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Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020 - Fare chiarezza sul convulso contesto normativo

Data: 04/08/2020
Soggetto: Commissione VIII - Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

D.L. n. 83/2020: Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020. C. 2617 Governo (Parere alla XII Commissione) (Esame e rinvio)

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Tommaso FOTI (FDI), nel cogliere l'occasione per formulare alla presidente i migliori auguri di buon lavoro, invita a riflettere su quanto disposto con una recente sentenza del giudice di pace di Frosinone, che ha sostanzialmente negato il fondamento di legittimità costituzionale ai decreti del Presidente del Consiglio adottati negli ultimi mesi in relazione all'emergenza epidemiologica. In particolare, nella citata pronuncia giurisdizionale si esclude che le misure restrittive della libertà personale e le ulteriori misure che hanno profondamente inciso sui comportamenti dei cittadini durante la fase emergenziale potessero essere assunte con uno strumento giuridico che, invece, è stato usato in modo estremamente disinvolto dal Capo dell'Esecutivo. Deve quindi rilevarsi come le critiche mosse a suo tempo dall'opposizione, oltre che di natura politica, si rivelano fondate su ragioni squisitamente giuridiche e la strada assunta tardivamente dal Governo di ricorrere a norme primarie non sana il vulnus all'ordinamento prodotto dalle pregresse determinazioni mediante atti non legislativi. D'altra parte, la dichiarazione di emergenza risale addirittura al 31 gennaio 2020 e, quindi, vi sarebbe certamente stato il tempo di affrontare con adeguati strumenti giuridici una situazione emergenziale che si è evoluta nel corso del tempo per poi diventare effettivamente critica più di un mese dopo. In questo convulso contesto normativo non si ha adesso neppure certezza su quale sia l'organo competente a definire i confini delle cosiddette « zone rosse » e chi sia quindi responsabile dell'omessa decisione nei mesi scorsi con riguardo a specifici territori su cui erano attivi focolai dell'epidemia, circostanza che richiederebbe un chiarimento anche per il futuro. Conclusivamente, nella consapevolezza dei limitati profili di competenza della Commissione, ritiene che sia impossibile esprimere una valutazione sul provvedimento in questa sede che non tenga conto di queste tematiche di carattere generale.

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Rassegna Stampa

TommasoFoti
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