Il primario di Oncologia si dice sorpreso ma anche lunsingato che circoli il suo nome come candidato sindaco: «In spirito di servizio»
«Mi creda, non ho fatto mente locale», risponde a caldo Luigi Cavanna. «Non lo so, sono cose così... che
si dicono. E poi conosco bene Patrizia Barbieri, che è un'amica».
Si schermisce il primario di Oncologia davanti al cronista che lo interpella sulle indiscrezioni che circolano riguardo a una sua candidatura a sindaco per il centrosinistra. «Si
fa il suo nome dottore, lo sa vero?».
«Sono molto sorpreso, è una cosa
così all'improvviso», prova a glissare Cavanna. Per poi però ammettere, nel prosieguo della breve conversazione, che l'attenzione emersa nei
suoi confronti «mi fa piacere, mi rende ancora più debitore verso la comunità piacentina». Tanto che se la
coalizione davvero glielo chiedesse, e coralmente, di correre alle elezioni del 2022 in spirito di servizio...
«Beh, sì, una riflessione certo che la
farei». Che, di questi tempi di candidati veri o presunti che si sfilano
uno dopo l'altro, non è un'apertura
da poco dalle parti del centrosinistra. «E' che in questi giorni si è talmente sotto pressione... », annota subito dopo Cavanna con richiamo
all'inesorabile avanzare della quarta ondata di pandemia e alla professione di medico che lo ha visto in
prima linea contro il Covid fin da subito, tra i padri di quelle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che tanti meriti hanno avuto
nell'alzare barriere alla micidiale offensiva del nemico silenzioso.
È proprio da un riferimento al camice bianco che il nome di Cavanna
ha cominciato a girare. Galeotto un
post su Facebook di Luigi Gazzola,
assessore al bilancio della giunta
Dosi, un passato da dirigente provinciale de La Rete e dell'Italia dei
Valori, nonché consigliere comunale dei Verdi durante la giunta Vaciago (1994-98). Non è dato sapere se
proprio a Cavanna pensasse Gazzola nell'esortare il centrosinistra
piacentino a cercare tra le file della
società civile un candidato sindaco
di alto profilo, uno alla Giacomo Vaciago, l'economista «che seppe rinunciare per qualche anno alla carriera universitaria per amore della
sua città e per rilanciarne lo sviluppo». Sta di fatto che nel dirsi convinto che «oggi occorrerebbe come sindaco una figura altrettanto capace
e stimata, ricca di relazioni, magari
un medico», Gazzola ha tratteggiato un identikit in cui molti hanno ritenuto di riconoscere l'illustre oncologo. Anche perché, ha aggiunto
l'estensore del post, dovrebbe «occuparsi con competenza non solo
dell'erigendo ospedale ma anche di
ambiente e della qualità dell'aria di
una città che soffoca, della condizione sociale di tanti invisibili e di
una popolazione che invecchia»,
una figura cioè che «con generosità
si caricasse sulle spalle questo difficile compito».
Il nome di Cavanna lo ha poi fatto
esplicitamente la testata online ilmiogiornale.net, così come IlPiacenza.it, ed è stato rilanciato con un
tweet anche da Corrado Sforza Fogliani (Liberali piacentini). Di sicuro quella del medico che per il suo
impegno anti-Covid è stato intervistato dai media di mezzo mondo
conquistando persino la copertina
del "Time", oltre a svariati riconoscimenti tra cui la nomina a Cavaliere
della Repubblica, è un'ipotesi di alto peso specifico per il panorama
politico locale. In ApP (Alternativa
per Piacenza), il raggruppamento
di centrosinistra, potrebbe rappresentare il nome in grado di silenziare le tensioni recenti e realizzare
quella convergenza di larga maggioranza fin dall'inizio auspicata. E
però è anche verosimile che le componenti più a sinistra della coalizione avrebbero da ridire su un profilo
che brilla per moderazione e che, in
passato, è stato anche accostato al
centrodestra. È vero che la sua esperienza politica più rilevante è la candidatura per l'Ulivo alla Camera nel
2001 quando perse da Tommaso
Foti (Casa delle Libertà) nel collegio
della città in una competizione giocata su poche manciate di voti; in
passato però il suo nome era circolato come candidato sindaco di Piacenza per il centrodestra, e nel 2020
alle comunali di Ferriere, paese di
cui è originario, si è ritirato all'ultimo momento dalla lista dell'ex senatore di Forza Italia Antonio Agogliati. Senza dimenticare che la primavera scorsa è stata la Provincia
guidata da Patrizia Barbieri a indicarlo come rappresentante dell'ente di via Garibaldi nella Fondazione
di Piacenza e Vigevano di cui è consigliere di amministrazione. E' un fatto che Cavanna, a 69 anni (li
compirà il mese prossimo), vede il
traguardo della pensione dall'Azienda Usl. E l'idea di mettere in conto
un impegno politico-amministrativo per la sua città potrebbe solleticarlo. Resta da vedere se l'ipotesi
Cavanna approderà o no al tavolo
di ApP. Un tavolo che ha sofferto dei
contrasti interni al Pd oltre che delle fibrillazioni sull'idea di far ricorso alle primarie per individuare il
candidato. E che nell'ultima fase ha
anche visto l'uscita di scena di Rifondazione comunista.
Libertà