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Global compact; l'Italia si unisca ai paesi contrari alla impostazione immigrazionista

Data: 20/11/2018
Numero: 3-00337 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Data Risposta: 21/11/2018

Per sapere – premesso che: 

il 10 e l'11 dicembre 2018 i Governi del mondo saranno chiamati a firmare il Global compact per una migrazione « sicura, ordinata e regolare » e quello per i rifugiati. I due testi compiono la più ampia iniziativa strategica di revisione dei flussi migratori e della loro gestione; 

nato sulla spinta della Dichiarazione Onu di New York del 5 agosto 2016, il Global compact mira, tramite un approccio multilaterale, a creare un mondo dai confini aperti. A parere degli interroganti, rappresenta l'ennesimo tassello di un progetto volto ad « annientare » i confini, le culture e le sovranità nazionali sul tema dell'immigrazione; 

il Global compact, finanziato da contributi volontari dei Governi, tra cui l'Italia, promuove flussi continui, utilizzando motivazioni sia economiche che demografiche, creando obblighi crescenti verso gli Stati in termini di servizi agli immigrati, a prescindere dal loro status di rifugiato; 

contro l'approccio immigrazionista si sono già schierati: Stati Uniti, Ungheria, Australia e Austria. A questi si aggiunge la Repubblica Ceca, secondo cui il testo « non stabilisce una netta differenza tra migrazione legale e illegale »;

nel testo l'immigrazione viene ideologicamente definita come un fattore in grado aumentare il benessere del Paese ospitante. Viene sottratta agli Stati nazionali la gestione delle politiche migratorie e l'assistenza, qualora ideologicamente definita umanitaria, non si potrebbe mai più considerare illegale; 

in ogni caso la sottoscrizione del complesso reticolato di impegni del Global compact, anche laddove genericamente formulati, è tale da comportare un'inaccettabile cessione di sovranità sul tema migratorio; 

si ritiene inaccettabile che le migrazioni siano gestite da organismi sovranazionali senza controllo democratico dei cittadini, né si condivide l'impostazione ideologica che sancisce, di fatto, un « diritto a migrare »; 

l'Italia patirebbe il prezzo più caro di questa impostazione ideologica per la sua posizione al centro del Mediterraneo, in quanto « molo naturale » per le rotte che provengono dall'Africa; 

l'Italia è anche confine meridionale dell'Unione europea e del mondo occidentale, la « porta di accesso » alla civiltà occidentale, al suo stile di vita, ai suoi diritti e ai suoi doveri –: 

quali siano gli intendimenti del Governo circa la firma del Global compact alla Conferenza di Marrakech del 10 e 11 dicembre 2018 e quali i costi a carico delle casse dello Stato per dare seguito alla politica di accoglienza ivi prevista e per il contributo al trust fund che finanzia il Global compact.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, MELONI, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FIDANZA, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. La deputata Giorgia Meloni ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-00337 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria. 

GIORGIA MELONI (FDI). Grazie, Presidente. Dunque, Ministro Moavero, il prossimo 10 dicembre a Marrakech, la comunità internazionale adotterà il Global compact for migration, cioè il patto globale sulle migrazioni, un accordo delle Nazioni Unite che riguarda la gestione dell'immigrazione e dei rifugiati. Il punto è che questo patto, che a un occhio disattento potrebbe sembrare limitarsi a ribadire alcune norme già previste dalle convenzioni internazionali, il che già dovrebbe far riflettere sulla utilità di questa iniziativa, in realtà, per chi sa guardare un po' più a fondo, introduce alcuni principi che, dal nostro punto di vista, e non solamente dal nostro, porterebbero a una seria limitazione del diritto degli Stati nazionali di difendere i propri confini. Tant'è che molte Nazioni hanno deciso di non sottoscrivere questo patto; la domanda che noi facciamo è che cosa intenda fare l'Italia; se intenda dire "no" e non sottoscrivere questo patto, dimostrando che sulla lotta all'immigrazione intende andare fino in fondo o se, invece, si vuole piegare a questa fregatura che ci sta per rifilare l'ONU (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). 

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha facoltà di rispondere. 

ENZO MOAVERO MILANESI, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Signor Presidente, il Global compact, cosiddetto, che è un insieme di atti che vengono collegati alla Dichiarazione di New York sui migranti e i rifugiati del 2016, non sarà un atto giuridicamente vincolante. Nell'ambito dei negoziati che si sono sin qui svolti su questo atto, nei mesi e negli anni che ci precedono, l'Italia ha sempre tenuto presente l'elemento importante di arrivare a una condivisione di oneri nella gestione dei fenomeni migratori e a una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito. Nel documento sono recepiti questi principi di responsabilità condivisa, principi di partenariato con i Paesi di origine e di transito e la necessità di contrasto ai trafficanti di esseri umani; c'è anche l'obbligo per gli Stati di origine di riammettere i propri cittadini. Sono una serie di elementi che noi cerchiamo di portare avanti, anche nell'ambito del confronto in sede di Unione europea. Per quanto riguarda l'orientamento circa questo accordo detto Global compact, ricordo che il Presidente del Consiglio aveva espresso un orientamento favorevole; in ogni caso avremo un approfondimento in sede di Governo, prima di procedere alla conclusione eventuale dell'accordo stesso, tenendo conto, anche, degli stimoli parlamentari. 

PRESIDENTE. La deputata Giorgia Meloni ha facoltà di replicare. 

GIORGIA MELONI (FDI). Ministro Moavero, quella che lei annuncia qui, se venisse confermata, sarebbe, dal punto di vista di Fratelli d'Italia, una decisione gravissima. Delle questioni che lei ha elencato, delle quali si occupa il Global compact sulle migrazioni, ne ha dimenticata una fondamentale, e cioè che questo documento stabilisce, di fatto, il diritto fondamentale di ciascuno a emigrare e a essere immigrato, indipendentemente da quelle che sono le ragioni che lo portano a muovere. Questo significa che, domani, non sarà un diritto fondamentale solo essere rifugiato, ma essere un migrante che scappa dalla fame, che scappa dal caldo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che scappa semplicemente perché si vuole muovere; se l'Italia decide di sottoscrivere questo accordo internazionale significa che noi, ogni giorno e ogni volta che tentiamo, di fermare l'invasione (Dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia si espone un cartello recante la scritta: confini sovrani!)… 

PRESIDENTE. Metta giù quel cartello, per favore! 

GIORGIA MELONI (FDI). Mettete giù… Dicevo, di fermare l'invasione e di fare qualunque cosa per difendere i nostri confini nazionali, ci ritroveremo con le istituzioni sovranazionali che ce lo vogliono impedire. È la ragione per la quale una serie di nazioni che difendono i loro confini hanno detto di no ed è la ragione per la quale hanno detto di "no" gli Stati Uniti di Donald Trump, ha detto di "no" l'Ungheria di Orbán, ha detto di "no" la Polonia, ha detto di "no" l'Austria, ha detto di "no" l'Australia, e adesso ha detto di "no" la Svizzera: chiunque voglia rivendicare il diritto degli Stati membri di difendere i suoi confini nazionali non sta sottoscrivendo questo patto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - I deputati del gruppo Fratelli d'Italia espongono cartelli recanti le scritte: "Chi firma è complice - #stopGlobalCompact" - "No invasione - #stopGlobalCompact" - "Confini sovrani - stopGlobalCompact")!

PRESIDENTE. Riponga quel cartello, per favore. Deputati, dovete rimuovere i cartelli. Non costringetemi a togliere la parola… 

GIORGIA MELONI (FDI). Ora, io mi chiedo come faccia il Governo della difesa dei confini nazionali, il Governo che ha fatto dell'immigrazione la grande rotta di cambiamento, a sottoscrivere una roba (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)… 

PRESIDENTE. Benissimo. Grazie.

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TommasoFoti
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