Rassegna Stampa

'Senso responsabilita' fa di piu' del certificato' - 'No, e' la strada giusta'

Data: 25/07/2021

Centrodestra scettico, centrosinistra a favore. Anche la politica piacentina divisa

Centrodestra scettico con qualche distinguo, centrosinistra a favore. Anche la politica piacentina si divide sul green pass. Fioccano le reazioni alle esortazioni del premier Mario Draghi («Il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche» ed è «una misura che dà serenità» ha sottolineato Draghi. «Con i vecchi parametri molte regioni passerebbero di nuovo in zona gialla, invece così restano in zona bianca». E a proposito di appelli a non vaccinarsi ha risposto: «L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore»).

Centrodestra 
Per il parlamentare Tommaso Foti (FdI) «la diffusione della variante Delta del Covid-19 non può non preoccupare, sicché è necessario che si vaccinino coloro che, fino ad oggi, hanno preferito non farlo. Il senso di responsabilità, dunque, può fare molto di più del green pass che non può diventare il mezzo con cui imporre nuovi divieti. Occorre infatti avere ben presente che vi sono persone che ancora oggi sono impedite a potere accedere al vaccino: è il caso di tanti giovani cui risulta precluso accedere alla prima dose di vaccino, semplicemente perché non è ancora venuto il loro turno». «In buona sostanza – conclude il deputato piacentino – occorre cautela nell'applicazione delle nuove norme, per non incorrere nel rischio di creare cittadini di serie A e di serie B». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario provinciale della Lega Luigi Merli: «Personalmente ho già completato il ciclo vaccinale e mi ero prenotato non appena avuta la possibilità. La Lega è a favore dei vaccini, Salvini si è vaccinato. Comprendiamo però le ragioni di chi ha dei dubbi e chiede prudenza. Sul green pass siamo scettici per le complicazioni burocratiche che questo pacchetto di dispositivi può comportare a lavoratori e cittadini. È anche vero che grazie alla Lega il green pass non serve per spostarsi fra regioni e le regole per il cambiamento di colore delle regioni stesse sono state aggiornate». Di diverso avviso Antonio Levoni dei Liberali: «Sono d'accordo con il green passa, Draghi ha parlato in modo corretto. Non bisogna nascondersi dietro un dito. Le cose si stanno riaggravando. Se devo andare in un luogo dove c'è qualcuno che mi può infettare, non mi sento tutelato e non ci vado. Ha torto chi non si vuole vaccinare». Per Michele Giardino, rappresentante della Buona Destra, «per uscire da una pandemia mortale, servono i vaccini. È sempre stato così nella storia dell'umanità. Il vaccino è libertà dal virus. In una fase così drammatica, è questa l'unica libertà concepibile. Ogni altra libertà rivendicata non è che incoscienza e anarchia».  

Centrosinistra 
A favore del green pass Luigi Rabuffi (Pc in Comune): «Perso nalmente ritengo che di fronte ai lutti che ci hanno colpito, nessuno ha titolo per mettere a rischio la vita altrui. Sono a favore del vaccino e del pass. Garantendo forme alternative a chi non può farlo per motivi di salute (con tamponi gratuiti a caricodel Ssn). Dobbiamo capire che quella contro Covid è una guerra che sta uccidendo persone ed economia. Non possiamo permetteci ulteriori morti. Non possiamo permetterci ulteriori chiusure (cioè licenziamenti e devastazione sociale). Chi ritiene di poter fare a meno del vaccino è certamente libero di scegliere (se non è un pubblico dipendente, verso cui imporrei l'obbligo vaccinale o il trasferimento in uffici senza contatto col pubblico/alunni/pazienti) ma adeguandosi ad un principio di prudenza che tuteli tutti gli altri. La libertà non può mai essere menefreghismo. Essere comunità, piaccia o non piaccia, ha un suo costo». Per Sergio Dagnino il green passa «è una misura necessaria che ci permette di poter lavorare/vivere in relativa tranquillità. Chi specula politicamente su questi argomenti non fa il bene della collettività. Le privazioni di libertà sono ben altre. Qui si tratta di convivere con un'epidemia che continua a tormentarci. Che proprio nella nostra città così duramente colpita ci sia chi si lamenta di questa misura è francamente incomprensibile». Infine Stefano Cugini (Pd): «Noi pensiamo che la maturità di un popolo stia nella capacità di comprendere misure eccezionali per uscire tutti insieme da una situazione eccezionale. Non solo vanno accettate queste misure, ma bisogna che ognuno le promuova. Ben venga il green pass, avremmo detto lo stesso anche nella versione francese. Dopo mesi e mesi di sofferenza, lacrime, sforzi e rinunce, con il famigerato indice RT in netta ripresa, come si fa a non interrogare la propria coscienza e a non capire che la strada è quella giusta?».

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