2019 si è ridotta a una mera estensione del regime forfettario; 

contrariamente agli annunci, la legge di bilancio appena varata ha inasprito ulteriormente la tassazione in Italia, penalizzando ancora una volta la competitività delle imprese e riducendo il potere d'acquisto delle famiglie –: 

quali siano gli intendimenti del Governo in ordine all'introduzione della flat tax incrementale e per la riduzione della pressione fiscale complessiva.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. Il deputato Tommaso Foti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-00588 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, signor Ministro, la campagna elettorale ha avuto come elemento centrale l'applicazione e l'introduzione nel nostro sistema fiscale della flat tax, o tassa piatta. Pur tuttavia, nella legge di bilancio 2019 non ce n'è alcuna traccia, anzi, per contro, la pressione fiscale risulta aumentata. Fratelli d'Italia aveva proposto, sia nella passata legislatura sia in questa legislatura, l'introduzione della flat tax incrementale, cioè l'applicazione di un'aliquota unica agevolata sugli aumenti retributivi di reddito percepito in misura maggiore rispetto all'anno precedente sia dei lavoratori autonomi che dei lavoratori dipendenti. Possiamo avere il piacere di sapere se almeno su questo punto il Governo è disposto ad accogliere la proposta di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? 

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Giovanni Tria, ha facoltà di rispondere. 

GIOVANNI TRIA, Ministro dell'Economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Con il documento in esame, gli onorevoli interroganti, nel richiamare una proposta legislativa della passata legislatura volta ad introdurre in favore dei lavoratori dipendenti autonomi l'applicazione di un'aliquota unica agevolata sugli aumenti retributivi e di reddito percepiti in misura maggiore rispetto all'anno precedente, chiedono di sapere quali siano gli intendimenti del Governo in ordine all'introduzione di una flat tax incrementale e per la riduzione della pressione fiscale complessiva. Anzitutto, giova ricordare che con la legge di bilancio 2019 sono state introdotte prime misure in chiave di attuazione della flat tax a favore dei lavoratori autonomi e delle imprese, volte a introdurre un'aliquota agevolata sui redditi prodotti e a determinare, a partire dal 1° gennaio 2020, una ulteriore riduzione della pressione fiscale per le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi e compensi tra i 65 mila e i 100 mila euro. Il reddito sarà determinato analiticamente, come differenza tra ricavi, compensi e costi, ordinariamente determinati, ma con un'imposta sostitutiva del 20 per cento, in luogo di Irpef, addizionali ed eventuale IRAP. Inoltre, è stato ampliato fino a 65 mila euro di ricavi o compensi l'ambito di applicazione del regime agevolato previsto nei confronti degli esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo, eliminando al contempo i requisiti di accesso relativi al costo dei beni strumentali e alle spese per prestazioni di lavoro previsti dalla disciplina previgente. Complessivamente, poi, sono state previste diverse disposizioni volte a sostenere la crescita delle imprese, laddove, ad esempio, è stata prevista l'applicazione dell'aliquota Ires ridotta al 15 per cento sulla parte di utili reinvestita in beni materiali e strumentali nuovi o utilizzata per l'assunzione di nuovo personale con contratto a tempo determinato e indeterminato. A dette disposizioni, che si applicano anche ai fini dell'Irpef al reddito d'impresa dichiarato dagli imprenditori individuali delle società di persone, è stata affiancata la proroga di un ulteriore anno dell'agevolazione del cosiddetto iper ammortamento, sia pur rimodulata, nonché del super ammortamento dei beni immateriali. Queste ultime misure costituiscono incentivi di carattere temporaneo, che possono quindi essere utilizzate per brevi periodi con il fine di generare un forte impulso alla domanda di investimenti di beni strumentali. Si tratta, come già detto, di prime misure, che tuttavia confermano come l'impegno del Governo sia orientato verso una graduale riduzione della pressione fiscale e dell'incidenza del carico fiscale sui cittadini e le imprese, nel futuro ovviamente, proseguendo nell'azione di riforma del sistema fiscale, in linea con gli obiettivi programmatici del Governo e, quindi, in direzione delle misure cosiddette di flat tax e compatibilmente con gli spazi finanziari che si renderanno disponibili in futuro. 

PRESIDENTE. Il deputato Foti ha facoltà di replicare. 

TOMMASO FOTI (FDI). Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, non le sarà sfuggito che la sua non è stata una risposta alla nostra domanda, ma è stato un riassunto della legge di bilancio 2019, che riguarda più che altro il forfettino, cioè una parte molto limitata della platea dei contribuenti rispetto a quella che, con la flat tax incrementale, noi saremmo andati, invece, a beneficiare e, quindi, a portare effettivamente quella diminuzione della pressione fiscale che anche con la legge di bilancio 2019 e con tutte le misure cui lei faceva prima riferimento, invece, per contro, aumenta. Perché questo è il punto: avete aumentato la pressione fiscale. E allora il ragionamento è molto semplice: se noi prima, nel passato, nella precedente legislatura, accusavamo e lottavamo contro il Governo precedente, accusandolo di essere un Governo di sinistra "tassa e spendi", oggi abbiamo un Governo Cinquestelle-Lega, che è "spendi e tassa", ma invertendo l'ordine delle parole la pressione fiscale aumenta. Questo è il problema. Per queste ragioni noi ci siamo permessi di chiedere e continueremo a batterci per l'introduzione della flat tax incrementale. Lei ha lasciato aperte tutte le porte, ma non ha detto assolutamente nulla, se intende il Governo o meno venire sulla strada che noi abbiamo prospettato e che è una strada che va all'insegna della diminuzione della pressione fiscale. Quindi, delle due l'una: o si diminuisce la pressione fiscale, andando sulla strada di Fratelli d'Italia, o si continua sulla vostra strada, aumentando la pressione fiscale. Ma allora non si venga a dire, come è stato detto, che il vostro obiettivo è diminuire la pressione fiscale, è una bugia come quelle che diceva Pinocchio, ma almeno Pinocchio era un burattino simpatico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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