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Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020 - Occorre meno spesa corrente e piu' spesa di investimento

Data: 13/10/2020
Soggetto: Commissione VIII - Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020. Doc. LVII, n. 3-bis Annesso e Allegati (Parere alla V Commissione) (Seguito esame e conclusione – Parere favorevole) 

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Tommaso FOTI (FDI) ritiene opportuna una riflessione rispetto ad una proposta di parere a suo avviso assai generica. Richiamando i dati generali di contesto rispetto alla spesa primaria e agli investimenti pubblici, sottolinea negativamente l'aumento della spesa in conto corrente, che viene salutata con favore dalle forze di maggioranza, ritenendo altresì necessario che vengano destinate adeguate risorse agli investimenti pubblici, attuandosi altrimenti una mera politica assistenziale che non contribuirà ad invertire la tendenza del rapporto deficit/PIL, ad oggi pari al 158 per cento, del tutto negativa. Senza un aumento significativo della produzione industriale e del numero e dell'entità degli appalti – che la Ministra de Micheli asserisce essere cresciuti nell'ultimo semestre, seppur a suo giudizio in modo insufficiente rispetto alle necessità del Paese – non si produrrà quel cambio di passo che permetterà al Paese di uscire dalla crisi economica e rimanere nel novero degli Stati forti dell'Unione europea. Pur riconoscendo la forte drammaticità della situazione attuale, ritiene che la tendenza che si registra nei dati economici imponga una scossa al PIL di dimensioni eccezionali, senza che vengano invocati, come avvenuto ieri nelle dichiarazioni di voto in Assemblea sul cosiddetto « decreto agosto » da parte del rappresentante del Movimento 5 Stelle, dati parziali e disomogenei di confronto con i Paesi europei, che pertanto non riflettono oggettivamente la situazione economica. Ritiene che la stima che vede gli investimenti pubblici sopra il 3 per cento del PIL sia del tutto ottimistica e non realistica rispetto allo scenario dei prossimi due anni. Si combatte infatti con un nemico fantasma, che fa registrare forti criticità in alcune aree. Il virus oltretutto è in movimento, come dimostra lo spostamento della mappa dei contagi da Nord a Sud, e sarebbe opportuno che si valutasse quindi in un'ottica nazionale con un'attenzione specifica alle aree di volta in volta colpite, circoscrivendo gli eventuali nuovi lockdown che si rendessero necessari agli specifici territori nei quali vengano in evidenza numeri elevati di contagi. La risposta della Nota di aggiornamento rispetto alla situazione attuale è a suo giudizio largamente insufficiente. Auspica quindi, seppur paventa il contrario, che le risorse europee stanziate che paiono essere immediatamente disponibili lo siano effettivamente, al fine di dare al Paese la scossa economica di cui ha bisogno, senza dover ricorrere per molti altri mesi alla cassa integrazione per milioni di lavoratori.

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TommasoFoti
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