Rassegna Stampa

'I miei modelli? Ieri Almirante oggi Foti e Meloni'

Data: 03/07/2019

L'INTERVISTA 
CARLO CERRETTI / CONSIGLIERE FRATELLI D'ITALIA

«DA GIOVANE ERO TURBOLENTO? ALL'EPOCA UN PUGNO DI DESTRA ERA FASCISTA MENTRE UNO DI SINISTRA ERA GIUSTO»

Sul profilo facebook una strofa di Roma LXXXVIII, "Che ci ricorda ogni giorno che nulla è tramontato e che il futuro è solo il ricordo di uno stupendo passato" cantata dal gruppo 270Bis di Marcello De Angelis, fratello di Nanni, militante di estrema destra morto a Rebibbia nel 1980. Classe '59, quadro direttivo di Unicredit con una passione per il Rugby, Carlo Cerretti è approdato in consiglio comunale nel momento più delicato della storia recente cittadina, prendendo il posto del collega di partito Giuseppe Caruso, arrestato la scorsa settimana.

Ha assistito al consiglio comunale post arresto. Quali sono le sue reazioni a caldo? 
«Gli interventi mi sono parsi equilibrati in un clima di confronto. Certo, qualcuno ha qualche sassolino nella scarpa, ma ci sono presupposti per andare avanti. Inutile chiedere dimissioni a chi non c'entra nulla. Le parole del procuratore di Bologna sono state ribadite: la politica non c'entra. Una tranquillità per tutti noi».  

Intanto, fuori dall'aula, manifestanti di Contro Tendenza chiedevano le dimissioni della giunta, cosa ne pensa? 
«Anche Luigi Rabuffi chiedeva le dimissioni. Mi chiedo perché allora non l'abbia fatto lui stesso per primo, dando il buon esempio. Cosi avrebbe avuto un senso,  altrimenti è solo un gesto plateale».  

Quali sono i suoi riferimenti politici? 
«Giorgio Almirante, senza dubbio. Ho militato nel Fronte della Gioventù (organizzazione giovanile dell'Msi), diventando poi fiduciario al liceo classico. A contatto con l'avvocato Carlo Tassi, persona di un certo peso. Oggi come esempi guardo a Foti, La Russa e alla Meloni».  

Lei ha la fama di essere stato un giovane turbolento, vicino agli ambienti dell'estrema destra. Come ricorda quel periodo? 
<<In quegli anni un pugno dato da uno di destra era un pugno fascista, dato da uno di sinistra era un pugno giusto. Era facile tacciare di fascismo qualcuno. Bisogna difendersi. Mai rinnegare, rinnovarsi. L'epoca fascista è una realtà storica che pur apprezzata è degenerata in potere totalitario. Ma si tratta di una pagina storica che va revisionata. Il merito di Almirante è stato sdoganare di nuovo l'ideologia fascista. Non si può partire dal presupposto che tutto quanto è stato fatto, fosse sbagliato. Un giorno forse valuteremo le cose diversamente». 

Sulla sua pagina facebook spicca la strofa di una canzone dei 270Bis intrisa di simbologia fascista. 
«Quella frase è un auspicio. Non conoscevo precisamente gli autori, ma la storia di De Angelis sì. Chi è caduto per la causa andrebbe ricordato, come Sergio Ramelli, ucciso per mano politica».  

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TommasoFoti
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