Camera

Parma, residenze sanitarie per gli anziani; fare piena luce sull'elevatissimo numero di morti

Data: 15/04/2020
Numero: 5-03831 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLA SALUTE
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

nelle residenze sanitarie per anziani, secondo il secondo rapporto sulle strutture Rsa dell'Istituto superiore di sanità, riferito a 576 delle 2.166 Rsa coinvolte, il 37,4 per cento dei decessi tra i residenti – pari a 1.443 su 3.859 deceduti – ha interessato residenti con riscontro di infezione da Sars- CoV-2 o con manifestazioni simil-influenzali. In particolare, dei 3.859 soggetti deceduti, 133 erano risultati positivi al tampone e 1.310 avevano presentato sintomi simil-influenzali; 

dai risultati del detto questionario, allo stato, nelle Rsa dell'Emilia-Romagna risulterebbero registrati – dal 1° febbraio 2020 – 352 decessi di cui 24 da Covid-19 (in ragione del riscontro positivo del tampone effettuato) e 152 con sintomi similinfluenzali, nei fatti il 50 per cento dei deceduti totali; 

con riferimento alle Rsa attive in provincia di Parma, la Cisl Fp di Piacenza e la Cgil di Parma denunciano i numeri di quella che definiscono « una strage silenziosa che coinvolge molte, troppe strutture anche sul nostro territorio, assumendo dimensioni ormai fuori controllo ». Il numero dei decessi risulta impietoso: 13 dei 34 ospiti presso la Cra « Villa Margherita » di Calestano; da inizio anno 25 su 56 ospiti della « Residenza al Parco » di Monticelli Terme; al « Don Pandrocchi Cavalli » a Sissa Trecasali, si ipotizza il 40 per cento di decessi tra gli ospiti; al « Santa Rita » di Soragna sarebbe deceduto il 16 per cento dei ricoverati; al « Villa Matilde » a Bazzano il 43 per cento dei ricoverati; alla Cra « Peracchi » di Fontanellato si sono registrati 11 decessi e 11 dipendenti su 25 in malattia; 

appare evidente – è il caso delle Rsa in provincia di Parma – che l'irrisorio numero di tamponi effettuato sugli ospiti delle stesse altera del tutto un esame corretto dei dati di cui si dovrebbe disporre per scientificamente valutare la diffusione del virus nelle dette Rsa, le ragioni dell'accaduto e quali iniziative assumere per evitare all'interno delle stesse un aggravamento della situazione –: 

se i fatti siano noti al Ministro interrogato e se non intenda promuovere, per quanto di competenza, adeguate iniziative al riguardo, avviando un'ispezione quanto meno per il territorio della provincia di Parma, al fine di verificare le cause e le eventuali connesse responsabilità di quanto evidenziato nel presente atto.

On. Tommaso Foti

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