Camera

DDL recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi - Contestazioni al metodo adottato dalla maggioranza rispetto alla trattazione degli emendamenti

Data: 22/02/2021
Numero: 460
Soggetto: Camera dei Deputati

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito dall'Unione europea (A.C. 2845-A)

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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà per un minuto. 

TOMMASO FOTI (FDI). Si, signor Presidente. A me pare di poter dire che i pochi emendamenti presentati dal gruppo di Fratelli d'Italia sicuramente non sono nel solco di voler perdere tempo o, quantomeno, di ostacolare la vita parlamentare ma, proprio perché ritenuti utili, dovrebbero essere votati in quanto tali. Cioè, noi non possiamo pensare che il bene della nazione c'è solo se la maggioranza presenta dei provvedimenti. La opposizione presenta emendamenti per integrare quello che è un provvedimento sul quale, ovviamente, il giudizio finale sarà all'esito delle votazioni sugli emendamenti stessi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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PRESIDENTE. La richiesta di accantonamento, pertanto, la poniamo in votazione. C'è il diritto a un intervento a favore e a uno contro. Allora, il deputato Foti, interviene a favore della richiesta di accantonamento. Deputato Foti, a lei la parola. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, noi prendiamo atto del parere anche suggerito di non voler accantonare, ma in realtà mi pare, Ministro D'Incà, che la notte avrebbe potuto portare consiglio, perché tanto su questa vicenda ci dovete tornare, non potete pensare di scappare. Se abbiamo ben compreso le parole del Presidente del Consiglio, ebbene, sotto il profilo della giustizia ha detto cose abbastanza chiare, anche in termini di ragionevole durata del processo e, allora, non si vede per quale ragione, oggi, non si voglia neppure accettare un confronto su questo tema che, peraltro, lei stesso, assieme a un altro pacchetto di temi, in Commissione ha così suggerito: non trattiamoli in questo momento perché saranno oggetto di un altro provvedimento. Se sono oggetto di un altro provvedimento, almeno iniziamo a parlare di quale provvedimento trattasi. A questo punto, io penso che sia stato un po' per partito preso che non si è voluta accettare la proposta del capogruppo Lollobrigida che, tra l'altro, avrebbe consentito di esaurire tutti gli emendamenti questa sera, ad eccezione di questo, di cui avremmo parlato domani mattina. Ne prendiamo atto, prendiamo atto cioè del parere del presidente della Commissione, auspichiamo che l'Aula abbia più autonomia di quanta non ne abbia avuta il presidente della Commissione a seguito anche del suggerimento del collega Fiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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PRESIDENTE. Ricordo che gli accordi presi dai gruppi erano per una conclusione alle 20,30. Quindi, siamo 15 minuti oltre. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà. È l'ultimo intervento e poi votiamo. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, sicuramente sto nel minuto. Era solo per fare una riflessione di questo tipo: quello che ha fatto Fratelli d'Italia, l'emendamento che ha presentato, non era una provocazione o un tentativo di voler dividere questa maggioranza. Noi non abbiamo partecipato, essendo all'opposizione, alla riunione, di cui avete dato atto prima, con il Ministro Cartabia da parte dei capigruppo della Commissione giustizia e, quindi, non sappiamo esattamente cosa vi siete detti, anche se la ricostruzione di quella riunione non è all'unisono perché mi pare di aver sentito dei toni abbastanza differenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma, al di là di questo, se fosse venuto il Ministro Cartabia e ci avesse detto…

PRESIDENTE. Concluda. 

TOMMASO FOTI (FDI). …esattamente quello che ci è stato riferito, anche se a interpretazioni diverse, il nostro emendamento sarebbe stato sicuramente ritirato, perché la sede per parlare di giustizia non è fuori dal Parlamento ma è nel Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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TommasoFoti
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