Rassegna Stampa

La 'manovrina' e' passata grazie a un voto bipartisan

Data: 01/08/2017

Assestamento tecnico figlio dell'impostazione della passata amministrazione

A poco più di un mese dall'insediamento della nuova amministrazione, l'aria non può che essere ancora quella da "amichevole estiva". E così il voto sull'assestamento di bilancio, primo atto concreto portato in Consiglio comunale dal nuovo assessore Paolo Passoni, si traduce in un appoggio bipartisan a una manovrina essenzialmente tecnica e in gran parte figlia dell'impostazione della passata giunta Dosi.

Disco verde 
Disco verde dunque da parte del centrodestra (Lega Nord, Forza Italia, Fdi, Liberali piacentini), del Pd e di Piacenza Più. Astensioni da parte di Piacenza in Comune e dei "trespidiani" di Liberi. Voto contrario, in coerenza con il passato, da parte del Movimento 5 stelle. Nel corso del dibattito alle orecchie della giunta sono arrivati anche suggerimenti e solleciti di peso sulle politiche da attuare in futuro. Ma anche un monito: «Non sia il Comune a sborsare i 180mila euro che l'ente deve come risarcimento al dirigente Massimo Mangiarotti per l'infinito contenzioso in essere, bensì coloro che hanno sbagliato», hanno avvertito a chiare lettere sia Massimo Trespidi (Liberi) sia Antonio Levoni (Liberali piacentini).   

La variazione 
E' stato Passoni a illustrare in aula le caratteristiche di una variazione «in cui vengono rispettati gli equilibri di bilancio». Si calcolano minori entrate per 175.880 euro. Viene rimpinguato il fondo di solidarietà comunale (+191mila euro), così come nelle casse arrivano dallo Stato 189.500 euro per la rete d'accoglienza dei migranti dello Sprar; ci sono 251mila euro per le politiche sociali, in particolare per il sostegno ai disabili e ai centri-antiviolenza; poi 49mila euro per la promozione e diffusione della cultura giovanile, destinati alla realizzazione di laboratori di innovazione e sperimentazione di politiche per la sicurezza; +55mila euro per il fondo regionale per la non autosufficienza. Nelle entrate correnti pesano i - 832.400 euro per l'adeguamento alla nuova forma di gestione dei centri diurni e residenziali per anziani, le cui rette saranno direttamente introitate dal gestore così come i rimborsi dell'Ausl. Diminuisce anche la spesa corrente di 151.307 euro. In questa voce compaiono i +179mila euro di risorse necessarie al pagamento di franchigie assicurative, ma anche qui pesano i - 905.230 euro a seguito della rideterminazione degli stanziamenti relativi alla gestione dei servizi di sostegno alla domiciliarità. Le spese d'investimento nel loro complesso diminuiscono per il 2017 di 485.650 euro.

Comune -Mangiarotti 
Per quanto riguarda i 180mila euro (fuori bilancio) della vertenza Mangiarotti, Passoni ha annunciato per settembre un provvedimento ad hoc che attinge al fondo di riserva. Ed è stato questo proprio quest'ultimo uno dei temi più dibattuti, quello degli strascichi giudiziari relativi alla selezione pubblica che a fine 2012 mise in palio la carica di responsabile della direzione operativa Risorse del Comune (se la aggiudicò Giuseppe Morsia, senza però averne i requisiti secondo Mangiarotti, il quale ricorse fino al Consiglio di Stato che gli diede ragione). Con Trespidi che ha chiesto «se siano stati individuati i responsabili». «Mi domando se chiederemo i danni», ha aggiunto. Gli ha fatto eco Levoni: «Si verifichino bene le responsabilità perché piacentini non devono tirare fuori un euro». Tommaso Foti (Fdi) ha provato a riportare la questione nei termini giurisprudenziali: «Non si facciano processi sommari. Sarà eventualmente la procura generale della Corte dei conti ad appurare se ci sia stato un danno erariale ed eventualmente vedere a chi sia ascrivibile».

Accoglienza 
Altro tema caldo quello dei 189.500 euro arrivati dallo Stato per l'accoglienza e la rete Sprar. Non una scelta "politica" della nuova amministrazione, come qualcuno nella Lega Nord temeva, quanto trasferimenti che il Comune ha introitato sulla base dei parametri nazionali legati al numero dei profughi ospitati. «Sento che qualcuno vorrebbe chiudere lo Sprar - ha detto il capogruppo del Pd Cugini - Attenzione, questi fondi sono una benedizione e in un certo senso imprevisti. Tutti hanno potuto vedere come è stata gestita bene l'accoglienza da parte del Comune di Piacenza. Forse da altri non allo stesso modo».  

Dichiarazioni di voto 
Sul provvedimento «è forse un bilancio tirato, ma non da profondo rosso come qualcuno voleva far credere», ha detto Cugini difendendo di fatto l'operato della passata amministrazione. «Pur apprezzando gli sforzi, il linea con il nostro comportamento in passato, votiamo contro», ha osservato Sergio Dagnino (5 stelle). «Astensione senza pregiudizi» da Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune). Stessa scelta anche per Liberi con Trespidi che ha chiesto che «sul welfare si cambi passo»

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