Camera

DDL disposizioni per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici - No a disparita' di trattamento tra i privati

Data: 27/11/2019
Numero: 267
Soggetto: Camera dei Deputati

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioni urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici

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PRESIDENTE. (...) Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 9.031 Foti. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Foti. Ne ha facoltà. 

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, questo emendamento, in realtà, avrebbe dovuto avere un parere favorevole sia dal Governo sia dalle relatrici. Dirò soltanto, per avventura, che questo emendamento viene riproposto, perché così risulta anche negli atti, dal gruppo del Partito Democratico con alcuni parlamentari, ed è significativamente l'emendamento 9.0166. Ora, noi non stiamo chiedendo la luna; stiamo dicendo soltanto che ampliare la possibilità di accedere al meccanismo del credito d'imposta ad alcune categorie porterebbe semplicemente un dato positivo nell'ampliamento dell'utilizzabilità dei fondi per la ricostruzione. Ma qualcuno potrebbe pensare che queste siano categorie magari economiche, che siano finalità speculative. Ora si riesce nella disperata impresa, dopo che si ammette un insieme di categorie ben precise, di dire di "no" ad interventi finalizzati a riparazione, ripristino o ricostruzione di immobili di proprietà privata che, però, abbiano queste destinazioni e siano adibiti a queste destinazioni: attività sociali, socio-sanitarie e socio-educative, sanitarie, ricreative, sportive e religiose, ovvero per tutti quei beni di interesse culturale, così come qualificati dal decreto del Ministero dei Beni culturali al riguardo. Non si vede una ragione per la quale chi dovesse avere un immobile privato che, per modo di dire, destina ad un asilo non debba poter ricadere nel meccanismo del recupero del credito d'imposta. A me pare che quanto meno sarebbe stato auspicabile che il loquace, ma per conto terzi, Governo almeno dicesse che un'indicazione di questo tipo potrebbe essere recepita nell'ambito della legge di bilancio. Mi pare, invece, che esprimere un parere negativo, così, in modo semplice e senza motivazione, significhi penalizzare tutti quei privati che mettevano a disposizione, non di se stessi, ma di un interesse pubblico, gli immobili, e lo facevano semplicemente utilizzando il metodo del recupero del credito di imposta che ad altri privati è consentito per altre attività. A me pare che questa disparità di trattamento sia censurabile sotto più profili, ma non realizzi soprattutto quella che dovrebbe essere la finalità prima di questo decreto, e cioè perseguire un interesse pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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TommasoFoti
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