IL DESTINO DELL'IMPIANTO DI BORGOFORTE
La giunta Barbieri rilancia sul teleriscaldamento rinnovando l'accordo con
Iren sui nuovi edifici da allacciare alla rete da qui al 2022. Posa di tubi che intanto avanza a completamento del programma concordato in precedenza: lunedì partiranno i lavori in via Cavour nel
tratto tra via Bacciocchi e l'incrocio con
le vie Roma e Borghetto (v. "Libertà" di
ieri).
Ma l'aggiornamento dell'accordo siglato la prima volta nel 2009 viene naturale leggerlo come il segno di un orientamento per il mantenimento in funzione del termovalorizzatore che già
nell'amministrazione in carica si era evidenziato. A fronte della programmazione regionale che indica dal 2020 l'ipotetica chiusura dell'impianto di Borgoforte, era stato Tommaso Foti (Fdi), in un
consiglio comunale di marzo ad ammonire dalle conseguenze negative di una
scelta di quel tipo, a partire dal rischio
concreto di un rincaro della tariffa rifiuti (Tari), senza contare i costi ambientali sia in termini di camion in movimento da tutti gli angoli della provincia per
trasportare all'inceneritore di Parma i
nostri rifiuti sia per il venir meno di uno
degli impianti di alimentazione del teleriscaldamento che fa risparmiare combustione di gasolio. Morale: vale la pena tenerlo aperto l'inceneritore.
Un ragionamento, quello di Foti, che pare riflettere un'idea diffuso nell'amministrazione Barbieri. E non solo: anche
Massimo Trespidi (Liberi) ha battuto un
tasto analogo, esortando ad affrontare al più presto il tema nelle aule consiliari.
Libertà