Rassegna Stampa

Foti: rivedere il welfare agli stranieri. Gazzola: cosi' sale la tensione sociale

Data: 21/03/2017

Consiglio comunale, il bilancio 2017 debutta con la polemica sui tagli dei servizi per garantire la tenuta contabile negli anni futuri

PIACENZA 
● La consapevolezza che «gli effetti della crisi» economica globale scoppiata nel 2008 «si sono ripercossi tutti in questo mandato» si sta facendo strada in modo bipartisan nella politica piacentina. L'analisi dell'assessore al bilancio Luigi Gazzola ha trovato, ieri in consiglio comunale, una condivisione di massima non scontata alla vigilia del passaggio elettorale del prossimo giugno. Sul bilancio di previsione 2017-19, l'ultimo confezionato dall'amministrazione Dosi, che ha iniziato ieri il percorso consiliare con la chiusura della discussione generale, la polemica non è mancata. E d'altra parte c'è convergenza sulla considerazione che, alle condizioni date, vale a dire nel quadro di austerity crescente per i tagli di risorse statali e per i rigidi vincoli finanziari, i margini per sviluppare politiche in autonomia da parte di un ente locale sono davvero ristretti.  

Addizionale Irpef rincara 
Se nel 2017 si riesce a far quadrare i conti senza ricorrere alla leva fiscale, dal 2018 si mette in conto un aumento dell'addizionale Irpef che porterà in cassa 2,5 milioni di euro di gettito aggiuntivo. «Ma quali manovre si potranno fare su questi bilanci?», ha avvertito Tommaso Foti (Fdi) evidenziando come quella cifra «a malapena compensa le minori entrate» stimate. Morale: «La prossima amministrazione è a rischio né più né  meno come questa», prevede l'esponente di Fdi rinfacciando alla giunta in carica di «scaricare» su chi subentrerà il peso del rincaro fiscale. L'errore, secondo Foti, è stato di non avere messo mano a una riforma del welfare che necessariamente comprima una spesa - quella sociale - che vale 24 milioni di euro, cioè un quarto delle uscite correnti del Comune: «O troviamo le modalità per un welfare che tenga conto di un ordine di priorità o, se manteniamo cristallizzata quella cifra, non ci stiamo dentro».

Il centrodestra 
Se dunque l'analisi della situazione risulta in buona sostanza condivisa, meno lo è la valutazione del da farsi. L'opinione di Fdi è che l'amministrazione «sta andando verso una china che porta a una riedizione della lotta di classe», perché, con una presenza sempre maggiore di stranieri, specie in ambiti come la scuola, «si finisce per penalizzare solo gli italiani e questo crea tensioni ed egoismi», mentre occorre «distinguere tra servizio sociale, assistenzialismo e parassitismo». Valutazioni analoghe da parte di Massimo Polledri (Lega) che, poste di bilancio alla mano, ha sostenuto che la promessa della giunta di non tagliare sul welfare non è stata mantenuta. E secondo Mirta Quagliaroli (M5s) «si è puntato solo sugli anziani senza dare messaggi di speranza ai giovani».  

L'assessore Gazzola 
L'assessore Gazzola ha replicato sia smentendo i tagli al welfare sia difendendo, in un contesto di risorse così penalizzante, la scelta dell'amministrazione di «concentrarsi sui bisogni delle fasce deboli della popolazione per evitare tensioni sociali che altre città conoscono». Opposta, dunque, la valutazione rispetto a Foti: «E' vero che la percentuale di stranieri crescerà, ma dobbiamo pensare che sono quelli che ci pagheranno le pensioni, si dovrà pur pensare di dare loro dei servizi per disinnescare micce sociali».

Scelte dolorose 
Quanto all'aumento dell'addizionale Irpef, è una clausola di salvaguardia per la tenuta dei conti negli anni a venire, ma se non si potrà o non si vorrà utilizzarla, «necessariamente occorrerà ripensare alle scelte politiche: si tratta di mettere in pista delle competenze, trasmettendo il messaggio che se si dovrà ricorrere a dolorose scelte di tagli di servizi non dovranno essere addebitate a una o all'altra parte, non siano l'occasione per scaricare responsabilità, bensì per assumersele, ciascuno dando il suo contributo sapendo che i margini di manovra sono molto ristretti». 

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