Rassegna Stampa

La giunta taglia fondi alle scuole: da 80mila euro a soli 36mila

Data: 06/11/2018

L'attacco di Monti e Trespidi (Liberi): «Drastica riduzione in due anni. E' chiaro che per questa amministrazione la scuola non è una priorità»

La giunta Barbieri taglia i fondi per i progetti educativi a favore delle scuole cittadine. «Erano di 80.000 euro gli stanziamenti nel 2016, scesi a 64.500 euro nel 2017 e precipitati a 36.000 per il corrente anno». E' la denuncia che fanno i consiglieri comunali di Liberi, Mauro Monti e Massimo Trespidi, dopo aver spulciato nel bando "per la concessione di contributi a sostegno della realizzazione di proposte progettuali di carattere socioeducativo a favore delle istituzioni scolastiche" pubblicato il 23 ottobre scorso con scadenza il 9 novembre.

«La sforbiciata» 
Secondo i due - che nel mondo della scuola operano, Monti come preside, Trespidi come professore - viene data una «pesante sforbiciata» alle risorse destinate a finanziare, in tutto o in parte, progetti che aiutavano le scuole a migliorare servizi vitali: come corsi di alfabetizzazione per i neoarrivati, sportelli di ascolto psicologico, interventi di sostegno alle difficoltà di apprendimento. A fare le spese dei tagli, che segnano il passaggio di testimone tra gli assessori Erika Opizzi e Jonathan Papamarenghi, sono soprattutto i progetti di contrasto della dispersione (scesi del 43% in due anni), di sostegno all'insegnamento dell'italiano agli stranieri (meno 73%), dell'educazione ambientale e alla salute (fondo azzerato).

«Nessuno la voleva» 
«Con grande sincerità il deputato Tommaso Foti, in un recente intervento in consiglio comunale, rivelava che, durante la distribuzione delle deleghe di giunta nell'estate 2017, quella per le politiche scolastiche era rimasta malinconicamente sul tavolo perché "nessuna delle forze politiche o componenti civiche la richiedeva" - annotano Monti e Trespidi - per questo venne poi affidata ad Erika Opizzi in aggiunta alla richiestissima delega sull'urbanistica. Si capisce oggi che, con simile premessa, la scuola non spicchi come una dei centri di frenetica attività della maggioranza; la drastica contrazione di risorse investite lo conferma, sommandosi alla sostanziale inerzia registrata dalla giunta Barbieri sulle politiche scolastiche (vedi rinvio della apertura dell'asilo nido a Borgotrabbia oppure la stasi completa sul progetto, pure inserito tra gli obiettivi strategici del Comune, per la creazione degli Istituti Comprensivi in città)».

«Segnali negativi» 
Proseguono: «Malinconicamente registriamo che per un intero anno scolastico di sostegno ai progetti educativi delle nostre scuole il Comune di Piacenza spende 36.000 euro, meno dei 40.000 euro che, ad esempio, spende per due giornate di "Festival del Giallo", l'iniziativa culturale prevista per il 17-18 novembre che, in contesto di rimpasto di giunta, segna il passo d'addio dell'assessore Polledri alla guida della politica culturale cittadina. Contro questi segnali negativi siamo convinti che non ci possa essere gestione responsabile di una città senza investimento sul suo futuro, senza quel respiro ideale che spinge ad una decisa azione a supporto dei più giovani e, tra questi, a chi è in maggiore difficoltà. La scuola non è relegabile a un problema tra gli altri, a cui prestare attenzione solo quando le circostanze esterne lo consentono, ma uno dei punti irrinunciabili a cui legare la valutazione dell'operato di una amministrazione locale al termine del suo mandato. Con buona pace di chi pensa che non valga la pena occuparsi di scuola perché non dà ritorno sul piano politico».

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