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Reggi: 'Ciao veciu', amavi e eri in sintonia con la gente'

Data: 20/09/2018

IL CORDOGLIO DELL'EX SINDACO E DELLA LEGA

Politicamente bipartisan e per niente convenzionali gli attestati di cordoglio per la scomparsa di Gian Luigi Boiardi. Anche ieri non si è interrotto il flusso dei comunicati di esponenti della politica piacentina di cui Boiardi, che militava nei Ds poi confluiti nel Pd, è stato un protagonista soprattutto dal 2004 al 2009, quando, oltre a essere sindaco di Monticelli (dal 1997 al 2007), ha presieduto la Provincia trovandosi anche a sedere, seppur per un breve periodo di tempo, su un seggio da deputato.

I leghisti Murelli e Pisani 
La Lega, in una nota dei parlamentari Elena Murelli e Pietro Pisani, nell'esprimere le condoglianze alla famiglia, descrive «Gianluigi» come una persona con «grande capacità di relazioni personali e grande amore per la sua terra». «Sul piano politico si è sempre impegnato per il bene comune, fedele a quella sinistra in cui ha sempre militato», continuano Murelli e Pisani riconoscendogli di avere «mantenuto un'indipendenza intellettuale, anche all'interno del suo partito, che lo ha contraddistinto nell'azione politica e amministrativa». «Pur di seguire da vicino la Provincia», concludono in riferimento al cumulo delle tre cariche elettive che fu al centro di polemica, «ha rinunciato al mandato parlamentare, un gesto raro e di tutto rispetto». 

Roberto Reggi (Pd) 
La foto di una esibizione in copia alla chitarra l'ha pubblicata su Facebook Roberto Reggi. La chitarra e la musica erano tra le passioni di Boiardi: «Voglio ricordarti così Gigi, mentre facciamo "politica" insieme suonando la chitarra», scrive l'ex sindaco di Piacenza nel commento alla foto: «Sei stato un compagno schietto e appassionato di una grande avventura amministrativa, sempre in sintonia con la gente che amavi profondamente», gli si rivolge direttamente salutandolo "Ciao veciù!» e mandando «un abbraccio a Barbara e Silvia (rispettivamente moglie e figlia, ndr) e una preghiera».

Tifoso della candidatura 
Reggi della candidatura di Boiardi alla presidenza della Provincia nel 2004 era stato uno dei tifosi. Un passaggio che nel centrosinistra aveva creato una forte conflittualità per divergenze sui nomi che sottendevano quelle sulla linea politica e sul perimetro, più o meno moderato, più o meno orientato a sinistra, della coalizione. Boiardi la spuntò e vinse le elezioni contro il centrodestra di Tommaso Foti, nonostante un pezzo da novanta dell'Ulivo come il presidente uscente della Provincia Dario Squeri avesse clamorosamente rotto con i suoi invitando a  votare per lo schieramento avversario.

Coabitazione istituzionale 
La coabitazione che iniziò tra l'ente via Garibaldi retto da Boiardi e il Comune guidato dal 2002 da Reggi prometteva bene dal punto di vista dell'intesa istituzionale considerata l'omogeneità politica delle due amministrazioni locali. Non furono però tutte rose e fiori, la «grande avventura politica», come ne parla l'ex sindaco, ha conosciuto momenti di tensione anche molto alta.  

Scontro sull'inceneritore 
Una polemica durissima si aprì sull'inceneritore a fine 2007, con Reggi fresco di rielezione: il sindaco era per un potenziamento da 120mila a 135mila tonnellate dei rifiuti inceneriti così da evitare di esportare, come stava avvenendo, circa 10mila tonnellate di immondizia fuori provincia, che era l'eccedenza prodotta dal nostro territorio e il cui smaltimento in discarica costava sugli 1,8 milioni di euro all'anno. Se ne sarebbero ottenuti risparmi per alleggerire la bolletta sugli utenti. Una tesi che incontrò la ferma opposizione della Provincia (sostenuta dagli ambientalisti) a cui spetta l'autorizzazione agli aumento della potenza dell'inceneritore. Si spinga piuttosto sulla raccolta differenziata, era la linea di via Garibaldi, al fine di raggiungere l'obiettivo del 50% fissato dal piano provinciale, così da eliminare a necessità di dover conferire rifiuti altrove. Reggi non le mandò a dire a Boiardi, né le repliche furono tenere. Uno scontro al calor bianco tra i due compagni di partito nel Pd che alla fine si chiuse all'interno dell'Agenzia d'ambito, con il mantenimento dello status quo per l'inceneritore, ma con la Provincia che si impegnava a destinare risorse aggiuntive al potenziamento della raccolta differenziata.

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