Rassegna Stampa

Giusto contestare il convegno 'fake' della Lega

Data: 05/08/2018

Lettera a Libertà di Alberto Esse

Contestare e boicottare lo pseudo convegno della Lega su "Cannabis droga della morte" è stato non solo giusto e democratico ma anche un atto dovuto, per la semplice ragione che non si trattava di un dibattito con momenti di approfondimento ed informazione scientifica ma solo di una mistificante iniziativa di partito mirante non a parlare al cervello delle persone ma solo alla loro pancia, al fine di manipolarle seminando paura e disinformazione sull'argomento e agitando e gonfiando falsi problemi dietro cui nascondere i problemi reali. A dimostrare questa mia tesi c'è: il titolo completamente assurdo, antiscientifico e mistificante dato alla serata; la presenza tra gli oratori solo di esponenti politici della Lega (anzi di una parte del Partito facente capo a Polledri); la presenza come oratore di punta di tale Pillon esponente della destra oltranzista e cattolica anti Papa Francesco, animatore dei Family Day e militante impegnato contro gender e stregoneria. A questo va aggiungiamo il fatto che l'unico esponente "scientifico" sia stato il dottor Segalini, sempre esponente politico della Lega; che questa operazione, tutta di politica di manipolazione, si pone nell'offensiva che fa capo al ministro Fontana per sollecitare che la parte più retriva del paese su questi temi. Ma veniamo al metodo di contestazione e boicottaggio usato. I mass media hanno praticamente tutti sparato titoli che parlano di urla e schiamazzi mentre Polledri ha parlato di atti fascisti. Da parte mia ho organizzato il mio intervento anche performativo nel fare le bolle di sapone agli "oratori", quali venditori di fumo e nel chiedere ripetutamente la parola per un contraddittorio. Da parte del pubblico si è poi optato per una forma di boicottaggio sempre creativa consistente in ripetuti e continui applausi ironici. Una forma di contestazione che come informano le cronache era già stata usata in occasione del premio di poesia "Città di Piacenza" tenutosi al Municipale nel novembre del 1968. Quindi nulla di violento e di "maleducato". Anche se di fronte alle bolle di sapone Polledri mi ha ripetutamente insultato, come si evince dai numerosi filmati, con l'epiteto di fascista, cosa che costituisce reato di diffamazione. Quindi nessuna violenza e nessun reato da parte del pubblico. La violenza sopraffattrice è semmai venuta dagli organizzatori che dopo due ore di interventi degli oratori hanno concesso a me ed al pubblico di fare interventi al massimo di un minuto. Ma in un minuto com'è possibile svolgere un qualsiasi ragionamento basato su solide argomentazioni? Inoltre Pillon, quando sono salito sul palco per fare il mio intervento ha anche cercato di impedirmi di parlare, tentando di parlare al mio posto nel microfono prima di essere allontanato dalla polizia. In conclusione da parte degli organizzatori, una figuraccia cosmica che, tra l'altro, ha causato notevoli malumori anche nel campo del centrodestra tanto che lo stesso Foti non voleva più prendere la parola come era previsto dal programma e solo dopo le insistenze di Polledri e soci ha parlato con dei distinguo ("ci voleva il punto interrogativo nel titolo…"). Lo stesso Pisani, dirigente della Lega, nel suo intervento ha scelto un profilo non basso ma bassissimo. Il fatto è che la fazione di Polledri, mal vista anche all'interno della Lega, ha coinvolto nel suo fallimento e nel ridicolo conseguente non solo i suoi riluttanti capi di Partito, ma anche i suoi alleati, in primo luogo il sindaco Barbieri il cui silenzio al riguardo è significativo. In questo contesto caro Sindaco le dimissioni di Polledri non crede che siano un atto dovuto ed improcrastinabile?

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