Franco confronto segreterie-esecutivo, chiesti più sforzi per abbellire Piacenza. E il maxiprogetto smart city (6 milioni) può attendere
Il monito alla giunta è stato secco: «Accantonare progetti dispendiosi e concentrarsi a testa bassa
sul rendere la città più decorosa».
Privilegiare quegli interventi, anche di immediata attuazione, che
possono migliorare le attuali condizioni di Piacenza, dal verde
all'asfaltatura delle strade. Le recenti segnalazioni sullo stato di incuria di alcune zone (su di esse ha
concentrato la sua attenzione anche il consigliere d'opposizione
Roberto Colla, vedi Libertà del 31
agosto), non sono passate inosservate alle segreterie dei partiti di
maggioranza, consapevoli che soprattutto dalla cura delle piccole
cose passa l'opportunità di ottenere la riconferma alla guida di Palazzo Mercanti nel 2022, quando
si tornerà a votare.
Nei giorni scorsi in municipio si è
tenuto un faccia a faccia tra i segretari della Lega (Luigi Merli), Fratelli d'Italia (Tommaso Foti), Forza Italia (Gabriele Girometta) e Liberali piacentini (Antonino Coppolino) e l'esecutivo con la sindaca Patrizia Barbieri e tutti gli assessori presenti. Scopo dell'incontro,
puntellare l'azione amministrativa in vista di un autunno che si preannuncia assai complesso. Il contesto è quello di un'emergenza sanitaria che in primavera ha colpito duramente la nostra provincia
e le cui ridacute sotto il profilo economico sono pesanti, benché ancora difficili da quantificare. Con
le strette per il Covid, ad esempio,
per molte attività commerciali i
mesi a venire si annunciano di lacrime e sangue. E dunque il nodo,
con i trasferimenti da Stato e Regione che non bastano mai, è
quello di spendere al meglio le esigue risorse a disposizione.
Ne è scaturito un confronto franco in cui i partiti hanno chiesto a
ognuno degli assessori uno sforzo supplettivo per dare risposte
concrete, soprattutto su quelle piccole opere di manutenzione dove
quotidianamente cade l'occhio del
cittadino. Lo stato di alcune aree
verdi, ancora lontane da condizioni accettabili, sono finite ancora
nel mirino con l'assessore Paolo
Mancioppi che avrebbe ammesso come il peccato originale di un
bando difettoso stia costringendo
l'ente a dover costantemente iniettare quattrini freschi su quel capitolo. Si è parlato poi delle condizioni di alcune strade, della segnaletica orizzontale, addirittura con
acceso dibattito sui prezzi al metro per tracciare le righe bianche
sull'asfalto.
Anche in considerazione di questi ragionamenti sarebbe stato accolto con tiepido entusiasmo (per
usare un eufemismo) l'annuncio
della vicensindaca Elena Baio di
un imminente maxi-progetto da
6 milioni di euro sulle smart city,
uno dei suoi cavalli di battaglia. Investire tutti questi soldi in questo
momento su un fronte non ritenuto prioritario deve essere parso un
azzardo. In buona sostanza: la fiducia nell'amministrazione non è
in discussione, a dier il vero più
nella sindaca che non nella squadra. A patto, però, che si cambi
marcia per davvero.
Sfida accettata dalla Barbieri, la
quale a sua volta avrebbe annunciato ai partiti l'intenzione di affidare alcune deleghe a dei consiglieri, la traduzione in pratica della figura del consigliere delegato.
A Gianpaolo Ultori (Lib. pc) verrebbero conferiti alcuni compiti
specifici nel settore Urbanistica. A
Francesco Rabboni, capogruppo
di Forza Italia, quelle sulla disabilità. Ma proprio quest'ultima indicazione è diventato il terreno di
scontro all'interno del partito azzurro (vedi articolo a fianco).
Libertà