Camera

Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali - Intervento in merito all'Odg 9/2203/4

Data: 31/10/2019
Numero: 250
Soggetto: Camera dei Deputati

Disegno di legge: S. 1476 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali (Approvato dal Senato) (A.C. 2203) 

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PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2203/4 Bucalo, sul quale il parere è contrario. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Foti. Ne ha facoltà. Sull'ordine del giorno n. 9/2203/4 Bucalo il parere è contrario: non c'è una richiesta di riformulazione. Prego, deputato Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, a me pare che la collega Bucalo abbia posto una questione che dovrebbe essere di interesse del Governo e francamente sconcerta il parere contrario ad un ordine del giorno che, tra l'altro, poteva essere riformulato secondo le formule di rito, e cioè "a valutare l'opportunità di". Ma è ammissibile che noi non votiamo un ordine del giorno nel quale si dice: "impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa idonea allo scopo di garantire ai lavoratori sopracitati una regolarizzazione del rapporto di lavoro direttamente con Poste Italiane Spa con trattamenti economici conformi al contratto collettivo di categoria, anche al fine di salvaguardare la situazione occupazionale". Allora, non ho ben chiaro se il problema del Governo sia il problema di non essere d'accordo nel merito, la qual cosa sarebbe oltremodo grave, perché stiamo parlando di crisi aziendali ma stiamo parlando di un complesso di lavoratori che si trovano, ancorché i soggetti datoriali siano diversi sia di natura pubblica sia di natura privata, nelle identiche condizioni. Non si vede una ragione sola per la quale vi dovrebbe essere un problema di copertura finanziaria a questo provvedimento, atteso che l'impegno viene rivolto a Poste Italiane Spa e, quindi, non grava direttamente sui conti pubblici, né tanto meno sul bilancio dello Stato. Allora, mi pare che questo ordine del giorno in esame sia stato effettivamente maltrattato, a prescindere dalla valutazione di merito. Non si può fare una valutazione general-generica su duecento ordini del giorno, esprimendo su centottanta "a valutare l'opportunità di" e "nei limiti di finanza pubblica" come formula di rito e, su un ordine del giorno specifico, che investe un tema importante non solo e non tanto per la Sicilia, ma anche e soprattutto per la Sicilia… Beh, a me pare che questa sia una discriminazione che non trova una ragion d'essere. Allora, il Governo si è così opposto ad una formulazione che, a mio avviso, già di per sé era chiara e poteva essere chiaramente accettata, ma, stante che la proponente era disponibile ad accettare una riformulazione, una riformulazione che, torno a ripetere, non è che avrebbe cambiato le sorti del Paese - lei, Presidente, sa meglio di me che questi sono atti di indirizzo e di estremo indirizzo: del resto, la tonnellata che ne viene approvata, se dovesse avere un'attuazione immediata il giorno seguente comporterebbe evidentemente ben altra situazione… 

PRESIDENTE. Colleghi… Chiedo scusa, deputato Foti. Prego. 

TOMMASO FOTI (FDI). Allora, mi permetto di richiamare l'attenzione del Governo proprio per un rispetto paritario del trattamento nei confronti dei parlamentari. Abbiamo ordini del giorno che erano ben più impegnativi sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo di questo ordine del giorno, eppure il Governo ha tranquillamente - lei l'ha sentito prima, lo ringraziamo per questo, il sottosegretario – ha letto una serie di riformulazioni che potremmo dire in alcuni casi fatte a fotocopia, perché vi sono almeno quindici ordini del giorno - lo vedrà nel prosieguo dei lavori, signor Presidente - che, se accettate dai proponenti, finiscono per essere esattamente lo stesso ordine del giorno. Vi è un gruppo di ordini del giorno formulati, ad esempio, da alcuni parlamentari di Forza Italia nei quali la riformulazione di rito è quella di sottrarre la regione di competenza e inserire tutto il territorio nazionale, che vengono, in caso di accettazione della riformulazione, accolti. Allora, a fronte di un atteggiamento siffatto, è possibile chiedersi perché l'ordine del giorno della Bucalo debba presentare il male assoluto? Io non lo vedo: non ne vedo i contenuti gravi; non ne vedo il merito grave… 

PRESIDENTE. Si avvii a concludere. 

TOMMASO FOTI (FDI). …non ne vedo soprattutto la lettera. Quindi, il mio appello, signor Presidente, che rivolgo al Governo, se il Governo mi ascolta, è di riformulare il presente ordine del giorno. Per questa ragione, prima di chiederne la votazione, perché in tal caso chiederemo la votazione, chiedo al Governo di accantonarlo un attimo per verificare se non sia possibile procedere in modo diverso. 

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà. 

FRANCESCA PUGLISI, Sottosegretaria di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. La sua formulazione è molto secca: chiede di assumere direttamente in Poste Italiane i lavoratori che lavorano in appalto e diciamo che questo non è un impegno che il Governo si può assumere. La riformulazione possibile è di "valutare ogni iniziativa idonea a favorire la stabilità occupazionale dei lavoratori in subappalto con Poste Italiane". È l'unica riformulazione possibile. 

PRESIDENTE. Sta bene. Mi pare che il deputato Foti concordi con questa proposta di riformulazione. Quindi, non c'è bisogno di votarlo: giusto, deputato Foti? Va bene così. A posto. Passiamo, quindi, all'ordine del giorno Foti n. 9/2203/5, dove c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta dal proponente.

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TommasoFoti
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