Rassegna Stampa

Rizzi: se vince Barbieri i veri sindaci saranno Foti e Salvini

Data: 24/06/2017

Rizzi: se vince Barbieri i veri sindaci saranno Foti e Salvini 

IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA: «NO ALLA RABBIA E AI SALTI NEL BUIO, VENGA FUORI L'UMANITÀ DI PIACENZA» 

<<Una destra estremista spaccia il vecchio per il nuovo, è mia la sfida del cambiamento» 

PIACENZA • «Non vogliamo la rabbia, vogliamo una Piacenza aperta, dove far crescere i bambini divertendoci, vogliamo l'umanità di Piacenza, che alla fine di questa campagna elettorale è venuta fuori: è qualche giorno che vedo un po' più di sorrisi, di riconoscenza, la gente che riconosce che la nostra città è bella. Alla fine l'aria nuova di Piacenza, quella vera, si è fatta sentire, e domenica ce la facciamo». Un appassionato sprone alla rimonta sono state le parole con cui Paolo Rizzi ha chiuso ieri sera in piazza Duomo la campagna elettorale. Per esprimere la fiducia che recuperare i sei punti e mezzo di distacco del primo turno da Patrizia Barbieri è un obiettivo alla portata del candidato sindaco del centrosinistra. L'esortazione ai piacentini di tenere in debito conto la posta in gioco domani alle urne passa dal monito sul «salto nel buio» che la città rischia se prevalesse una coalizione trainata da una «destra estremista». Così viene definito lo schieramento della Barbieri in un comunicato di appello al voto diffuso ieri da Rizzi: «Occorre una nuova amministrazione alla guida della nostra comunità che merita apertura e sviluppo, in un clima di fiducia e non di paura», si legge, «dietro al mio volto c'è una squadra di persone che hanno accettato questa sfida al cambiamento, nel solco della coerenza di quei valori di rispetto, di attenzione ai più deboli, di apprezzamento delle competenze e dell'apporto prezioso che ognuno ha e che costruisce la comunità di cui fa parte. Dietro al mio volto ci sono i giovani che si rifiutano di ragionare con facili e falsi slogan populisti che illudono la gente predicando l'intolleranza, le false soluzioni drastiche a problemi difficili e complessi». Nel sottolineare il suo profilo civico senza tessere di partito, Rizzi ammonisce dal lasciare che «la nostra città si avventuri in una esperienza amministrativa di destra "dura e pura" che viene rappresentata dall'altro schieramento, dietro al quale c'è una coalizione largamente dominata da forze estreme di destra, populiste e demagogiche. Decidiamo, invece, uniti, un vero e serio cambiamento, deciso nelle idee, ma moderato e attento alle esigenze di tutti e senza paure». E se la rivale si accredita come paladina del rinnovamento, Rizzi replica polemico: «Spacciano il vecchio per il nuovo, questa è la strategia della destra, una strategia insolita quantomeno per il curriculum di Barbieri, candidata alle politiche già negli anni'90, sindaco di Castelvetro per dieci anni, assessore provinciale per cinque anni. Non è esattamente nella posizione di poter parlare di rinnovamento, soprattutto a me». «Ma è soprattutto per la squadra che affianca, anzi sovrasta la candidata, che non capisco davvero come ci si possa presentare nel segno del rinnovamento , incalza Rizzi, «i veri sindaci di Piacenza, se dovesse vincere la Barbieri, saranno Foti da una parte e Salvini dall'altra tramite i suoi adepti locali una volta che avranno stabilito le gerarchie piacentine». «Da questa strategia - prosegue Rizzi - è nata una proposta che di innovativo nei contenuti non ha nulla, con un programma che è equamente diviso tra cose già fatte dall'attuale amministrazione e proclami irrealizzabili».

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