Rassegna Stampa

Hai debiti con il Comune di Piacenza? Li paghi con lavori di pubblica utilita'

Data: 19/07/2017

Il regolamento, composto da 12 articoli, è stato proposto da Fratelli d'Italia e sarà esaminato nelle prossime sedute del Consiglio

Pagare con lavori di pubblica utilità i debiti contratti negli anni con il Comune, siano essi relativi a tasse locali (Imu e Tasi dove l'elusione è elevatissima), multe o altro. E' il senso del "baratto amministrativo", prima proposta destinata a sbarcare in consiglio comunale, che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe permettere ai contribuenti di sanare la propria posizione debitoria con l'ente attraverso piccoli lavoretti a beneficio della collettività. Ad esempio la pulizia di strade, di aree verdi, la tinteggiatura di muri di edifici. Sul tavolo di Giuseppe Caruso, neoeletto presidente, sono destinate ad arrivare copiose le proposte e le interrogazioni dei consiglieri comunali. Un inizio nuovo-vecchio che si ripete a ogni rinnovo dell'organo più importante della città. Le prime proposte portano la firma dei consiglieri comunali di maggioranza, segnatamente quelle di Tommaso Foti, Giancarlo Migli, Filippo Bertolini e Nicola Domeneghetti, il gruppo di Fratelli d'Italia. In verità la prima questione, quella relativa all'adozione da parte del consiglio del "Regolamento per l'istituzione e la gestione del servizio di volontariato civico e del baratto amministrativo", non è nuovissima. Nei mesi scorsi, erano stati sempre i consiglieri di Fratelli d'Italia (Foti e Erika Opizzi) a presentarla, ma il consiglio comunale non riuscì ad esaminarla per tempo, complice anche il suo scioglimento. Oggi la proposta di delibera potrebbe avere maggiore fortuna: sia perché il consiglio comunale ha tutto il tempo per esaminarla, sia per il fatto che provenendo da un gruppo consiliare di maggioranza dovrebbe esserne più facile l'approvazione. Il citato regolamento dà seguito alle disposizioni contenute nella legge 167 del 2014, che prevede che i comuni possano definire, con apposita delibera, i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. E' riservata ai piacentini residenti che abbiano aperte posizioni debitorie con il Comune, ma potrebbe allargarsi anche ai semplici cittadini volenterosi e desiderosi di spendere un po' del loro tempo per il bene comune. Gli interventi in questione possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. Proprio in ragione della tipologia degli interventi, i comuni possono anche deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere, concesse in primo luogo a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute. Il regolamento, che nella sua proposta si compone di 12 articoli, disciplina compiutamente la materia e, nei fatti, consente ai cittadini di poter dar corso a forme di servizio di volontariato civico, finalizzato all'espletamento di attività e servizi a favore della comunità locale. «Il servizio di volontariato civico - commenta il consigliere Foti - ha il fine di realizzare forme di collaborazione, di partecipazione e di solidarietà, e si pone l'obiettivo di rafforzare il rapporto di fiducia tra i cittadini e l'istituzione locale e tra i cittadini stessi». Quanto ai cittadini volontari, gli stessi potranno prestare servizio nell'ambito delle attività riguardanti la cultura, l'ambiente ed il verde pubblico, l'istruzione e la formazione, la coesione sociale. «A Bergamo - aggiunge Foti - il consiglio comunale ha approvato un regolamento analogo. L'augurio è che anche a Piacenza si voglia cercare di coinvolgere la comunità in un'attività meritoria e utile a tutti».

Dalla maggioranza anche una risoluzione di contrarietà alla ratifica dell'accordo Ceta
SUL TAVOLO DEL PRESIDENTE CARUSO

Non solo "baratto amministrativo". Perché agli uffici della presidenza del consiglio comunale, retta da Giuseppe Caruso, stanno arrivando le prime iniziative dei consiglieri o dei gruppi. Per quanto riguarda il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, che ha già promosso la proposta di delibera sul "baratto amministrativo", c'è un altro documento pronto a essere discusso: si tratta di una risoluzione volta ad esprimere "ai competenti soggetti istituzionali", e cioè al Governo e al Parlamento, la ferma contrarietà del consiglio comunale alla ratifica dell'accordo Ceta. Si tratta, in questo caso, dell'accordo economico e commerciale sottoscritto dall'Unione Europea e dal Canada (già approvato dal Parlamento europeo, per entrare in vigore necessita anche delle approvazioni dei singoli parlamenti nazionali) e oggetto di numerose prese di posizione critiche da parte di associazioni sindacali e di categoria, con in testa quelle agricole (il nuovo assessore all'agricoltura è il leghista Paolo Mancioppi). «Nei fatti - evidenzia Tommaso Foti - siamo una delle nazioni più penalizzate dall'Accordo Ceta, visto che ben 250 dei nostri marchi di qualità (Dop e Igp) non verranno più riconosciuti come tali. Una follia che mette a rischio ben 40mila posti di lavoro, molti dei quali anche sul territorio piacentino, oltre che ridurre i margini della sicurezza alimentare». La parola e la decisione ora passano - c'è anche chi ipotizza prima delle consuete ferie estive - al consiglio comunale che dovrà dunque pronunciarsi su questo atto di indirizzo.

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