Camera

Manifestazioni di protesta ed autorizzazioni allo svolgimento; garantire la regolare attivita' delle istituzioni

Data: 23/09/2021
Numero: 5-06730 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELL'INTERNO
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

nell'ultima settimana risultano essere state autorizzate a Piacenza due manifestazioni aventi chiara natura politica in luoghi in cui, ai rappresentanti delle istituzioni impegnati a svolgere le proprie funzioni, è stata fortemente compromessa la possibilità di poterle esercitare; 

fermo restando, infatti, il diritto di manifestare, costituzionalmente garantito, rimane il fatto che i luoghi autorizzati per le iniziative summenzionate dalle autorità di pubblica sicurezza risultano – ad avviso dell'interrogante – del tutto inidonei; in particolare: 

a) lunedì 20 settembre 2021 è stata autorizzata una manifestazione organizzata da alcuni gruppi dell'estrema sinistra proprio sotto Palazzo Mercanti, mentre al suo interno era in corso la seduta del consiglio comunale. A differenza del passato, quando per iniziative analoghe veniva autorizzato l'utilizzo di piazzetta San Francesco, distante solo poche decine di metri dal predetto palazzo, lo svolgimento della summenzionata manifestazione ha interferito con lo svolgimento dei lavori del consiglio comunale, tant'è che non solo si sono dovute chiudere le finestre dell'aula in cui la seduta si teneva, ma più volte la voce degli intervenuti è stata surclassata dalle grida provenienti dal luogo in cui si teneva l'autorizzata manifestazione; 

b) martedì 20 settembre 2021 è stata autorizzata una manifestazione dei Si Cobas, sotto il palazzo che ospita il tribunale e ad udienze in corso, per contestare la decisione della procura di Piacenza di presentare ricorso in Cassazione contro il pronunciamento della corte d'appello di Bologna di rigettare la richiesta di 13 fogli di via per altrettanti operai FedexTNT di Piacenza in merito agli scontri con le forze dell'ordine verificatisi lo scorso inverno. A prescindere dalla valutazione del detto sindacato, secondo cui « l'azione di una procura non è quella di fare politica, ma giustizia », resta il fatto che grida, urla, slogan e canzoni intonate a squarcia gola – così come risulta dai filmati postati dagli organizzatori sui social – hanno reso difficile, per non dire impossibile, il regolare svolgimento dell'attività di giustizia e del personale attivo presso il tribunale; 

va considerato il fatto che alcune grida e slogan dal contenuto violento, ben oltre il diritto di critica, potrebbero sconfinare, – ad avviso dell'interrogante – nell'istigazione a delinquere –: 

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti suesposti e se non ritenga opportuno che, per il futuro, le autorità di pubblica sicurezza individuino, per consentire lo svolgimento di similari manifestazioni, aree diverse da quelle sopra indicate.

On. Tommaso Foti 

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