IL CORDOGLIO DELL'EX SINDACO E DELLA LEGA
Politicamente bipartisan e per
niente convenzionali gli attestati
di cordoglio per la scomparsa di
Gian Luigi Boiardi. Anche ieri non
si è interrotto il flusso dei comunicati
di esponenti della politica piacentina
di cui Boiardi, che militava
nei Ds poi confluiti nel Pd, è stato
un protagonista soprattutto dal
2004 al 2009, quando, oltre a essere
sindaco di Monticelli (dal 1997
al 2007), ha presieduto la Provincia
trovandosi anche a sedere, seppur
per un breve periodo di tempo,
su un seggio da deputato.
I leghisti Murelli e Pisani
La Lega, in una nota dei parlamentari
Elena Murelli e Pietro Pisani,
nell'esprimere le condoglianze alla
famiglia, descrive «Gianluigi» come una persona con «grande capacità
di relazioni personali e grande
amore per la sua terra». «Sul piano
politico si è sempre impegnato
per il bene comune, fedele a quella
sinistra in cui ha sempre militato»,
continuano Murelli e Pisani riconoscendogli
di avere «mantenuto
un'indipendenza intellettuale,
anche all'interno del suo partito,
che lo ha contraddistinto nell'azione
politica e amministrativa».
«Pur di seguire da vicino la Provincia»,
concludono in riferimento al
cumulo delle tre cariche elettive
che fu al centro di polemica, «ha rinunciato
al mandato parlamentare,
un gesto raro e di tutto rispetto».
Roberto Reggi (Pd)
La foto di una esibizione in copia alla chitarra l'ha pubblicata su Facebook
Roberto Reggi. La chitarra
e la musica erano tra le passioni di
Boiardi: «Voglio ricordarti così Gigi,
mentre facciamo "politica" insieme
suonando la chitarra», scrive
l'ex sindaco di Piacenza nel
commento alla foto: «Sei stato un compagno schietto e appassionato
di una grande avventura amministrativa,
sempre in sintonia con
la gente che amavi profondamente»,
gli si rivolge direttamente salutandolo
"Ciao veciù!» e mandando
«un abbraccio a Barbara e Silvia
(rispettivamente moglie e figlia,
ndr) e una preghiera».
Tifoso della candidatura
Reggi della candidatura di Boiardi
alla presidenza della Provincia
nel 2004 era stato uno dei tifosi. Un
passaggio che nel centrosinistra
aveva creato una forte conflittualità
per divergenze sui nomi che
sottendevano quelle sulla linea
politica e sul perimetro, più o meno
moderato, più o meno orientato
a sinistra, della coalizione.
Boiardi la spuntò e vinse le elezioni
contro il centrodestra di Tommaso
Foti, nonostante un pezzo
da novanta dell'Ulivo come il presidente
uscente della Provincia
Dario Squeri avesse clamorosamente
rotto con i suoi invitando a votare per lo schieramento avversario.
Coabitazione istituzionale
La coabitazione che iniziò tra l'ente
via Garibaldi retto da Boiardi e
il Comune guidato dal 2002 da
Reggi prometteva bene dal punto
di vista dell'intesa istituzionale
considerata l'omogeneità politica
delle due amministrazioni locali.
Non furono però tutte rose e fiori,
la «grande avventura politica», come
ne parla l'ex sindaco, ha conosciuto
momenti di tensione anche
molto alta.
Scontro sull'inceneritore
Una polemica durissima si aprì
sull'inceneritore a fine 2007, con
Reggi fresco di rielezione: il sindaco
era per un potenziamento da
120mila a 135mila tonnellate dei
rifiuti inceneriti così da evitare di
esportare, come stava avvenendo,
circa 10mila tonnellate di immondizia
fuori provincia, che era l'eccedenza
prodotta dal nostro territorio e il cui smaltimento in discarica
costava sugli 1,8 milioni di euro
all'anno. Se ne sarebbero ottenuti
risparmi per alleggerire la bolletta
sugli utenti.
Una tesi che incontrò la ferma opposizione
della Provincia (sostenuta
dagli ambientalisti) a cui spetta
l'autorizzazione agli aumento
della potenza dell'inceneritore. Si
spinga piuttosto sulla raccolta differenziata,
era la linea di via Garibaldi,
al fine di raggiungere l'obiettivo
del 50% fissato dal piano provinciale,
così da eliminare a necessità
di dover conferire rifiuti altrove.
Reggi non le mandò a dire a
Boiardi, né le repliche furono tenere.
Uno scontro al calor bianco
tra i due compagni di partito nel
Pd che alla fine si chiuse all'interno
dell'Agenzia d'ambito, con il
mantenimento dello status quo
per l'inceneritore, ma con la Provincia
che si impegnava a destinare
risorse aggiuntive al potenziamento
della raccolta differenziata.
Libertà