Rassegna Stampa

Da Nagasaki a Sant'Antonio: arriva la pianta della pace

Data: 21/04/2018

L'alberello di cachi di seconda generazione sopravvissuto all'atomica del 1945 adottato dai bambini della scuola primaria

Un messaggio forte, lanciato da novanta bambini emozionati ed entusiasti di vivere un momento memorabile: «Dobbiamo far crescere il seme della pace in tutti noi» hanno detto e cantato, perfino in giapponese. Quella di ieri è stata infatti la giornata che ha visto gli alunni della scuola primaria di Sant'Antonio piantare l'alberello di cachi di seconda generazione sopravvissuto in Giappone al bombardamento di Nagasaki del 9 agosto 1945. Quest'anno la scuola di Sant'Antonio è stato il primo istituto italiano coinvolto nel progetto Kaki tree project, attivo da oltre 20 anni per merito del giapponese Masayuki Ebinuma, un arboricoltore residente proprio a Nagasaki. La storia è semplice: nel 1994 Ebinuma iniziò a curare il fragile albero di cachi e riuscì a farlo riprendere fino al punto da ottenere delle pianticelle di "seconda generazione dell'albero di cachi sopravvissuto al bombardamento atomico". A quel punto cominciò a distribuire quelle pianticelle ai bambini che si recavano in visita a Nagasaki, come simbolo di pace. Progetto che si è allargato al mondo intero ed è stato attuato dalla scuola piacentina anche grazie all'interessamento del genitore giapponese di uno degli alunni. A curarlo in prima persona la docente Antonella Ramponi: «Il progetto ha coinvolto tutti gli alunni che sono stati molto bravi e impegnati per arrivare alla giornata di oggi (ieri per chi legge) - ha detto - ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la riuscita dell'evento. Il messaggio che lanciamo è quello della pace». La cerimonia della piantumazione del tronchetto, accompagnata da canti recitati e letture, si è svolta nel cortile della scuola alla presenza del capitano Francesco Giuseppe del 2 Reggimento Genio Pontieri, del caporalmaggiore Maria Cristina Romanelli e del consigliere comunale Tommaso Foti. Quest'ultimo, a nome dell'amministrazione comunale ha parlato di «gesto significativo e condiviso in un momento in cui i venti di guerra si spera possano essere rimandati indietro al più presto».

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