Rassegna Stampa

'Ordinanze Covid alimentano il caos, a farne le spese commercianti e consumatori'

Data: 15/11/2020

"In un momento già oltremodo difficile sul piano economico, per non parlare di quello sanitario, ci mancano solo i repentini cambi di opinione del Ministro della salute per mandare a fondo la barca. Tanto che viene da chiedersi se Speranza c'è o si fa". Lo sostiene il deputato piacentino Tommaso Foti, vice capogruppo vicario di Fratelli d'Italia alla Camera. "In sole 24 ore, infatti, il Ministro è passato dall'avere concordato con le Regioni l'apertura dalle 5 alle 18 di bar, ristoranti, pub alla chiusura totale degli stessi, eccezion fatta per chi svolge attività d'asporto. E per dare il colpo di grazia ai ristoratori – polemizza il deputato piacentino -. Speranza non ha aspettato neppure che trascorresse la domenica, costringendo così chi si era approvvigionato il giorno prima a buttar via gran parte della fornitura, con ulteriore danno economico che si aggiunge a quello patito dall'inizio dell'epidemia". "Non solo, ma in questa tragica della gestione della crisi sanitaria, in verità ben oltre la farsa atteso i protagonisti, siamo arrivati all'assurda situazione – continua Foti – che vede in vigore al tempo stesso due ordinanze: una della Regione, assunta in regime di "zona gialla", più ristrettiva rispetto alle misure ad essa collegate, e l'altra del Ministro della Salute che, in ragione della classificazione l'Emilia-Romagna in "zona arancione", comporta misure del tutto diverse da quelle regionali". "E così in questa forzosa e illegittima contemporanea coesistenza di ordinanze, se la Regione autorizza, con il consenso di Speranza, l'apertura di bar, ristoranti e pub dalle 5 alle 18, la successiva ordinanza di Speranza, sentito il presidente della Regione, lo vieta. E al contrario – continua il parlamentare di FdI – se l'ordinanza della Regione, con il consenso di Speranza prevede la chiusura di tutte le medie e grandi superfici commerciali, la successiva ordinanza del Ministro della salute, sentito il presidente della Regione, prevede che restino chiusi i soli centri commerciali". "Di questa penosa contraddittorietà di norme frutto di una malsana competizione tra federalismo e centralismo – evidenzia il parlamentare di Fratelli d'Italia – ne fa le spese non certo la burocrazia, che lo stipendio comunque percepisce, ma le migliaia di commercianti, che già la crisi di questi mesi ha lasciato in mutande, e i sempre più disorientati consumatori". "Abbiamo governo e regione almeno la dignità di non produrre altri danni alla nostra gente e si accordino su un'unica ordinanza da mantenere in vigore e fare rispettare. E' nella chiarezza delle norme e non di certo dalla contraddittoria emanazione delle stesse – conclude Foti – che si può poi chiederne il pieno rispetto agli operatori economici e ai cittadini. Diversamente si alimenta solo il caos, che non vorrei che fosse l'obiettivo comune di Ministero e Regione".

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