Rassegna Stampa

Futuri insediamenti commerciali, da adesso sara' il Consiglio a decidere

Data: 11/09/2018

SULLE STRUTTURE DI MEDIE DIMENSIONI

Sarà il consiglio comunale a stabilire se e dove acconsentire i futuri insedimenti commerciali di medie dimensioni (quelle fino a 2500 metri) in città. E' questo il senso di una importante variante al Rue (regolamento urbanistico edilizio) presentata ieri dall'assessore all'Urbanistica Erika Opizzi che, nelle intenzioni dell'amministrazione, mira a porre un argine alle richieste di nuove strutture commerciali in un territorio ritenuto già saturo. La riforma, approvata in linea generale con i voti della maggioranza e l'astensione delle opposizioni, è costituita da 89 articoli che sono stati votati dall'aula uno per uno. Un provvedimento che era stato ventilato a inizio estate dal sindaco Patrizia Barbieri nel momento in cui infuriava la polemica, per la verità ancora latente, sui troppi supermercati presenti nel territorio comunale e nello specifico sugli spinosi sviluppi in tal senso del maxipiano urbanistico di Terrepadane (consorzio agrario) che dovrebbe approdare in aula a breve. Opizzi ha presentato «l'importante adeguamento» rivendicando la scelta politica fatta dall'amministrazione». In sostanza: il Rue viene "spacchettato" in quanto il Comune si è adeguato all'atto regionale di coordinamento tecnico per la semplificazione e l'uniformazione in materia edilizia approvato con deliberazione di giunta regionale n.922 del 2 giugno 2017. L'atto prevede tra l'altro il recepimento della schema del regolamento edilizio tipo. In questo frangente vengono appunto apportate varianti normative al Rue in riferimento agli insediamenti di nuove medie strutture di vendita nelle aree produttive polifunzionali che dovranno essere valutate singolarmente dal consiglio comunale. Inoltre sempre per ridurre il consumo di suolo e favorire la rigenerazione della città viene proposta una variante alla norma riguardante gli incentivi premiali, affinché possa essere estesa anche ad immobili aventi una destinazione iniziale non residenziale. Nel dibattito si è discusso soprattutto della questione della quota commerciale. «E' una modifica che va nel solco della democrazia: le responsabilità non saranno più in capo alla giunta, ma sarà il consiglio a decidere senza guardare a nomi e cognomi di chi presenta l'istanza» ha sottolineato Tommaso Foti (Fd'I). Qualche perplessità al riguardo è stata espressa da Michele Giardino (Forza Italia) che sui punti specifici si è astenuto. Contrario invece Luigi Rabuffi (Pc in Comune). Nel suo intervento, invece, il consigliere Gian Paolo Ultori (Liberali pc) ha rimarcato con un certo disappunto come il rappresentante del collegio dei geometri da lui presieduto all'interno della commissione architettonica e paesaggistica non sia stato invitato e non abbia dunque potuto esprimere il parere preventivo al riguardo.

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