Rassegna Stampa

'Sto con Foti spero che FdI esprima il presidente'

Data: 30/06/2019

IL LEGHISTA: «SOLIDARIETÀ GIUSTA PER IL PREGIUDIZIO SBAGLIATO CHE PONE LUI E IL SUO PARTITO SUL BANCO DEGLI IMPUTATI»

«Mi faccia dire: io sto con Tommaso Foti». Esordisce così Corrado Pozzi, commissario provinciale della Lega, il partito più pesante della coalizione. Il quale senza indugio prosegue: «Guardi, sono mille i motivi che mi dividono da Foti: dalla storia personale alle vicende politiche fino ai modi di porsi. Però dopo il caso Caruso non posso che solidarizzare quando il pregiudizio tende a collocare ingiustamente lui e gli esponenti del suo partito sul banco degli imputati. Proprio per questo mi sono schierato con quelli che hanno proposto che fosse FdI a esprimere il successore alla presidente del consiglio. Per rimarcare la netta distinzione tra le due posizioni, quella di Caruso e del partito. Sì, sto con Foti e contro i pregiudizi».

E' chiaro, Pozzi, che quanto accaduto ha ripercussioni anche sull'intera maggioranza. Come se ne esce? 
«Da episodi come questi si esce in un solo modo: con l'unità di tutto il gruppo della maggioranza».   

Non avete pensato che fosse l'occasione per dare un segnale e offrire alle minoranze l'incarico di presidente del "parlamentino"? 
«A livello personale e in assoluto non sono contrario a questo tipo di dialogo istituzionale. Ma penso che in questo caso, per le ragioni esposte, non sia opportuno».

Risulta che Fdi si sia lamentata per non aver ricevuto solidarietà da parte del resto della coalizione. Qualche senso di colpa? 
«Nessun senso di colpa. Fin da subito abbiamo espresso le nostre convinzioni trovando anche condivisioni nei nostri interlocutori».   

Fatto sta che adesso Fratelli d'Italia ha rinunciato. E risulta che la partita si sposti anche in campo Lega con nomi che già circolano (Davide Garilli, Nelio Pavesi). 
«Nutro ancora qualche speranza che Fratelli d'Italia torni sui suoi passi e accetti di esprimere la candidatura. Lo ritengo un passaggio fondamentale per dissipare qualsiasi preconcetto dopo quanto accaduto in questi giorni».

La vicenda Caruso si è inserita in un dibattito all'interno della colaizione incentrato sulla ricetta per rilanciare l'azione della giunta Barbieri. La sindaca è tornata a chiedere più impegno agli assessori. Ha buoni motivi per farlo? 
«Non mi esprimo nel merito dell'impegno che ciascun amministratore profonde e nella misura in cui sceglie di farlo. Certo è che l'impegno e il senso di responsabilità di ciascuno devono essere coordinati nell'ambito di un vero gioco di squadra».  

Pozzi, non può passare inosservato il fatto che l'assessore finito più nel mirino delle critiche negli ultimi tempi per la questione dell'appalto del verde, Paolo Mancioppi, appartenga alla Lega, il suo partito. 
«Mancioppi è sereno circa il suo operato. Un lavoro che, mi preme sottolineare, ha dovuto fare i conti anche con la malasorte. Sono tante le componenti che non sono state considerate in tutta questa vicenda, a partire dai fenomeni atmosferici. Non si può sfalciare tutto il territorio in un solo giorno, l'elenco di lavori da effettuare si accumula quotidianamente. Va riconosciuto che il disservizio c'è stato, ma è dipeso anche da molti fattori. Non si possono però aver dubbi sul fatto che si sia operato nel bando per ottenere la massima chiarezza, trasparenza e onestà».

Quindi Mancioppi è ancora saldo in sella? 
«Non ha motivi per non esserlo».  

Eppure da giorni si vocifera circa un nuovo rimpasto. Può escludere che sia all'ordine del giorno? 
«Non è all'ordine del giorno. Assolutamente».

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