Assestamento tecnico figlio dell'impostazione della passata amministrazione
A poco più di un mese dall'insediamento
della nuova amministrazione,
l'aria non può che essere ancora
quella da "amichevole estiva".
E così il voto sull'assestamento di
bilancio, primo atto concreto portato
in Consiglio comunale dal nuovo
assessore Paolo Passoni, si traduce
in un appoggio bipartisan a
una manovrina essenzialmente tecnica
e in gran parte figlia dell'impostazione
della passata giunta Dosi.
Disco verde
Disco verde dunque da parte del
centrodestra (Lega Nord, Forza Italia,
Fdi, Liberali piacentini), del Pd
e di Piacenza Più. Astensioni da
parte di Piacenza in Comune e dei
"trespidiani" di Liberi. Voto contrario,
in coerenza con il passato, da
parte del Movimento 5 stelle.
Nel corso del dibattito alle orecchie
della giunta sono arrivati anche suggerimenti
e solleciti di peso sulle politiche
da attuare in futuro. Ma anche
un monito: «Non sia il Comune
a sborsare i 180mila euro che
l'ente deve come risarcimento al dirigente
Massimo Mangiarotti per
l'infinito contenzioso in essere, bensì
coloro che hanno sbagliato», hanno
avvertito a chiare lettere sia Massimo
Trespidi (Liberi) sia Antonio
Levoni (Liberali piacentini).
La variazione
E' stato Passoni a illustrare in aula
le caratteristiche di una variazione
«in cui vengono rispettati gli equilibri
di bilancio». Si calcolano minori
entrate per 175.880 euro. Viene
rimpinguato il fondo di solidarietà
comunale (+191mila euro), così
come nelle casse arrivano dallo
Stato 189.500 euro per la rete d'accoglienza dei migranti dello Sprar;
ci sono 251mila euro per le politiche
sociali, in particolare per il sostegno
ai disabili e ai centri-antiviolenza;
poi 49mila euro per la promozione
e diffusione della cultura
giovanile, destinati alla realizzazione
di laboratori di innovazione e
sperimentazione di politiche per la
sicurezza; +55mila euro per il fondo
regionale per la non autosufficienza.
Nelle entrate correnti pesano
i - 832.400 euro per l'adeguamento
alla nuova forma di gestione
dei centri diurni e residenziali
per anziani, le cui rette saranno direttamente
introitate dal gestore così
come i rimborsi dell'Ausl. Diminuisce
anche la spesa corrente di
151.307 euro. In questa voce compaiono
i +179mila euro di risorse
necessarie al pagamento di franchigie
assicurative, ma anche qui pesano
i - 905.230 euro a seguito della
rideterminazione degli stanziamenti
relativi alla gestione dei servizi
di sostegno alla domiciliarità.
Le spese d'investimento nel loro
complesso diminuiscono per il
2017 di 485.650 euro.
Comune -Mangiarotti
Per quanto riguarda i 180mila euro
(fuori bilancio) della vertenza Mangiarotti,
Passoni ha annunciato per
settembre un provvedimento ad
hoc che attinge al fondo di riserva.
Ed è stato questo proprio quest'ultimo
uno dei temi più dibattuti,
quello degli strascichi giudiziari relativi
alla selezione pubblica che a
fine 2012 mise in palio la carica di
responsabile della direzione operativa
Risorse del Comune (se la aggiudicò Giuseppe Morsia, senza però
averne i requisiti secondo Mangiarotti,
il quale ricorse fino al Consiglio
di Stato che gli diede ragione).
Con Trespidi che ha chiesto «se siano
stati individuati i responsabili».
«Mi domando se chiederemo i danni»,
ha aggiunto. Gli ha fatto eco Levoni:
«Si verifichino bene le responsabilità
perché piacentini non devono
tirare fuori un euro». Tommaso
Foti (Fdi) ha provato a riportare
la questione nei termini giurisprudenziali:
«Non si facciano processi
sommari. Sarà eventualmente la
procura generale della Corte dei
conti ad appurare se ci sia stato un
danno erariale ed eventualmente
vedere a chi sia ascrivibile».
Accoglienza
Altro tema caldo quello dei 189.500
euro arrivati dallo Stato per l'accoglienza
e la rete Sprar. Non una scelta
"politica" della nuova amministrazione,
come qualcuno nella Lega
Nord temeva, quanto trasferimenti
che il Comune ha introitato
sulla base dei parametri nazionali
legati al numero dei profughi ospitati.
«Sento che qualcuno vorrebbe
chiudere lo Sprar - ha detto il capogruppo
del Pd Cugini - Attenzione,
questi fondi sono una benedizione
e in un certo senso imprevisti. Tutti
hanno potuto vedere come è stata
gestita bene l'accoglienza da parte
del Comune di Piacenza. Forse
da altri non allo stesso modo».
Dichiarazioni di voto
Sul provvedimento «è forse un bilancio
tirato, ma non da profondo
rosso come qualcuno voleva far credere»,
ha detto Cugini difendendo
di fatto l'operato della passata amministrazione.
«Pur apprezzando
gli sforzi, il linea con il nostro comportamento
in passato, votiamo
contro», ha osservato Sergio Dagnino
(5 stelle). «Astensione senza pregiudizi»
da Luigi Rabuffi (Piacenza
in Comune). Stessa scelta anche per
Liberi con Trespidi che ha chiesto
che «sul welfare si cambi passo»
Libertà