Camera

Sostenere la ripresa del settore immobiliare

Data: 30/12/2018
Numero: 106
Soggetto: Camera dei Deputati

Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.

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PRESIDENTE. L'onorevole Foti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1334- B/12. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signora Presidente, il gruppo di Fratelli d'Italia non si può esimere dal rilevare che in questa discussione sulla legge di bilancio vi è un convitato di pietra che si chiama mercato immobiliare, un mercato e un comparto che contribuisce per 50 miliardi di euro, tra dirette e indirette imposte, alla legge di bilancio in esame e che, purtuttavia, viene totalmente trascurato dalla legge di bilancio stessa. Vogliamo qui ricordare che la tassazione immobiliare è aumentata in modo spropositato dal 2011 quando, con il Governo Monti, vennero modificati in aumento i moltiplicatori catastali: l'IMU è passata, da quell'anno, da 9 a 21 miliardi di euro; un'entrata che, contestata allora dalle opposizioni, è stata poi confermata da tutti i Governi successivi: quello Letta, quello Renzi, quello Gentiloni e oggi dal Governo Conte. I risultati di questa dissennata politica sono sotto gli occhi di tutti: gli immobili ridotti in ruderi, in una nazione che comunque è una delle potenze industriali più importanti del mondo, dal 2011 ad oggi, sono raddoppiati. Nell'indifferenza generale, abbiamo oltre mezzo milione di immobili che non sono stati conclusi, per il semplice motivo che le imprese che li dovevano costruire sono fallite. La bolla immobiliare americana ha prodotto effetti devastanti in Italia, dove il mercato immobiliare, invece, era in equilibrio. I risultati di non avere voluto affrontare la crisi sono nefasti e sono sotto gli occhi di tutti: 500 mila posti di lavoro sono stati persi negli ultimi sette anni nel settore dell'edilizia; il valore delle compravendite - che meglio dovremmo definire svendite - degli immobili è crollato del 30 e 40 per cento. Una situazione che meritava - questa sì - una scossa, perché il mercato immobiliare è un mercato che contribuisce per oltre il 20 per cento al prodotto interno lordo annuo. Siamo in presenza, inoltre, di un mercato dell'affitto asfittico. La cedolare secca che oggi viene introdotta per le locazioni commerciali non è una cedolare secca che entra in vigore a partire dal 2019, ma che varrà solo per il 2019. Gli incentivi per la riqualificazione, la manutenzione, l'efficientamento energetico non sono stati stabilizzati e vengono riproposti solo per un anno. Addirittura, si lascia mano libera agli enti locali di poter aumentare nuovamente la tassazione, sia quella sull'IMU, sia quella sull'IRPEF; quest'ultima, tra l'altro, si abbatterà sui contratti concordati, che sono gli unici contratti d'affitto che vengono proposti sia dall'associazione degli inquilini, che da quella dei proprietari immobiliari, che cercano di trovare un punto di equilibrio per favorire il mercato dell'affitto, contratti concordati che, dal 2012 ad oggi, hanno avuto un aumento di oltre il 400 per cento di tassazione. Allora, noi chiediamo al Governo che, se nella finanziaria di oggi non si è minimamente occupato del mercato immobiliare, dal 1° gennaio vi metta la testa, faccia qualche provvedimento, perché così non si può andare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

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TommasoFoti
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