Rassegna Stampa

Capigruppo in consiglio, manca solo Forza Italia

Data: 20/07/2017

Domani scadono i termini, giochi quasi chiusi sulle 9 "bandiere" dei gruppi

Va componendosi anche il mosaico dei capigruppo in Consiglio comunale. Quasi tutte le forze politiche rappresentate a Palazzo Mercanti hanno già comunicato per iscritto colui che sarà la "bandiera" del gruppo. A ventiquattrore dalla scadenza dei termini fissati per legge (domani venerdì 21 luglio), all'appello manca Forza Italia che pare non abbia ancora sciolto il nodo. Di nodo infatti si tratterebbe dal momento che in seno al partito azzurro si registrano fibrillazioni. Le minoranze hanno già fatto sapere agli uffici affari istituzionali del Comune e al presidente del Consiglio Giuseppe Caruso i nominativi dei capigruppo scelti. Essendo l'unico consigliere eletto, Luigi Rabuffi guiderà il gruppo Piacenza in Comune, lista che rappresenta l'anima più a sinistra presente nell'assise. Anche in considerazione del fatto che Sergio Dagnino è stato eletto alla carica di vicepresidente dell'aula, il capogruppo del Movimento 5 stelle sarà Andrea Pugni, colui che ha vestito i panni del candidato sindaco nell'ultima tornata elettorale. Stesso discorso anche per quanto riguarda il gruppo Liberi che sarà guidato dall'ex presidente della Provincia Massimo Trespidi (del gruppo di tre fanno anche parte Gloria Zanardi e il preside Mauro Monti). Per quanto riguarda il Partito Democratico la scelta è ricaduta su Stefani Cugini, ex assessore al Welfare e consigliere più votato alle elezioni. Restando nel campo del centrosinistra, l'ex candidato sindaco Paolo Rizzi (uscito sconfitto contro il sindaco Patrizia Barbieri) guiderà la formazione civica Piacenza Più (il nome sarà quello di Moderati) che vede tra le sue fila anche Roberto Colla, anch'egli tra i consiglieri che hanno fatto incetta di preferenze. E' nella maggioranza di centrodestra, però, che sull'argomento si annidano le discussioni più accese. Non è il caso di Fratelli d'Italia che ha indicato Gian Carlo Migli alla guida del gruppo a cinque composto anche da Nicola Domeneghetti, Tommaso Foti, Filippo Bertolini e dal presidente Caruso; e nemmeno quello del gruppo dei Liberali piacentini che ha designato il geometra Gian Paolo Ultori che fa squadra con Antonio Levoni; quanto piuttosto i casi della Lega Nord e di Forza Italia. Il Carroccio lo ha risolto facendo ricadere la scelta sull'ex consigliere provinciale Stefano Cavalli. Tuttavia del gruppo di otto, quello più consistente, hanno firmato solo in cinque. Bastava la maggioranza, ma mancano le sottoscrizioni dei tre giovani, Davide Garilli, Chiara Reboli e Marvin Di Corcia. Non tanto per ragioni legate al nome di Cavalli, su cui l'accordo non si discute; quanto piuttosto come segnale politico legato alla volontà di raggiungere una intesa comune su come impostare il lavoro del gruppo di un movimento caratterizzato da sempre da correnti piuttosto litigiose. In Forza Italia alberga la questione più spinosa: la strada pareva in discesa per Sergio Pecorara, ex presidente della Circoscrizione 2, anche se non ci sarebbe ancora una convergenza totale sulla quale si sta lavorando. L'interessato si è trincerato dietro un «no comment». Alla fine, salvo colpi di scena, dovrebbe comunque essere lui. La prima riunione dei capigruppo è fissata per la prossima settimana. Prossimo consiglio il 31 luglio con in calendario l'assestamento di bilancio. 

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TommasoFoti
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