Rassegna Stampa

Mi sento orfano del '68

Data: 29/07/2018

Lettera aperta al quotidiano Libertà del Sig. Vittorio Melandri

FU UN CAMBIO DI PASSO

Mi sento orfano del '68, di quel sommovimento culturale e poi politico che ha preso avvio a metà anni sessanta nelle università americane, per poi esplodere in Europa con il "maggio" francese del 1968 appunto, e svilupparsi in Italia nel 1969, senza però mutare più denominazione. Me ne sento orfano nel senso letterale del termine, dato che son partito per il militare di leva a gennaio 1969 e son tornato ad aprile 1970. Anche con il senno del poi però, non finisco mai di sentirmi debitore di un cambio di passo culturale, che al '68 dobbiamo tutti, estimatori e detrattori. Che poi, a "sinistra" in particolar modo, si sia buttato il meglio e magari tenuto il peggio, di quanto il '68 abbia messo in movimento, è storia amara degli ultimi 30 anni, ma non trasforma l'oro in piombo, come certa destra capace solo di sfruttare gli errori degli altri ama indicare. Ne è esemplare dimostrazione l'editoriale di Libertà del 28 luglio a firma dell'On. Tommaso Foti, editoriale dedicato allo stato della sanità a Piacenza, condivisibile sino a 4 righe dal termine, quando, al momento di passare dalle analisi alle proposte, gli riesce solo di incornare furioso il sol dell'avvenire, solo perché ancora rosso e mai destinato a diventare lugubramente nero.

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