LE ANALISI DEL DOPO URNE IN CHIAVE PALAZZO MERCANTI.
POLLEDRI: «FDI SI
AVVIA A DIVENTARE IL PRIMO PARTITO»
Il dato del civismo, un «civismo
autentico e maturo», mette in evidenza Gianni D'Amo, unitamente
al tema dell'ambientalismo che è
emerso «forte in tutte le liste» anche
se in modo e sotto forme diverse dal
passato. E poi, dal suo punto di vista
di uomo convintamente di sinistra,
il protagonismo di un centrosinistra
«largo» che «tenendo insieme le diverse anime corre per vincere».
Questi, secondo D'Amo, gli insegnamenti da trarre dal passaggio elettorale di domenica e lunedì, in vista
dell'appuntamento centrale nel Piacentino, le comunali di metà 2022
per il capoluogo, con la sfida al centrodestra della sindaca uscente Patrizia Barbieri.
«L'idea di una politica fatta a colpi
di like non porta a buoni risultati»,
fa eco dal campo del centrodestra
l'analisi di Massimo Polledri:
«Smantellare i partiti non è stata una
grande invenzione, e soprattutto paga la competenza dei candidati», dice il leghista di lungo corso in aperta autocritica col suo schieramento.
Parte, D'Amo, dai «buoni risultati»
di Napoli, Milano e Bologna: «Insegnano che un centrosinistra largo è
la pre-condizione per costruire
qualcosa. Da questo punto di vista
mi sembra che l'esperienza che è
stata avviata a Piacenza nei mesi
scorsi stia in questo solco e penso
che questi risultati, anche se dobbiamo aspettare i ballotaggi, siano
un buon viatico».
Alternativa per Piacenza
Il riferimento è a "Alternativa per
Piacenza", il tavolo del centrosinistra
avviato nei mesi scorsi come lavoro
di avvicinamento politico-programmatico al voto della primavera prossima. D'Amo partecipa, con lui il Pd,
i civici di Piacenza Oltre (Roberto
Colla) e Piacenza del futuro (Samuele Raggi), il 5stelle Sergio Dagnino, i
Comunisti italiani, più associazioni
e movimenti interessati al percorso
ma riservandosi di aderire o meno:
dal Prc ad Azione di Carlo Calenda,
dal mondo ecologista riconducibile ad alcuni esponenti di Legambiente a quello della cooperazione
sociale e dei diritti (Arcigay).
Tavolo, "Alternativa per Piacenza",
che per domani sera ha convocato
un'assemblea plenaria dei sostenitori con all'ordine del giorno «l'approvazione delle sue regole di funzionamento, l'aggiornamento sullo
stato di avanzamento dei gruppi tematici, la conferma del portavoce
(il giornalista Mattia Motta, ndr) o
proposte alternative, idee per inizio
raccolta fondi e finanziamenti».
«Siamo in una fase molto fluida»,
continua D'Amo il suo ragionamento post elezioni anticipando valutazioni che verosimilmente riporterà
al tavolo del centrosinistra, «si è visto come nelle città al voto non ci
fossero le stesse liste, significa che le
forze politiche, i movimenti, le associazioni devono essere capaci di
coagulare questi modelli culturali e
sociali in ogni realtà amministrativa». E esemplifica: «Mi sembra che
ci sia una componente ambientalista forte in tutte le liste, è bene riuscire a superare questa modalità dispersiva portando a compimento
dei processi di riaggregazione».
Infine «il grande risultato delle liste
civiche», sottolinea D'Amo guardando al dato nazionale, «civiche vere,
nomi sia legati al sindaco vincente
sia in altre situazioni», è la strada da
battere come «buon augurio anche a Piacenza». Fermo restando che
«c'è da recuperare una parte di quel
50% che non è andato a votare».
Deficit di partecipazione
«I momenti di partecipazione vanno intensificati», considera da parte sua Massimo Polledri in un ideale confronto a due voci sui risultati
del voto sia nazionale sia locale. Ritrovandosi con D'Amo sul contrasto all'astensionismo. E d'altro canto quella di cui in primis l'ex onorevole leghista lamenta la mancanza
è la partecipazione politica all'interno delle coalizioni di centrodestra:
«Aver chiuso le officine dei partiti,
anche perché potevano disturbare
le delicate orecchie del sindaco che
preferisce il silenzio, è rischioso, finisce che ci si trova soli e col silenzio si finisce per addormentarsi». Fa
eccezione FdI, «dove la sede di partito è aperta perché c'è il vecchio
Tommaso (Foti, ndr)», annota Polledri rendendo evidente che nel dire quelle cose abbia in mente anzitutto Palazzo Mercanti, realtà che lo
ha visto assessore (Cultura e Sport)
nel primo anno e mezzo della giunta Barbieri prima del brusco siluramento da parte della sindaca. «Intensificare», dunque «i momenti di partecipazione», è la sua esortazione nell'osservare come «nelle
grandi città, a parte Torino, non sia
andata bene, mentre nelle piccole
mi pare che le cose abbiano funzionato meglio anche per la Lega».
All'indice la «politica fatta soltanto
a colpi di like», ammonisce con lo
sguardo rivolto segnatamente al
Carroccio, dove peraltro «Salvini è
sicuramente saldamente in sella»,
e però «credo che la questione settentrionale si debba porre all'interno del partito», perché «di fatto nelle roccaforti del Nord la Lega ha tenuto e anche guadagnato».
Alle comunali 2022 deve peraltro
guardarsi dall'offensiva di FdI che,
secondo Polledri, «è avviato a diventare forse la prima forza politica a
Piacenza». Guardando a Cortemaggiore, dove, vincendo una contesa
tutta interna al centrodestra, è stato
eletto sindaco il coordinatore provinciale del Carroccio, Luigi Merli,
«sicuramente Rancan ha dato una
grande prova di forza, oggi è l'uomo
forte della Lega e deve prendere in
mano il partito», gli riconosce l'ex
onorevole. «L'altro risultato fantastico è Fiorenzuola, dove c'è un sindaco rieletto (Romeo Gandolfi, ndr)
che ha una sua credibilità anche
personale: bisogna tornare ai sindaci che fanno politica ma che sanno
mettere a posto i tombini, la gente
guarda anche alle cose di base», si
dice convinto Polledri indicando
l'importanza di candidati che «premino la competenza». E come metodo di selezione «non vedrei male
neanche una "gazebata" con una
corsa plurima di nomi, non credo
che le primarie debbano essere solo un patrimonio della sinistra».
La segreteria della Lega
La segreteria della Lega ha affidato
a un comunicato di Luca Zandonella e Giampaolo Maloberti, il commento ai risultati piacentini delle comunali: «Il centrodestra, guidato
dalla Lega, si è dimostrato ancora
una volta predominante nella nostra provincia». «Netta vittoria» a
Fiorenzuola e Rottofreno, idem a
Cortemaggiore con Luigi Merli sindaco, «importante inoltre la riconquista di Gropparello». E «nei pochi
casi dove invece non siamo riusciti
a vincere faremo tesoro dei nostri
errori. Ora la sfida più importante
passa a Piacenza: riconfermarsi per
un altro mandato»
Libertà