Rassegna Stampa

'Questa non e' inclusione ma follia. Imparino l'italiano e la storia'

Data: 10/01/2019

LE REAZIONI 
CENTRODESTRA SCATENATO. 
CGIL «INIZIATIVA POSITIVA» 
«Questa non è inclusione ma follia Imparino l'italiano e la storia» 
L'INTERROGAZIONE Fratelli d'Italia interpella il ministro. 
Aimi (Fi): «Avviserò la prefettura» 

HA TROVATO pane per i suoi denti, il centrodestra. Il caso di San Felice scatena una abbuffata di reazioni. Parte Andrea Galli, capogruppo di Forza Italia in Regione: «La decisione del Consiglio di istituto di fare lezioni di Islam e di arabo la domenica è qualcosa che calpesta ogni concetto di integrazione e di sana accoglienza. A chi viene ospitato nel nostro Paese dobbiamo insegnare la lingua, la religione e le tradizioni italiane: non il contrario. Siamo davvero al paradosso». «La decisione è al di là di ogni logica e buon senso, e nulla ha a che fare con l'integrazione e la convivenza civile», aggiunge Enrico Aimi, senatore di Forza Italia. Per Aimi «siamo di fronte a un utilizzo improprio, folle, se non addirittura illegittimo, di locali pubblici. La scuola dovrebbe essere luogo preposto alla vera integrazione di questi bambini, dovrebbe organizzare corsi speciali di italiano, di educazione civica e di studio della Costituzione. Segnalerò la vicenda alla Prefettura e al Ministero dell'Istruzione e degli Interni, con una interrogazione parlamentare». Stefano Bargi, consigliere Lega nord in Regione e Guglielmo Golinelli, deputato del Carroccio alla Camera, spiegano: «Siamo contrari alla cessione delle aule di una scuola pubblica in comodato d'uso a un'associazione islamica per insegnare l'arabo e l'islam. L'integrazione passa per l'adesione a un modello culturale, quello occidentale appunto, e dal parlare correttamente la lingua italiana, che troppo spesso non è sufficientemente conosciuta dagli studenti stranieri, con gravi ripercussioni sulla qualità didattica». «E un'iniziativa inaccettabile che contribuisce a creare ghetti», dichiara la deputata di Fratelli d'Italia Ylenja Lucaselli. «Rimaniamo basiti dalla decisione del Consiglio di istituto delle scuole elementari di San Felice. — dice il vicepresidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti. — Fratelli d'Italia ha già presentato una interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione Marco Bussetti e chiede la immediata sospensione di questa folle iniziativa». «Ciò che appare sbagliato e contro ogni principio di integrazione è l'uso della nostra scuola pubblica nell'insegnamento di lingue e religioni che non appartengono alla nostra cultura — interviene l'onorevole Carlo Giovanardi — La nostra scuola pubblica deve proporre agli studenti provenienti da ogni parte del mondo di ogni cultura e di ogni religione, l insegnamento della lingua italiana, dei principi della nostra Costituzione laica e repubblicana». «Il contrario dell'integrazione. Inaccettabile in scuola pubblica», sostiene il capogruppo di Forza Italia all'Unione dei Comuni area nord Antonio Platis, che ricorda: «Anni fa l'utilizzo di una scuola pubblica di Sassuolo, per consentire lezioni di arabo e di islam agli studenti arabi fu bloccata. Quella di San Felice non deve nemmeno partire». La presidente di `Siamo Modena', Valentina Mazzacurati, considera l'iniziativa «inaccettabile, in quanto crea un precedente pericoloso». Fuori dal coro, la Cgil: «Gli intenti dichiarati dell'associazione sono quelli di educare i bambini all'Islam come cultura di pace e di rispetto ed evitare che i giovani si informino in modo non corretto attraverso altri canali: positivo è che ciò avvenga in maniera trasparente, nei luoghi deputati alla cultura».

Resto del Carlino Modena

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