Rassegna Stampa

Offerti posti ai Liberali ma Sforza va all'attacco di Barbieri e partiti

Data: 23/06/2022

Il leader: «Appello vuoto» E alla sindaca: «Non ha messo mai impegni per iscritto»

Adesso arriva anche la promessa di posti in giunta. Il centrodestra prova fino all'ultimo a risolvere l'impasse che si è creato con i Liberali. Ieri le segreterie dei partiti del centrodestra (Lega, FdI e FI) hanno rivolto un nuovo appello agli ex alleati «affinché si trovi lo spazio per un incontro finalizzato al loro coinvolgimento nella squadra che amministrerà Piacenza con Patrizia Barbieri». Ma a 48 ore dalla chiusura dei giochi, la salita appare ancora ripidissima. In attesa di conoscere il responso dell'associazione Liberali (ieri sera la riunione è andata avanti fino a tarda sera), Corrado Sforza Fogliani ha infatti pubblicato un tweet che se non è una chiusura, poco ci manca: «Appello pieno di vuoto, di parole e di concetti, delle segreterie di Forza Italia, Lega e Fardelli d'Italia (lo scrive così, ndr). Scopo: dimostrare che ci sono anche loro». Non solo. 

«Dalla sindachessa attacco violento» 
Nelle stesse ore ha diramato una nota dai toni tutt'altro che concilianti in cui risponde alla sindaca Patrizia Barbieri (che ieri aveva detto: «Sforza non mi parla») spiegando le ragioni del mancato confronto: «Il centrodestra non è quello che così si chiama ma quello che da centrodestra si comporta». «Il violento attacco che la sindachessa (Sforza la chiama sempre così-ndr) ha sferrato alla mia persona, è ingeneroso prima ancora che infondato. Ho deciso di non "parlarle", è vero. Ma il metodo di scambiarsi, invece, scritti, lo ha imposto lei» dice Sforza in apertura prima di addentrarsi nel racconto. «Lo "strappo" coi Liberali non è di ieri e neanche di ieri l'altro. Risale ad anni fa, quando le presentammo un documento con diverse proposte solo da attuare e senza che le stesse comportassero per il Comune un euro solo di spesa. Le proposte erano condivise (con firme) da tutti gli altri rappresentanti di tutte le forze che sostenevano allora il suo centrodestra, on. Foti compreso. Fu là che i Liberali compresero che occorreva procedere sempre con atto scritto. Nell'immediatezza della presentazione del documento in parola la sindachessa aveva infatti mostrato assenso (verbale e comportamentale) e, successivamente, non attuando peraltro anche uno solo dei punti unanimemente proposti e verbalmente accettati (e tantomeno non contrastati)». 

«Barbieri specialista di parole» 
«In tutto il suo periodo amministrativo, la sindachessa non ha fatto un'opera che la caratterizzasse rispetto ad una giunta di sinistra. Quando glielo abbiamo più e più volte fatto notare, la sindachessa ci ha sempre risposto a suo modo, nel modo in cui ha condotto la propria campagna elettorale: da specialista di parole e, quindi, con frasi apodittiche, autoelogiative, mai esemplificando neppure una volta, a cominciare dal suo primo videomessaggio». 

«Candidatura unilaterale» 
«A seguire, i partiti del centrodestra (che noi cominciammo a definire "finto centrodestra") iniziarono ad attaccare l'Associazione Liberali Piacentini. Poi senza alcuna formale condivisione cala- rono - unilateralmente - la candidatura Barbieri per le elezioni comunali. I Liberali - nei cui confronti la candidatura Barbieri si poneva come atto di sfida - non contrastarono la candidatura stessa, la accettarono invece ispirandosi al comune interesse di non dividersi. Tuttavia al protrarsi dell'assenza di ogni programma concordarono un interpello in forma scritta di come il "centrodestra" si atteggiasse a fronte di alcune iniziative, opere ed elementi comportamentali, ritenuti dai Liberali caratterizzanti. Il "centrodestra" delegò Foti a rispondere e le sue risposte (per l'interferenza, si dice e si suppone, della sindachessa) furono deludenti e così le ritenne anche l'Associazione Liberali. Rinnovammo richieste, interpelli, rappresentazioni e problemi sempre ricevendo piene assicurazioni verbali non accompagnate da fatti conseguenti». 

«Costretti ad andare da soli» 
« Fu ciò che mise l'Associazione Liberali nella condizione di dover presentare una propria autonoma candidatura ed una propria autonoma lista» che ha ottenuto l'8,3%». «Il violento attacco della sindachessa mi addolora e lo attribuisco per il vero non a sua responsabilità, ma a responsabilità (fin dall'inizio, col rifiuto dell'apparentamento con noi) di chi oggi l'attornia, esponenti di vario genere ed origine, chiedendomi io perché mai la sindachessa, conoscendo le posizioni liberali da tempo, si infastidisca di mettere per iscritto il suo pensiero sulle stesse». 

«Nessuna imposizione» 
E infine: «Scuso la sindachessa, proprio anche dal lato degli ipotizzati condizionamenti, mentre invece più difficilmente posso scusarla di aver fatto saltare un già avviato incontro con l'affermazione che non avrebbe accettato "imposizioni" da parte mia. Dal canto mio, presterò osservanza a quanto deciderà l'Assemblea dei Liberali già convocata, quale che sia la decisione, sempre più convinto che il centrodestra (come il centrosinistra) non è quello che così si chiama ma quello che da centrodestra (a cominciare dal metodo liberale del leale confronto) si comporta, nei fatti».

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