Lettera a Libertà di Alberto Esse
Contestare e boicottare lo pseudo
convegno della Lega su "Cannabis
droga della morte" è stato non
solo giusto e democratico ma anche
un atto dovuto, per la semplice ragione
che non si trattava di un dibattito con
momenti di approfondimento ed informazione
scientifica ma solo di una mistificante
iniziativa di partito mirante non a parlare
al cervello delle persone ma solo alla loro
pancia, al fine di manipolarle seminando
paura e disinformazione sull'argomento
e agitando e gonfiando falsi problemi dietro
cui nascondere i problemi reali.
A dimostrare questa mia tesi c'è: il titolo
completamente assurdo, antiscientifico e
mistificante dato alla serata; la presenza tra
gli oratori solo di esponenti politici della Lega
(anzi di una parte del Partito facente capo
a Polledri); la presenza come oratore di
punta di tale Pillon esponente della destra
oltranzista e cattolica anti Papa Francesco,
animatore dei Family Day e militante impegnato
contro gender e stregoneria. A questo
va aggiungiamo il fatto che l'unico esponente
"scientifico" sia stato il dottor Segalini,
sempre esponente politico della Lega;
che questa operazione, tutta di politica di
manipolazione, si pone nell'offensiva che
fa capo al ministro Fontana per sollecitare
che la parte più retriva del paese su questi
temi.
Ma veniamo al metodo di contestazione e
boicottaggio usato. I mass media hanno
praticamente tutti sparato titoli che parlano
di urla e schiamazzi mentre Polledri ha
parlato di atti fascisti. Da parte mia ho organizzato
il mio intervento anche performativo
nel fare le bolle di sapone agli "oratori",
quali venditori di fumo e nel chiedere
ripetutamente la parola per un contraddittorio.
Da parte del pubblico si è poi optato
per una forma di boicottaggio sempre creativa
consistente in ripetuti e continui applausi
ironici. Una forma di contestazione
che come informano le cronache era già
stata usata in occasione del premio di poesia
"Città di Piacenza" tenutosi al Municipale
nel novembre del 1968. Quindi nulla
di violento e di "maleducato". Anche se di
fronte alle bolle di sapone Polledri mi ha ripetutamente
insultato, come si evince dai
numerosi filmati, con l'epiteto di fascista, cosa che costituisce reato di diffamazione.
Quindi nessuna violenza e nessun reato da
parte del pubblico. La violenza sopraffattrice
è semmai venuta dagli organizzatori
che dopo due ore di interventi degli oratori
hanno concesso a me ed al pubblico di
fare interventi al massimo di un minuto. Ma
in un minuto com'è possibile svolgere un
qualsiasi ragionamento basato su solide argomentazioni?
Inoltre Pillon, quando sono
salito sul palco per fare il mio intervento
ha anche cercato di impedirmi di parlare,
tentando di parlare al mio posto nel microfono
prima di essere allontanato dalla
polizia.
In conclusione da parte degli organizzatori,
una figuraccia cosmica che, tra l'altro, ha
causato notevoli malumori anche nel campo
del centrodestra tanto che lo stesso Foti
non voleva più prendere la parola come
era previsto dal programma e solo dopo le
insistenze di Polledri e soci ha parlato con
dei distinguo ("ci voleva il punto interrogativo
nel titolo…"). Lo stesso Pisani, dirigente
della Lega, nel suo intervento ha scelto
un profilo non basso ma bassissimo.
Il fatto è che la fazione di Polledri, mal vista
anche all'interno della Lega, ha coinvolto
nel suo fallimento e nel ridicolo conseguente
non solo i suoi riluttanti capi di Partito,
ma anche i suoi alleati, in primo luogo il sindaco
Barbieri il cui silenzio al riguardo è significativo.
In questo contesto caro Sindaco le dimissioni
di Polledri non crede che siano un atto
dovuto ed improcrastinabile?
Libertà