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Sogin, ancora ritardi e criticita' di gestione; nomina del nuovo CDA o si provveda al commissariamento

Data: 26/11/2019
Numero: 5-03200 / Interrogazione a risposta in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Data Risposta: -

Per sapere – premesso che: 

l'assemblea dei soci della Sogin s.p.a. ha approvato il 9 luglio 2019, su proposta del consiglio di amministrazione, il bilancio d'esercizio di Sogin per l'anno 2018. Da tale data risultano scaduti i termini di mandato degli organi amministrativi della società; 

per la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione per gli esercizi del triennio 2019-2021, l'assemblea era stata aggiornata al successivo 23 luglio. Da quel giorno alla data di presentazione del presente atto di sindacato ispettivo, vi sono stati continui ed inutili rinvii che di fatto hanno impedito la nomina del nuovo organo di governo della Sogin. La data ultima fissata a tale scopo dall'assemblea è quella del 12 dicembre 2019; 

ex lege, nel periodo in cui sono prorogati, gli organi in questione possono adottare esclusivamente atti di ordinaria amministrazione, nonché atti urgenti e indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilità. Gli atti non rientranti fra quelli indicati, adottati in tale periodo, sono nulli; 

allo stato, la Sogin sarebbe soggetta agli effetti di cui alla fattispecie della nullità degli atti e della responsabilità dei titolari della competenza alla ricostituzione degli organi prevista dall'articolo 6 del vigente decreto-legge n. 293 del 1994; 

le annose e croniche criticità con cui la Sogin svolge i compiti per essa previsti dal decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, in particolare le attività di smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, della chiusura del ciclo del combustibile e le attività connesse e conseguenti, sono ben note al Parlamento e all'opinione pubblica. Come per altro dettagliatamente descritto nell'interrogazione n. 4-03776 dell'8 ottobre 2019, nel triennio 2016-2018, dopo continue revisioni annuali al ribasso, sono stati eseguiti lavori di smantellamento per circa un terzo di quanto in origine previsto. Per l'anno 2019 la situazione si manifesta ancora più critica: nei primi 9 mesi dell'anno sono stati infatti eseguiti lavori per soli 25 milioni di euro, a fronte di un preventivo 2019 di 115 milioni di euro. Quanto ai costi così detti obbligatori, riconosciuti dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) necessari per il mantenimento in sicurezza di tutte le strutture nei siti in attesa del loro smantellamento, si rimanda a quanto disposto dalla delibera 606/2018/R/EEL; 

pare evidente che più si rallentano e si procrastinano le attività di smantellamento dei siti nucleari, più aumentano i costi di gestione dei sopra detti siti ed i costi di funzionamento della Sogin spa. Non solo ma, in ragione dell'obsolescenza dei siti fermati, aumentano i rischi impiantistici per la sicurezza dei lavoratori che vi operano. È il caso di quanto accaduto il 25 settembre 2019 ad un operaio rimasto folgorato nel sito di Caorso, con serio rischio di pesanti danni fisici: l'incidente sarebbe stato provocato da un guasto all'impianto elettrico della centrale, guasto che ha interessato la linea elettrica a 6.000 Volt che alimenta la centrale stessa. Altro non si aggiunge, essendo al riguardo in corso accertamenti dell'autorità giudiziaria-: 

se il Governo intenda adottare le iniziative di competenza affinché l'assemblea dei soci provveda – senza indugi, non più minimamente tollerabili – alla nomina del nuovo organo amministrativo della Sogin così da conformarsi al quadro ordinamentale previsto dal decreto-legge n. 293 del 1994 ed evitare che, nelle relative more, possano prodursi situazioni contra legem ed ulteriori criticità relativamente alla conduzione gestionale e di funzionamento della società; in subordine, se il Governo non intenda adottare ogni iniziative di competenza per prevedere il commissariamento di Sogin, al fine dell'avvio di una sua profonda riforma gestionale.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari Foti e Zucconi. 

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TommasoFoti
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