Domani scadono i termini, giochi quasi chiusi sulle 9 "bandiere" dei gruppi
Va componendosi anche il mosaico
dei capigruppo in Consiglio
comunale. Quasi tutte le forze politiche
rappresentate a Palazzo
Mercanti hanno già comunicato
per iscritto colui che sarà la "bandiera"
del gruppo. A ventiquattrore
dalla scadenza dei termini fissati
per legge (domani venerdì 21
luglio), all'appello manca Forza
Italia che pare non abbia ancora
sciolto il nodo. Di nodo infatti si tratterebbe dal
momento che in seno al partito azzurro
si registrano fibrillazioni.
Le minoranze hanno già fatto sapere
agli uffici affari istituzionali
del Comune e al presidente del
Consiglio Giuseppe Caruso i nominativi
dei capigruppo scelti. Essendo
l'unico consigliere eletto,
Luigi Rabuffi guiderà il gruppo Piacenza
in Comune, lista che rappresenta
l'anima più a sinistra presente
nell'assise.
Anche in considerazione del fatto
che Sergio Dagnino è stato eletto
alla carica di vicepresidente
dell'aula, il capogruppo del Movimento
5 stelle sarà Andrea Pugni,
colui che ha vestito i panni del candidato sindaco nell'ultima tornata
elettorale.
Stesso discorso anche per quanto
riguarda il gruppo Liberi che sarà
guidato dall'ex presidente della
Provincia Massimo Trespidi (del
gruppo di tre fanno anche parte
Gloria Zanardi e il preside Mauro Monti). Per quanto riguarda il Partito
Democratico la scelta è ricaduta
su Stefani Cugini, ex assessore
al Welfare e consigliere più votato
alle elezioni. Restando nel
campo del centrosinistra, l'ex candidato
sindaco Paolo Rizzi (uscito
sconfitto contro il sindaco Patrizia
Barbieri) guiderà la formazione
civica Piacenza Più (il nome
sarà quello di Moderati) che vede
tra le sue fila anche Roberto Colla,
anch'egli tra i consiglieri che hanno
fatto incetta di preferenze. E'
nella maggioranza di centrodestra,
però, che sull'argomento si annidano
le discussioni più accese.
Non è il caso di Fratelli d'Italia che
ha indicato Gian Carlo Migli alla
guida del gruppo a cinque composto
anche da Nicola Domeneghetti,
Tommaso Foti, Filippo Bertolini
e dal presidente Caruso; e
nemmeno quello del gruppo dei
Liberali piacentini che ha designato
il geometra Gian Paolo Ultori
che fa squadra con Antonio Levoni;
quanto piuttosto i casi della Lega
Nord e di Forza Italia.
Il Carroccio lo ha risolto facendo
ricadere la scelta sull'ex consigliere
provinciale Stefano Cavalli. Tuttavia
del gruppo di otto, quello più
consistente, hanno firmato solo in
cinque. Bastava la maggioranza,
ma mancano le sottoscrizioni dei
tre giovani, Davide Garilli, Chiara
Reboli e Marvin Di Corcia. Non tanto per ragioni legate al nome di
Cavalli, su cui l'accordo non si discute;
quanto piuttosto come segnale
politico legato alla volontà
di raggiungere una intesa comune
su come impostare il lavoro del
gruppo di un movimento caratterizzato
da sempre da correnti piuttosto
litigiose.
In Forza Italia alberga la questione
più spinosa: la strada pareva in
discesa per Sergio Pecorara, ex
presidente della Circoscrizione 2,
anche se non ci sarebbe ancora
una convergenza totale sulla quale
si sta lavorando. L'interessato si
è trincerato dietro un «no comment».
Alla fine, salvo colpi di scena,
dovrebbe comunque essere
lui. La prima riunione dei capigruppo
è fissata per la prossima
settimana. Prossimo consiglio il 31
luglio con in calendario l'assestamento
di bilancio.
Libertà