Camera

Imprese ed indici sintetici di affidabilita'; disapplicarli per tutto l'anno di imposta 2018

Data: 30/07/2019
Numero: 3-00921 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Data Risposta: 31/07/2019

Per sapere – premesso che: 

dal 1° gennaio 2019 per circa 3,5 milioni di imprese è scattata l'applicazione degli indici sintetici di affidabilità, in sostituzione degli studi di settore come metodo per misurare l'adeguatezza degli importi dichiarati al fisco; 

nell'applicazione degli indici sintetici di affidabilità si stanno verificando gravi ritardi, non ultime alcune anomalie relative al software di elaborazione degli indici, già rilasciato con considerevole ritardo solo nel mese di giugno 2019, che potrebbero determinare disagi in ordine agli adempimenti posti a carico dei contribuenti; 

le associazioni dei dottori commercialisti hanno già ripetutamente segnalato la necessità di un intervento di proroga, accolto sinora parzialmente con il differimento dal 1° luglio 2019 al 30 settembre 2019 della scadenza dei versamenti delle imposte senza maggiorazione dello 0,40 per cento, per i soli contribuenti che svolgono attività interessate dagli indici sintetici di affidabilità, ovvero di disapplicare gli indici per il periodo d'imposta 2018 riconoscendo per il 2018 la natura meramente facoltativa della compilazione dei modelli; 

come riportato da Il Sole 24 ore, recentemente il Viceministro dell'economia e delle finanze Garavaglia ha definito gli indici sintetici di affidabilità « uno strumento inutile che verrà presto abrogato perché ormai superato dalla fatturazione elettronica e dall'invio telematico dei corrispettivi », aggiungendo che « agiremo per chiarire dubbi e semplificare. E se non fossero abbinati a un'entrata di bilancio li potremmo anche abolire » –: 

se non ritenga opportuno, alla luce delle criticità segnalate in premessa, adottare le opportune iniziative volte alla disapplicazione degli indici sintetici di affidabilità per l'anno d'imposta 2018, rendendo facoltativa la compilazione dei modelli Isa.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BALDINI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN ASSEMBLEA

PRESIDENTE. Il deputato Riccardo Zucconi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-00921 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario, per un minuto. 

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, premesso che dal 1° gennaio 2019 per circa 3 milioni e mezzo di imprese è scattata l'applicazione degli indici sintetici di affidabilità, in sostituzione degli studi di settore, come metodo per misurare l'adeguatezza degli importi dichiarati al fisco; che nell'applicazione degli ISA si stanno verificando gravi ritardi, e, non ultime, alcune anomalie relative al software di elaborazione; che le associazioni dei dottori commercialisti hanno già ripetutamente chiesto di disapplicare gli indici per il periodo d'imposta 2018; visti i consistenti danni erariali ormai già determinati, e visto infine che il Vice Ministro dell'Economia e delle finanze Garavaglia ha definito gli ISA uno strumento inutile che verrà presto abrogato; per sapere se non ritenga opportuno, alla luce delle criticità segnalate in premessa, adottare le opportune iniziative volte alla disapplicazione degli indici sintetici di affidabilità per l'anno d'imposta 2018, rendendo facoltativa la compilazione dei modelli ISA stessi. 

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Economia e delle finanze, Giovanni Tria, ha facoltà di rispondere. 

GIOVANNI TRIA, Ministro dell'Economia e delle finanze. Presidente, giova preliminarmente osservare che gli indici sintetici di affidabilità, questi ISA, sono gli indici che l'amministrazione finanziaria ha messo a punto con la collaborazione delle categorie interessate, al fine di favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili, stimolare l'assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti esercenti attività di impresa, arti o professioni e rafforzare la collaborazione tra questi e l'Agenzia delle entrate. L'adempimento dichiarativo in tema di ISA si è molto semplificato rispetto al passato: infatti, i modelli ISA approvati per il periodo d'imposta 2018, paragonati ai modelli studi di settore approvati per l'annualità 2015, mostrano una rilevante contrazione delle informazioni richieste. Tale percorso di semplificazione rappresenta peraltro solo un primo passo verso una più consistente riduzione degli adempimenti, posto che il cosiddetto "decreto crescita" ha previsto che, a partire dal periodo d'imposta 2020 e dai modelli da utilizzare per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione di questi indici, saranno esclusi i dati già contenuti negli altri quadri dei modelli di dichiarazione previsti ai fini delle imposte sui redditi. Inoltre si evidenzia che, rispetto a strumenti di accertamento in essere nel passato, quali gli studi di settore, è ora previsto un sistema di regole premiali che accompagna i contribuenti soggetti alla dichiarazione ISA che conseguano punteggi di affidabilità elevati. Qualora dunque si prevedesse un'applicazione depotenziata dello strumento ISA, si determinerebbe un indesiderabile effetto di penalizzazione proprio per i contribuenti più virtuosi e un altrettanto non desiderabile effetto premiante per i soggetti con minore affidabilità fiscale; in particolare, i primi si vedrebbero privati della possibilità di accedere ai rilevanti benefici premiali previsti dalla norma istitutiva dell'ISA, mentre i secondi non sarebbero adeguatamente individuati ai fini dell'analisi del rischio di evasione fiscale, rispetto alla quale gli ISA costituiscono un efficace strumento, utile a definire specifiche strategie di controllo. Tale ultima attività rischierebbe pertanto di rivolgersi indistintamente a tutta la platea dei contribuenti, in essa compresi i contribuenti più virtuosi. Considerati i ritardi e i disagi che, con riferimento agli ISA, hanno riguardato i contribuenti e gli operatori del settore, nel cosiddetto "decreto crescita" è stata disposta la proroga al 30 settembre 2019 dei termini dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi Irap e Iva in scadenza dal 30 giugno al 30 settembre (la proroga). Tale proroga ha interessato i soggetti per i quali sono stati approvati gli ISA, compresi quelli a cui si applica il regime forfettario, il regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile, nonché i lavoratori in mobilità e coloro che determinano il reddito con altre tipologie di criteri forfettari. In conclusione, gli ISA rappresentano una metodologia volta a definire il grado di affidabilità e compliance di imprese e professionisti, riconoscendo, sulla base di specifici parametri, alcuni benefici premiali. Possono dunque essere considerati un'evoluzione rispetto ai precedenti strumenti accertativi, indicativi del nuovo rapporto tra fisco e contribuente, prevedendo informazioni molto più accurate rispetto agli studi di settore. Non farli entrare in vigore e riesumare i vecchi studi di settore sarebbe, anche per ammissione delle categorie professionali coinvolte, un passo indietro rispetto al più innovativo sistema di compliance. Grazie Presidente. 

PRESIDENTE. Grazie a lei. Il deputato Francesco Acquaroli, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti. 

FRANCESCO ACQUAROLI (FDI). Grazie Presidente. Signor Ministro, noi con questa interrogazione non abbiamo chiesto la reintroduzione degli studi di settore, ma, anche prendendo spunto dalle dichiarazioni del suo Vice ministro Garavaglia, che dichiarava questi ISA assolutamente inutili, anche alla luce dell'introduzione della fatturazione elettronica e dell'invio telematico dei corrispettivi, abbiamo preso spunto per dire di ritenere, per l'anno 2018, facoltativi gli stessi ISA, perché ci sono dei problemi e per questi problemi noi non siamo soddisfatti della sua risposta, problemi che sono inerenti alla fase di incertezza nell'applicazione degli ISA, dal mancato funzionamento del software e soprattutto a quelli che sono i ritardi che si sono verificati, le carenze della struttura dell'Agenzia delle entrate, che hanno portato e portano, sempre nei confronti del contribuente, il danno, un atteggiamento vessatorio e un atteggiamento di rincorrere quelli che sono i cambiamenti dello Stato. Noi non pensiamo che questo atteggiamento possa essere giusto, non lo riteniamo giusto perché il contribuente è vessato due volte, in quanto, dai primi indici, in alcuni casi addirittura per chi era congruo con gli studi di settore, risulta con un voto molto basso da parte degli ISA. Questo (il voto basso) comporta un elemento che potrebbe poi sottoporre lo stesso contribuente ad accertamenti. Questa disparità, questa mancata funzionalità può sicuramente essere ritardata a garanzia del contribuente, a garanzia della credibilità delle istituzioni e anche a garanzia di non far pagare chi paga sempre e in maniera anche diciamo sperimentale, perché questa fase - è quello che noi riteniamo - è quasi un esperimento fatto a danno sempre del contribuente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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