Camera

Anno scolastico ed emergenza sanitaria; esentare le rette per le scuole di ogni ordine e grado

Data: 23/03/2020
Numero: 3-01385 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELL'ISTRUZIONE
Data Risposta: 25/03/2020

Per sapere – premesso che: 

il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante « Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 », ha sospeso i servizi educativi; 

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri « Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 » dell'8 marzo 2020 ha previsto espressamente la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera h); 

a seguito della sospensione delle attività didattiche presso le strutture scolastiche, l'84 per cento dei docenti, da una rilevazione de Il Sole 24 ore, dichiara di avere già adottato una modalità alternativa per dare continuità alla programmazione con gli alunni, a fronte di un 76 per cento di studenti con difficoltà poiché per motivi vari a casa gli stessi possono non avere una connessione a internet o non disporre di un personal computer; 

le indicazioni contenute nell'ambiente on line per la didattica a distanza aperto dall'Indire e quelle promosse dal progetto « Solidarietà digitale » del Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione rimandano all'uso di piattaforme digitali private, con rischi legati alla privacy e alla proprietà dei dati, nonché alle implicazioni pedagogiche che l'inserimento di tali piattaforme comporterebbe nella scuola pubblica; 

il Ministro interrogato ha dichiarato a mezzo stampa che « sulla didattica a distanza sicuramente la situazione è variegata, con realtà in cui funziona bene e altre in cui meno. C'è un grande sforzo da parte dei docenti. So che alcuni sono in difficoltà, ma la situazione potrà migliorare »; 

secondo le stime di Tuttoscuola, dall'inizio dell'emergenza fino al 3 aprile 2020, il sistema scolastico nazionale perderà quasi 75 milioni di ore di lezione, parzialmente recuperate dalla didattica a distanza; è in corso di valutazione la proroga dei termini di sospensione dei servizi educativi oltre il 3 aprile 2020, con rischi per la fine dell'anno scolastico; 

le famiglie devono fare anche i conti con le rette già pagate per questo periodo di interruzione forzata delle prestazioni, le quali, sia pure per cause di forza maggiore, non vengono quindi erogate –: 

se non ritenga necessario garantire alle famiglie l'esenzione dal pagamento delle rette per tutte le scuole di ogni ordine e grado e fornire notizie certe sulla conclusione effettiva dell'anno scolastico.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, MELONI, MOLLICONE, FRASSINETTI, ACQUAROLI, BALDINI, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN AULA

PRESIDENTE. La deputata Wanda Ferro ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-01385 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria. 

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente; signor Ministro, illustro lo spirito dell'interrogazione che, come sempre, apporta quel contributo che Fratelli d'Italia sta cercando di portare dentro e fuori da quest'Aula, in un momento di grave emergenza sanitaria, in uno spirito collaborativo, in uno spirito costruttivo, ma soprattutto nell'interesse delle famiglie italiane, che, non solo vivono la grande paura per un'epidemia e, quindi, per il rischio sanitario, ma sono anche costrette ad affrontare le tante emergenze di una crisi economica senza precedenti, a causa ovviamente del blocco e della limitazione delle attività produttive. A questo proposito, evidenziamo come l'ulteriore proroga delle chiusure delle scuole pubbliche e private, assolutamente giustificata dalla necessità di impedire un'ulteriore diffusione del virus, rappresenti un grande sacrificio per le famiglie che sono costrette a caricarsi sulle loro spalle il peso delle rette scolastiche anche se, ovviamente, vedono scuole non aperte. Come già ha spiegato ampiamente la presidente Meloni, non possono essere i genitori a pagare un prezzo così alto dell'interruzione forzata per quanto riguarda le prestazioni educative. Quindi, chiediamo al Governo cosa intenda fare rispetto a un segnale chiaro alle famiglie, sospendendo il pagamento delle rette e, ovviamente, sopportando il carico delle spese comunque sostenute dalle scuole. Chiediamo, inoltre, di fornire notizie certe rispetto alla conclusione delle scuole, rispetto al termine del 2 aprile o se si andrà oltre questa data; siamo certi che la chiarezza da parte del Governo potrà aiutare in questo momento di grande difficoltà. 

PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere. 

LUCIA AZZOLINA, Ministra dell'Istruzione. Grazie, Presidente. Onorevole Ferro, è utile ricordare che il sistema nazionale di istruzione e formazione comprende sia le scuole statali che le scuole paritarie e queste ultime sono a gestione pubblica o privata. La frequenza delle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado e delle scuole paritarie dell'infanzia a gestione pubblica è gratuita. Pertanto, è a carico delle famiglie e degli studenti che frequentano queste scuole la sola retta per la fruizione del servizio mensa utilizzata prevalentemente dai bambini delle sezioni a tempo normale della scuola dell'infanzia e dagli alunni delle classi a tempo pieno della scuola primaria. Tali rette vengono versate in forma diretta o indiretta all'ente locale quale soggetto titolare della gestione del servizio di refezione scolastica che nel periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza non è evidentemente erogato. Nel caso in cui l'onorevole Ferro si riferisca al contributo volontario versato delle famiglie degli alunni delle scuole statali, nella quota deliberata dal consiglio d'istituto nell'istituzione scolastica, i relativi fondi potranno essere utilizzati nei modi previsti dalla specifica delibera degli organi collegiali al momento della ripresa delle attività didattiche in presenza e opportunamente rendicontati. In merito invece alle scuole primarie e secondarie di primo grado e di secondo grado a gestione privata, occorre ricordare che la frequenza delle stesse è subordinata al pagamento di una retta a carico delle famiglie. A tale riguardo occorre rilevare che, a normativa vigente, non rientra nelle competenze del Ministero dell'Istruzione consentire l'esenzione dal pagamento di tali rette, la cui entità, come è noto, è determinata dalla singola istituzione scolastica. Anche la frequenza dei servizi educativi, sia pubblici che privati, per bambini dalla nascita sino ai 3 anni di età è soggetta al pagamento di una retta da parte delle famiglie. In merito l'Associazione nazionale comuni italiani, l'ANCI, ha comunicato che la quasi totalità dei comuni di fatto ha già sospeso le rette per tutti i servizi educativi, anche quelli relativi al servizio di trasporto e mensa e in taluni casi è stato disposto il recupero a favore delle famiglie delle rette versate in anticipo. 

PRESIDENTE. Il deputato Federico Mollicone ha facoltà di replicare. 

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Purtroppo, Ministra Azzolina, dobbiamo esprimere la nostra insoddisfazione rispetto alla sua risposta. La scuola vuole risposte certe e ricordiamo che quanto da lei detto non collima con una situazione di evidente emergenza nazionale. Ma ci sono altri aspetti che ci interessano: i precari storici per garantire la continuità, mentre lei fa la circolare per la mobilità per il prossimo anno che sinceramente non ha molto senso. C'è un'emergenza per il lavoro dei docenti, dei dirigenti e degli ATA. Vede, Ministro, i docenti e le famiglie spesso non hanno pc e connessioni adatti alla didattica a distanza; le famiglie hanno problemi economici e per questo va garantita l'esenzione dalle rette per le scuole di qualsiasi ordine e grado a prescindere dalle norme vigenti, come lei ha ricordato, e va fatto ora. La denuncia di Giorgia Meloni a tal riguardo è stata chiara: le famiglie non possono pagare rette scolastiche di scuole che sono chiuse e che dovranno essere garantite quindi dallo Stato. Fratelli d'Italia è in prima linea per l'interesse nazionale e siamo pronti a fare la nostra parte in emergenza dando risposte alle categorie come la scuola, la cultura e l'editoria: tutte filiere che sono ferme e in crisi. Per la scuola però è necessaria la riapertura delle graduatorie dei precari, l'esenzione dalle rette scolastiche, come abbiamo detto; maggiori incentivi per la digitalizzazione, come tutte le forze politiche hanno richiesto; la certezza dei tempi degli esami della maturità e il loro eventuale svolgimento on-line; lo sviluppo di programmi didattici dei palinsesti Rai che affronteremo anche in Commissione Cultura. Solo grazie a questo - citando Dante che oggi celebriamo con il Dantedì - potremo tutti insieme tornare a uscire da casa e a rivedere le stelle.

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl