Rassegna Stampa

Foti indica la rotta 'Centrodestra largo e FdI sopra il 18 per cento'

Data: 14/11/2021

Elezioni, il deputato predica prudenza: «Guai a essere arroganti: non sottovalutiamo che c'è insoddisfazione. I temi vanno anticipati»

Altro che elezioni già vinte. Ha invitato il centrodestra a non essere «arrogante», perché «c'è un vento di malcontento anche tra i nostri elettori che non va sottovalutato». Per questo è indispensabile «allargare il perimetro della coalizione» e «non giocare di rimessa». Fratelli d'Italia? «Deve essere protagonista, non possiamo stare sotto il 18%». A indicare la rotta, in vista delle prossime Comunali, è stato Tommaso Foti, leader indiscusso di Fratelli d'Italia. Il suo era l'intervento più atteso. E non ha tradito le aspettative di amministratori, militanti e simpatizzanti presenti venerdì sera in Sant'Ilario per "Piacenza domani", il confronto interno al partito. Nella serata condotta da Marco Colosimo, affiancato sul palco da Franco Albertini e Giancarlo Tagliaferri, il parlamentare ha parlato dopo tutti gli altri esponenti, assessori e consiglieri comunali: Filippo Bertolini, Gloria Zanardi, Sara Soresi, Nicola Domeneghetti, Giancarlo Migli, Erika Opizzi, Andrea Gabbiani.

«Azione con freno a mano» 
Le Comunali sono a un passo e l'esordio di Foti è stato tutt'altro che scontato, all'insegna del realismo. Ha riconosciuto che «l'amministrazione Barbieri ha gioco forza lavorato un terzo in meno di quello che avrebbe potuto» perché penalizzata all'inizio dall'indagine sui "furbetti del cartellino" «che ha costretto la giunta a partire non potendo utilizzare circa il 10% del personale per lunghi mesi», e poi dalla pandemia da Covid. «Circostanze che hanno avuto effetti deflagranti, sia sulla programmazione che sulla realizzazione delle iniziative. Se per molti piacentini il lockdown si è esaurito in 3-4 mesi di chiusura in casa, per il Comune ciò ha significato 18 mesi di rallentamento totale di ogni iniziativa perché lo smart working, fatalmente, ha separato la struttura comunale dai cittadini. Non poteva essere e non può essere che si pensi di risolvere in via telematica ciò che necessita di un confronto tra le persone».

«No all'arroganza» 
E poi «vorrei ricordare - ha aggiunto Foti - che nel 2017 al primo turno avevamo preso il 32%. C'era la concorrenza del professor Massimo Trespidi e alla fine abbiamo vinto grazie alla candidata ma anche perché c'era una forte insoddisfazione nei confronti della giunta Dosi». Qui l'avvertimento: «Non possiamo ignorare che in una parte dell'elettorato di centrodestra vi sia una qualche insoddisfazione, rapportata all'auspicio del raggiungimento di obiettivi ancora più ambiziosi. Sono osservazioni legittime, alle quali però vanno fornite risposte, poiché non è con l'arroganza che si riallacciano i rapporti con i propri elettori». 

«Allargare alleanza» 
E dunque va assolutamente ridefinito un perimetro politico «allargando il centrodestra». Chiaro, anche se non li cita espressamente, il riferimento è ai Liberali piacentini e a Liberi. 

«Anticipare i temi» 
Sotto l'aspetto programmatico «il centrodestra non può giocare di rimessa. Dobbiamo noi indicare la prospettiva alla città» senza attendere cosa farà il centrosinistra: «Noi il candidato lo abbiamo già e tra l'altro può essere più pericoloso avere contro il signor nessuno del signor qualcuno». Secondo Foti i temi in agenda vanno «anticipati». E vanno dal nuovo ospedale alla logistica («va governata perché ha messo in atto meccanismi anche commerciali dai quali non si può tornare indietro»), dalle scuole elementari «da rivedere alla luce delle nuove  esigenze emerse con la pandemia» alla viabilità per ovviare al «netto incremento di incidenti, anche mortali» che si registrano. Ha citato l'ex Pertite sostenendo che la trattativa è ferma «perché il ministero della Difesa del Pd Lorenzo Guerini non consegna i 40mila metri quadrati richiesti per realizzare il parco».

«Noi sopra il 18%» 
Ha esortato Fratelli d'Italia, come primo partito, a prendersi le proprie «responsabilità» e a «stilare un programma con sette/otto punti chiave, realizzabili». Fissando un obiettivo non da poco: «Non possiamo stare sotto il 18%. Ci vuole una lista forte».

Caso Caruso 
Infine è tornato sul caso Caruso, l'ex presidente del consiglio comunale arrestato per associazione mafiosa nel 2019: «Con grande sofferenza umana ci siamo assunti responsabilità anche non nostre, come atto di responsabilità politica». E dunque «il primo che associa il caso Caruso a Fratelli d'Italia ne risponde in tribunale», ha promesso il deputato criticando la decisione di ospitare alla Cgil Mimmo Lucano, condannato in primo grado a 13 anni.

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