IL DEPUTATO FOTI (FDI) SUL COMPLESSO DI CAORSO
«Il definitivo smantellamento della Centrale nucleare, fissato per il 2031,
appare un miraggio tenuto conto del
ritmo con cui, negli ultimi 20 anni, i
lavori sono stati eseguiti». Non usa
mezzi termini Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d'Italia, già
protagonista di una lunga serie di interrogazioni parlamentari sul tema.
«Da diversi lustri - rivendica Foti - mi
impegno a monitorare l'attività di
"decommissioning" della centrale di
Caorso, denunciando nelle sedi parlamentari e a più riprese i sistematici ritardi nella stessa». Per il deputato di Fratelli d'Italia «a distanza di oltre 30 anni dal referendum che abolì la possibilità di produrre energia nucleare nel nostro Paese, appare paradossale apprendere dall'amministratore delegato di Sogin che i tempi fissati per lo smantellamento della
nostra, e di altre centrali, risultino così diluiti nel tempo». «E' bene avere
chiaro - rimarca l'esponente del movimento politico di Giorgia Meloni -
che, in assenza della realizzazione del
deposito nazionale dei rifiuti nucleari, anche l'obiettivo del 2031 rischia di
ridursi ad esercizio di pura fantasia.
Sul detto deposito, al momento, regna infatti un silenzio di tomba».
Nell'interrogazione rivolta ai Ministri
dello sviluppo economico e dell'ambiente, il parlamentare piacentino
chiede di conoscere «quali iniziative
intendano assumere, con particolare riferimento alla Centrale nucleare
di Caorso, per arrivare alla completa
cessazione delle attività negli impianti dislocati nel Paese, in tempi realistici ed adeguati alle aspettative dei
cittadini. Di questo passo altrimenti
- conclude il deputato piacentino - si
rischia di parlare dell'anno del mai».
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