Rassegna Stampa

La sfida per la citta' - D'Amo: alleanza larga - Lega: puntiamo al bis

Data: 06/10/2021

LE ANALISI DEL DOPO URNE IN CHIAVE PALAZZO MERCANTI. 
POLLEDRI: «FDI SI AVVIA A DIVENTARE IL PRIMO PARTITO»

Il dato del civismo, un «civismo autentico e maturo», mette in evidenza Gianni D'Amo, unitamente al tema dell'ambientalismo che è emerso «forte in tutte le liste» anche se in modo e sotto forme diverse dal passato. E poi, dal suo punto di vista di uomo convintamente di sinistra, il protagonismo di un centrosinistra «largo» che «tenendo insieme le diverse anime corre per vincere». Questi, secondo D'Amo, gli insegnamenti da trarre dal passaggio elettorale di domenica e lunedì, in vista dell'appuntamento centrale nel Piacentino, le comunali di metà 2022 per il capoluogo, con la sfida al centrodestra della sindaca uscente Patrizia Barbieri. «L'idea di una politica fatta a colpi di like non porta a buoni risultati», fa eco dal campo del centrodestra l'analisi di Massimo Polledri: «Smantellare i partiti non è stata una grande invenzione, e soprattutto paga la competenza dei candidati», dice il leghista di lungo corso in aperta autocritica col suo schieramento. Parte, D'Amo, dai «buoni risultati» di Napoli, Milano e Bologna: «Insegnano che un centrosinistra largo è la pre-condizione per costruire qualcosa. Da questo punto di vista mi sembra che l'esperienza che è stata avviata a Piacenza nei mesi scorsi stia in questo solco e penso che questi risultati, anche se dobbiamo aspettare i ballotaggi, siano un buon viatico».

Alternativa per Piacenza 
Il riferimento è a "Alternativa per Piacenza", il tavolo del centrosinistra avviato nei mesi scorsi come lavoro di avvicinamento politico-programmatico al voto della primavera prossima. D'Amo partecipa, con lui il Pd, i civici di Piacenza Oltre (Roberto Colla) e Piacenza del futuro (Samuele Raggi), il 5stelle Sergio Dagnino, i Comunisti italiani, più associazioni e movimenti interessati al percorso ma riservandosi di aderire o meno: dal Prc ad Azione di Carlo Calenda, dal mondo ecologista riconducibile ad alcuni esponenti di Legambiente a quello della cooperazione sociale e dei diritti (Arcigay). Tavolo, "Alternativa per Piacenza", che per domani sera ha convocato un'assemblea plenaria dei sostenitori con all'ordine del giorno «l'approvazione delle sue regole di funzionamento, l'aggiornamento sullo stato di avanzamento dei gruppi tematici, la conferma del portavoce (il giornalista Mattia Motta, ndr) o proposte alternative, idee per inizio raccolta fondi e finanziamenti». «Siamo in una fase molto fluida», continua D'Amo il suo ragionamento post elezioni anticipando valutazioni che verosimilmente riporterà al tavolo del centrosinistra, «si è visto come nelle città al voto non ci fossero le stesse liste, significa che le forze politiche, i movimenti, le associazioni devono essere capaci di coagulare questi modelli culturali e sociali in ogni realtà amministrativa». E esemplifica: «Mi sembra che ci sia una componente ambientalista forte in tutte le liste, è bene riuscire a superare questa modalità dispersiva portando a compimento dei processi di riaggregazione». Infine «il grande risultato delle liste civiche», sottolinea D'Amo guardando al dato nazionale, «civiche vere, nomi sia legati al sindaco vincente sia in altre situazioni», è la strada da battere come «buon augurio anche a Piacenza». Fermo restando che «c'è da recuperare una parte di quel 50% che non è andato a votare».

Deficit di partecipazione 
«I momenti di partecipazione vanno intensificati», considera da parte sua Massimo Polledri in un ideale confronto a due voci sui risultati del voto sia nazionale sia locale. Ritrovandosi con D'Amo sul contrasto all'astensionismo. E d'altro canto quella di cui in primis l'ex onorevole leghista lamenta la mancanza è la partecipazione politica all'interno delle coalizioni di centrodestra: «Aver chiuso le officine dei partiti, anche perché potevano disturbare le delicate orecchie del sindaco che preferisce il silenzio, è rischioso, finisce che ci si trova soli e col silenzio si finisce per addormentarsi». Fa eccezione FdI, «dove la sede di partito è aperta perché c'è il vecchio Tommaso (Foti, ndr)», annota Polledri rendendo evidente che nel dire quelle cose abbia in mente anzitutto Palazzo Mercanti, realtà che lo ha visto assessore (Cultura e Sport) nel primo anno e mezzo della giunta Barbieri prima del brusco siluramento da parte della sindaca. «Intensificare», dunque «i momenti di partecipazione», è la sua esortazione nell'osservare come «nelle grandi città, a parte Torino, non sia andata bene, mentre nelle piccole mi pare che le cose abbiano funzionato meglio anche per la Lega». All'indice la «politica fatta soltanto a colpi di like», ammonisce con lo sguardo rivolto segnatamente al Carroccio, dove peraltro «Salvini è sicuramente saldamente in sella», e però «credo che la questione settentrionale si debba porre all'interno del partito», perché «di fatto nelle roccaforti del Nord la Lega ha tenuto e anche guadagnato». Alle comunali 2022 deve peraltro guardarsi dall'offensiva di FdI che, secondo Polledri, «è avviato a diventare forse la prima forza politica a Piacenza». Guardando a Cortemaggiore, dove, vincendo una contesa tutta interna al centrodestra, è stato eletto sindaco il coordinatore provinciale del Carroccio, Luigi Merli, «sicuramente Rancan ha dato una grande prova di forza, oggi è l'uomo forte della Lega e deve prendere in mano il partito», gli riconosce l'ex onorevole. «L'altro risultato fantastico è Fiorenzuola, dove c'è un sindaco rieletto (Romeo Gandolfi, ndr) che ha una sua credibilità anche personale: bisogna tornare ai sindaci che fanno politica ma che sanno mettere a posto i tombini, la gente guarda anche alle cose di base», si dice convinto Polledri indicando l'importanza di candidati che «premino la competenza». E come metodo di selezione «non vedrei male neanche una "gazebata" con una corsa plurima di nomi, non credo che le primarie debbano essere solo un patrimonio della sinistra».

La segreteria della Lega 
La segreteria della Lega ha affidato a un comunicato di Luca Zandonella e Giampaolo Maloberti, il commento ai risultati piacentini delle comunali: «Il centrodestra, guidato dalla Lega, si è dimostrato ancora una volta predominante nella nostra provincia». «Netta vittoria» a Fiorenzuola e Rottofreno, idem a Cortemaggiore con Luigi Merli sindaco, «importante inoltre la riconquista di Gropparello». E «nei pochi casi dove invece non siamo riusciti a vincere faremo tesoro dei nostri errori. Ora la sfida più importante passa a Piacenza: riconfermarsi per un altro mandato»

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